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Ivrea
06 Agosto 2024 - 21:37
Autobus Arriva
L’attesa era febbrile. Una cinquantina di bambini del Centro estivo di Bollengo, gestito dalla cooperativa Febea Sport, non vedevano l’ora di raggiungere l’area sportiva Laturna in frazione Montestrutto a Settimo Vittone.
Tutto era stato organizzato nei minimi dettagli: biglietti acquistati, itinerario definito. Poi il diavolo ci ha messo lo zampino e quel che sarebbe dovuta essere una giornata di divertimento si è trasformato in un incubo.
E’ successo giovedì 1° agosto.
Il primo autobus della linea 265 Ivrea Pont Saint Martin, della Compagnia “Arriva” atteso per le 9,42 alla fermata di Porta Vercelli non “arriva” per niente (scusateci il gioco di parole).
Avrebbe fatto un giro strano, quasi per evitarli e proprio per non passare lì davanti.
Il secondo autista, alle 10,37 si rifiuta di caricare i bambini, lasciandoli a cuocere sotto il sole cocente.
“È stato assurdo”, racconta Marco Brun, responsabile della cooperativa.
“Abbiamo chiamato ripetutamente il call center, ma le risposte sono state evasive e contraddittorie. Alla fine, i bambini sono stati costretti a rinunciare alla gita e a dirigersi verso l’area Canoa”.
Un episodio che ha lasciato tutti sbalorditi e amareggiati. Oltre al disagio provato dai bambini, l’accaduto ha causato un danno economico alla cooperativa e all’area sportiva Laturna, che quel giorno è rimasta senza visitatori.
“Chiederemo delle spiegazioni e il rimborso dei biglietti di circa 250 euro”, promette Marco Brun.
“Non è possibile che dei bambini vengano trattati in questo modo. È una questione di sicurezza e di rispetto”.
Sconcertato e allibito anche il primo cittadino di Bollengo Luigi Sergio Ricca.
Raggiunto dalla notizia ha messo in conto di presentare una formale protesta all’azienda di trasporti…
Di tutt’altro avviso l’ufficio stampa della compagnia “Arriva” a cui ci siamo rivolti per chiedere spiegazioni e delucidazioni.
Precisano che “in occasione della prima corsa delle 9.40 il gruppo del centro estivo non era in attesa alla fermata di Arriva, ma alla fermata GTT di via Circonvallazione a circa 200 metri di distanza...”.
L’autista non si sarebbe quindi fermato perché il gruppo non si trovava in attesa alla fermata di pertinenza Arriva.
“Nella corsa successiva delle 10.37 - spiegano ancora - era già salito, all fermata della stazione, un altro gruppo di circa 40 bambini. Non vi era quindi lo spazio sufficiente sull’autobus per far accomodare in sicurezza i circa 50 bambini del gruppo in attesa a Porta Aosta. Il gruppo è stato quindi invitato ad attendere la corsa successiva...”.
Sempre Arriva aggiunge
“La società era stato contattata telefonicamente dai responsabili del centro estivo il 25 luglio e l’operatore aveva fornito informazioni riguardo il costo dei biglietti e dove acquistarli. Capendo che si trattava di una comitiva numerosa aveva fatto presente che non era garantito che ci sarebbe stata la possibilità di caricare tutto il gruppo e aveva pertanto consigliato di contattare l’ufficio noleggi. In caso di gruppi numerosi invitiamo sempre a contattare l’ufficio noleggi, così da poter offrire soluzioni sicure, adeguate e personalizzate al di fuori del normale servizio di linea”.
Fine del dibattito. Non proprio. La risposta non farebbe una grinza se non ci fosse, come in questo caso, un pre pagamento. E delle due l’una: o l’azienda non conta i soldi o non ha un sistema che la informa sul numero dei biglietti venduti.
Nel caso specifico il problema non è solo il rimborso economico, ma ci saremmo aspettati una garanzia che episodi simili non si ripetano in futuro, mettendo a rischio la sicurezza e il benessere dei passeggeri, in particolare dei più piccoli.
Spulciando tra le cronache di questi anni scopriamo che di episodi analoghi se ne trovano un sacco. Uno, sulla stessa linea, risale al 7 luglio del 2022 e ne avevamo dato ampio spazio sul giornale. Anche in allora ci eravamo trovati di fronte a genitori con bambini e anziani, costretti ad attendere sotto il sole estivo senza alcuna spiegazione.
Altre segnalazioni di cui abbiamo dato notizia, su ritardi e soppressioni senza alcuna comunicazione preventiva e giustificazione successiva risalgono al 12 novembre del 2023 e al 25 ottobre del 2022
Per la cronaca, ma solo per quella, Arriva fa parte delgruppo tedesco Deutsche Bahn e opera in diverse regioni d’Italia, gestendo numerose linee di autobus e servizi ferroviari.
E saranno anche tedeschi, ma non son svizzeri!
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