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Seconda stella a destra

C'era una volta un pec, poi arrivò la fatina

Tra strade rotte, erba alta e case popolari fatiscenti, l’amministrazione comunale si vanta di un semplice PEC, lasciando i cittadini a chiedersi se vivono in una città reale o in un’illusione propagandistica.

C'era una volta un pec, poi arrivò la fatina

Strade rotte, erba che cresce alta, manutenzioni che non si fanno, uomini che vivono nei garage in pieno centro città, case popolari vuote e che cascano giù, commercianti che chiedono aiuto a Dio e chi più ne ha più ne metta.

Benvenuti a Settimo Piastrese.

Ora, di fronte a tutto questo un’Amministrazione comunale che non si gira dall’altra parte tenterebbe una tiepida difesa di sè stessa. Lo farebbero tutti tranne a Settimo Torinese. Di che cosa si parla, infatti, nella pagina Facebook del Comune?

Tenetevi alla sedia! Di un Pec.

Avete capito bene di un Piano di edilizia convenzionata (in alcuni casi si chiamano piani di lottizzazione convenzionati).

Vale a dire di un investimento privato. Di una pratica edilizia che ha ricevuto l’ok dal Suap, cioè dall’ufficio tecnico. Un ok obbligato dato sulla base del Piano Regolatore dai tecnici e senza alcuna intromissione da parte degli Amministratori Pubblici. 

Un diniego sarebbe considerato, infatti, abuso d’ufficio. Funziona così  il privato dice che cosa vuole fare e il geometra del Comune gli dice come deve farlo, prevedendo spazi verdi, marciapiedi, impianti di illuminazione, finanche la cessione di spazi privati ad uso pubblico. 

Niente di trascendentale e, infatti, nessun sindaco si è mai vantato di un Pec in tutta Italia. 

Lo fa Settimo Torinese parlandone, incredibile ma vero, come se si trattasse di un’opera pubblica e confidando, a questo punto ne siamo certi, dell’ignoranza di chi legge, come al solito in cerca di applausi da parte delle truppe cammellate della sindaca  Elena Piastra.

Ed è l’ennesimo racconto “ridicolo” o se si preferisce l’ennesima “favola”, da aggiungersi a tutte le altre, di una città che c’è solo nella testa di chi la descrive così. Sempre in fermento. Vivace. Con le ruspe in movimento. Con lavori in corso ovunque. Che luccica. Che fa cultura. Dove tutti si divertono di giorni e di sera…

Una città fantastica, o l’isola che non c’è di Peter Pan. Poi ti svegli, ti dai un pizzicotto, ti guardi intorno e per la strade mancano solo più le balle di fieno che rotolano come nei film western. 

 

 

“È partito - si legge - un nuovo cantiere in via San Mauro, sull'area all'ingresso sudovest della città. Si tratta della riqualificazione del terreno incolto fra via San Mauro e via Cascina San Giorgio che parte da un piano convenzionato fra l'azienda Idrocentro e il Comune. Sul terreno, di proprietà di Idrocentro, verrà realizzata un'area espositiva di prodotti da arredo per esterni con le caratteristiche di un giardino. Sono previste la realizzazione di percorsi ciclopedonali e la piantumazione di alberi di vario tipo: ciliegi, roveri, frassini, faggi, aceri e altri.  L'opera, oltre a valorizzare l'area dal punto di vista del decoro, prevede nuovi percorsi ad uso pubblico che permetteranno di allungare il tratto ciclopedonale fino a Viridea, favorendo quindi la possibilità di un successivo ulteriore prolungamento verso al parco Giovanni Ossola e verso San Mauro. Verrà realizzato un ponticello sul rio Freidano che negli orari di apertura permetterà il transito di pedoni e ciclisti, che oggi possono utilizzare solo la via San Mauro, ad alto scorrimento….”.

E poi ancora : “Il progetto ha visto la collaborazione fra pubblico e privato ed è connesso all'ampliamento di Idrocentro approvato anni fa. In origine il progetto prevedeva l'espansione dell'area vendita di Idrocentro con la realizzazione di nuova cubatura su terreno non edificato. Il Comune nel 2021, approvando la variante 38 al Piano regolatore, ho previsto la revisione del progetto con l'obiettivo di non cementificare suolo e di riqualificare uno degli ingressi della città. Ha proposto di sviluppare la nuova cubatura di Idrocentro sull'area già cementificata, tutelando anche l'aiuola lungo via Cascina San Giorgio su cui avrebbe dovuto essere collocato un parcheggio, spostato nella versione finale in via Santa Cristina, e già ultimato. I lavori sono iniziati nei giorni scorsi e la piantumazione degli alberi è prevista per il prossimo autunno. Una volta terminata l'opera, verranno attivati anche i percorsi ciclopedonali…”.

Insomma c’era una volta a sudovest della città un prato in cui l’erba cresceva alta un po’ come in tutta la città.

E poi arrivò la fata Piastrina e disse “guai a chi tocca l’aiula, spostate il parcheggio da un’altra parte…”.

E vissero tutti felici e contenti!

Domanda... Ma chi li scrive questi post?

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