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Settimo Torinese

Commercio in crisi, Piastra apre il confronto ma sui parcheggi ha le mani legate

Nel pomeriggio ha incontrato il pubblico esercizio, in serata tutti i commercianti

Elena Piastra

Elena Piastra

C’è un “tema” e poi un altro “tema”. E poi ancora un “tema”. Per la sindaca Elena Piastra ci sono una serie di “temi”. Lei i “problemi” li chiama “così”, a volte soppiantati dalle “suggestioni”.

“Tema” è una parola meno spigoloso e dura. Meno aspra e forte. Un po’ più digeribile. Sorride tanto  Elena Piastra. Sorride e cerca di affrontare i “temi” che sono “problemi” con leggerezza.

Lo ha fatto anche ieri, in sala del consiglio. Una riunione al pomeriggio con i pubblici esercizi e una in serata con tutti gli altri commercianti. Lei in compagnia del neo assessore Carmen Vizzari.

E si ricomincia da qui, dalla crisi del commercio che a Settimo ha ormai assunto toni devastanti, per via dell’on line ma anche e soprattutto delle grandi gallerie costruite al confine della città a cominciare da ToDream, l’ultima arrivata, ma anche "Settimo cielo" e l’outlet del lusso.

“Cosa ne sarà di noi?” si chiede Cristina Conz, titolare di Conz. Preoccupata dalla desertificazione ha chiesto e chiede nuove iniziative e investimenti dell’Amministrazione comunale per rendere il centro storico attrattivo, pulito e bello tutto l’anno. 

"Io resisto, ma sono preoccupata per tutto quel che mi sta capitando intorno...".

A lei ha fatto eco Giancarlo Amberti, presidente di Incentro Settimo, mettendo in dubbio che tutti i commercianti stiano facendo gli “Imprenditori” e si stiano spendendo per il bene della città.

Fine della riunione con gaudio e tripudio di Vizzari che nel “dividi et impera” ci ha costruito un monologo di 45 minuti senza sostanza e solo per dire che a settembre organizzerà un tavolo di confronto e sarebbe meglio che tutti i commercianti aderissero ad un’associazione di categoria per agevolarne i lavori. E se non aderiscono? Pazienza.

Nessuna promessa dell’Amministrazione sul fronte tasse, sulla tariffa rifiuti, sull’Imu e sui dehor. Niente di niente, per ora, anche sugli investimenti in arredo e in nuove iniziative. Niente infine sul fronte “parcheggi” perchè lì con una concessione che scade nel 2036 è tutto nella mani del Concessionario. 

Più che un’Amministrazione del fare, un’amministrazione in fase di ascolto, si spera non anche in attesa del miracolo che, come si sa, chi vive "sperando" muore...

negozi chiusi

Eppure di città che si stanno muovendo per fare andare il commercio in una direzione diversa e non tutta in salita, ce ne sono tantissime. Senza voler star qui a fare inutili paragoni ci sono sindaci che, incuranti delle contrapposizioni, han "cancellato le tasse" a chi apre la sera, nei giorni festivi o in quegli orari in cui si preferirebbe restare chiusi.

Ci sono, qui vicino a noi, commercianti dei centri storici che, riunitisi in associazione, han deciso di aprire una domenica al mese tutti i mesi dell'anno e chiesto all'Amministrazione regolamenti per liberalizzare le attività degli artisti di strada. 

Ci sono infine Amministrazioni comunali (e lo diciamo a Vizzari) che si sono dotate di una Consulta dei commercianti, con tanto di assemblea e consiglio direttivo a cui si partecipa senza alcun bisogno di essere iscritti.

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