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Settimo Torinese
10 Luglio 2024 - 12:09
La sindaca Elena Piastra
A Settimo Torinese, il commercio locale sta piano piano morendo. I giovedì di luglio dedicati ai saldi, concepiti per rivitalizzare il centro città, non stanno ottenendo il risultato sperato. Le strade sono deserte, le serrande dei negozi abbassate, e l'atmosfera è spettrale, da far west, di un luogo che sta lentamente perdendo la sua anima commerciale.
Lo aveva previsto Francesco Cena, un imprenditore che s'era costruito da solo.
Cena aveva dedicato la sua vita al commercio locale e la sua voce era una delle più rispettate in città.
Non si faceva problemi a parlare, a criticare, a mandare a quel paese sindaci e assessori.. Lo avrebbe fatto anche oggi e un po' ci manca...
Le sue parole, pronunciate in diverse occasioni prima della sua scomparsa, risuonano ancora oggi come un monito: "Il centro di Settimo Torinese sta perdendo la sua identità. Senza un piano di sviluppo concreto, i negozi di quartiere non potranno sopravvivere alla concorrenza spietata dei grandi centri commerciali".
Tutto vero e mai così attuale. Il dito è puntato sulla proliferazione di grandi centri commerciali come l'Outlet del Lusso, To Dream e Settimo Cielo. Offrono una vasta gamma di opzioni di shopping ai consumatori, ma stanno svuotando il centro città.
"Siamo stati abbandonati a noi stessi", dice Mario (nome di fantasia), proprietario di una storica attività in via Italia. "L'amministrazione comunale non fa nulla per sostenere il commercio locale. Ci riempiono di promesse, ma alla fine siamo noi a dover chiudere le nostre attività. Non mettete il mio nome, vi prego. Assessori e sindaca mi tempesterebbero di telefonate... Voglio vivere sereno. Se va va, se non va, vorrà dire che chiuderò...!!!".
Una situazione inverosimile. Un clima irrespirabile!
Anna (altro nome di fantasia), proprietaria di una boutique, è altrettanto esasperata: "Ho investito tutto quello che avevo nel mio negozio, ma con questi centri commerciali enormi, non ho più clienti. L'amministrazione deve intervenire, e subito!".
La chiusura di Casanova, a solo un anno dall'apertura, è un altro segnale allarmante che non può essere ignorato.
Le strade, un tempo gremite di persone, oggi sono vuote. Vuota anche la piazza della biblioteca luogo di incontro e socializzazione. La sindaca Elena Piastra? Si girà dall'altra parte...
"Non c'è più vita qui", commenta amareggiato Marco. "La sindaca dov'è? Siamo stati abbandonati".
Il Distretto Urbano del Commercio (DUC) di Settimo Torinese, nato con l'obiettivo di sviluppare il territorio e rilanciare il commercio di vicinato, in passato ha cercato di affrontare queste sfide.
Tuttavia, senza un supporto concreto e continuativo, questi sforzi sono risultati vani. Oggi è praticamente morto come si comprende leggendo il sito internet di Incentro, fermo dal 2022. Qualcosa si muove su Facebook... poca roba!
"È necessario creare una rete pubblico-privata che collabori per promuovere lo sviluppo economico e sociale," spiegava Cena. "Solo attraverso una collaborazione stretta tra tutti gli attori del territorio possiamo sperare di rilanciare il centro città".
Morale? I commercianti chiedono a gran voce un intervento deciso e concreto da parte dell'amministrazione comunale e della sindaca Elena Piastra.
Un piano di rilancio che preveda incentivi per chi decide di aprire attività in centro, agevolazioni fiscali e iniziative che rendano il cuore della città nuovamente attrattivo per i compratori.
"Abbiamo bisogno di un'amministrazione che ci ascolti e agisca", affermano in molti.
"Siamo stanchi di vedere i nostri sforzi vanificati dall'indifferenza delle istituzioni. Servono azioni concrete, e subito".
Un programma di sviluppo potrebbe includere eventi culturali e ricreativi che animino le piazze e attirino visitatori tutti i giorni dell'anno e non solo qualche giovedì.
Potrebbero essere organizzati mercatini tematici, fiere artigianali e iniziative gastronomiche. Inoltre, è fondamentale migliorare l'accessibilità al città, con parcheggi gratuiti.
È chiaro che senza un intervento deciso e immediato da parte dell'amministrazione comunale, il centro di Settimo Torinese presto non sarà più al centro di nulla o, se si preferisce sarà "al centro del nulla".
Maria, una cittadina, riassume il sentimento comune: "Voglio poter passeggiare per le vie del centro e vedere negozi vivi, conoscere i negozianti e sentirmi parte di una comunità. Non possiamo arrenderci a questa desolazione".
L'appello è chiaro: Settimo Torinese merita di ritrovare il suo antico splendore, e il commercio locale è essenziale per questa rinascita. È ora che l'amministrazione comunale prenda atto della situazione e intervenga con decisione.
Insomma il tempo delle parole è finito. Settimo "bella da vivere"? Oggi non più...
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