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Settimo Torinese

Pd, Asterix e Costine: le dimissioni di Daniele Volpatto

Con un linguaggio tagliente, ha affrontato temi come la disgregazione del welfare, l'inflazione, e l'autonomia differenziata, denunciando le disuguaglianze create da queste dinamiche.

Elena Piastra, sindaca di Settimo con Obelix e Asterix

Elena Piastra, sindaca di Settimo con Obelix e Asterix

"Adesso viene prima mio figlio. Viene prima la mia famiglia. Viene prima il mio lavoro. Come già sapeva il segretario, l'ho detto ancora prima delle elezioni: questa cosa non è una sorpresa. Ho bisogno di tempo. C'è una frase che Tolkien scrive in uno dei libri che mi hanno accompagnato nei momenti più tristi: mi sento come del burro spalmato su una fetta troppo grossa, mi sento sottile quasi stiracchiato. E quindi adesso vi chiedo per favore di darmi la possibilità di fermarmi a respirare. La sera delle elezioni, il rifugio più grosso sono state le braccia di mio figlio. Lasciatemelo godere un po'. Grazie di tutto e scusate."

Così Daniele Volpatto in un annuncio da lasciare tutti di stucco. È successo domenica scorsa. Epilogo di una festa dell'Unità vissuta ancora con l'adrenalina in corpo dopo una campagna elettorale intensa più del necessario.

Ebbene sì. Si è dimesso dalla carica di consigliere comunale, non prima di aver toccato, con un linguaggio pungente e ironico, una gran varietà di temi, dai problemi nazionali alle dinamiche locali, senza risparmiare critiche né alla sua stessa parte politica né alle opposizioni.

Prima riflessione sulle "costine", utilizzate come metafora per criticare l'arroganza e l'inerzia che spesso caratterizzano il panorama politico...

"Le costine (dove si cuocevano, ndr) erano un posto sacro. Non ci potevamo avvicinare quando c'erano i compagni. Perché quella era la storia.... Quanto ci abbiamo messo a imparare il nuovo sistema che ci siamo dati? Quattro anni per fare delle costine... Datevi il tempo di imparare, lasciate l'arroganza e il tema delle correnti lontane da voi perché vi fanno male, vi bruciano, vi distruggono,"ha sottolineato il dimissionario, rivolgendosi direttamente ai suoi compagni di partito.

Volpatto non ha risparmiato critiche alla sindaca ("Guardate, il rispetto e l'amicizia che mi lega con Elena è noto, ma non ha fatto il 75% da sola. L'ha fatto con tutti quelli che hanno lavorato. Bisogna costruire una squadra che sia il futuro e bisogna far crescere queste persone nei primi due o tre anni...") e elogi al segretario, descrivendolo come "la peggiore esperienza possibile", sebbene formativa.

"È quella nella quale cresci di più - ha evidenziato - Io l'ho fatto per due volte, sono cresciuto tantissimo, però per me è stata anche la peggiore, la più faticosa e quella umanamente meno costruttiva. Forse dobbiamo imparare tutti che è vero che c'è un segretario, ma poi c'è una squadra e ognuno di noi può dare il proprio contributo...."

La capogruppo in consiglio del Pd Elena Ruzza e il segretario cittadino Nicolò Farinetto

E ancora non basta! Volpatto ha parlato del pericolo di adagiarsi sugli allori quando si ottiene una vittoria schiacciante, come il 75% dei voti ("Quando tu non hai confronto con l'esterno, ti ubriachi. 75% ti ubriaca. Ti fa sentire quasi onnipotente. Ti fa perdere di vista la realtà. Ma quando aumenta l'astensionismo, diventa difficile capire di che cosa si sta parlando realmente. Fare il 50% di astensionismo significa che se hai fatto il 40%, in realtà hai fatto il 20%. Questo crea problemi anche nella gestione del gruppo consiliare...") ma anche e soprattutto del pericolo delle correnti ("Spesso mi sono trovato a parlare del tema delle correnti. Se le correnti sono delle correnti sane di pensiero ha un senso, ma se le correnti si occupano solo ed esclusivamente del salvataggio del villaggio di Asterix all'interno del villaggio di Asterix, scegliendo se è meglio Obelix o Asterix stesso, diventa un problema. Perdiamo di vista quello che è il reale, la complessità di quella che è l'evoluzione attuale della società...").

Sincero l'augurio e la critica costruttiva a Elena Ruzza, nuova capogruppo in consiglio comunale.

"Elena, lo sai che ho fatto il tuo nome quando mi è stato chiesto, perché penso che tu possa interpretare in maniera positiva il tuo ruolo. Ma tenere 11 consiglieri al secondo mandato di un sindaco in uscita è difficile, molto difficile. Il Toto-post Elena è già partito prima. Bisogna costruire la classe dirigente del domani e dare spazio ai giovani, ma ai giovani di politica."

Dal locale al nazionale Volpatto ha proseguito lodando il lavoro della segretaria nazionale Elly Schlein e criticando l'immobilismo del partito.

"Un anno fa, con pochi altri, decidemmo di sostenere Elly Schlein come segretaria nazionale. Per molto tempo mi sono sentito dire che avrebbe distrutto il partito. Poi sono arrivate le elezioni, la campagna elettorale, dove l'aria non era buona. Il PD poteva fare di più sicuramente, ma sicuramente ha fatto meglio di tante altre volte. Probabilmente Schlein non ha sfasciato il partito, non l'ha distrutto. Un minimo di radicalità in questo momento, dove le destre sono destre vere, becere, forse è servito."

Volpatto Daniele

Daniele Volpatto

Infine, con un linguaggio tagliente, ha affrontato temi come la disgregazione del welfare, l'inflazione, e l'autonomia differenziata, denunciando le disuguaglianze create da queste dinamiche.

"La disgregazione del welfare è palpabile. La forbice che è stata spalancata dopo il Covid grazie alla situazione generale, dove poi alla fine si chiede di pagare a chi ha un contratto un mutuo, è ingiusta. I più poveri pagano due volte. E con l'autonomia differenziata, si creano due Italie, due paesi. Se tu hai i soldi ti curi, se non ce li hai... diciamo che rischi di andare al Creatore. Se hai un tumore, sei mesi di differenza fanno tutta la differenza del mondo. Sono queste le battaglie su cui un partito di sinistra si deve caratterizzare."

Volpatto lascia e entra Lia Tucci.

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