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Settimo Torinese

Il Pd ricorda Vittorio Savoia... Smettetela!

Quel che emerge nelle dichiarazioni della sindaca e dei suoi accoliti è il senso che si dà  alla parola “giornalismo”

Vittorio Savoia

Vittorio Savoia

Qualsiasi giornalista, da morto, vorrebbe essere ricordato per le querele che si è preso, per le battaglie che ha combattuto, per aver fatto il suo mestiere, di cane da guardia del potere. Tutto fuorché cane da riporto.

Ore delle due l’una. O Vittorio Savoia lo era o non lo era e, se lo era, evidentemente non fan bene alla sua memoria, le considerazioni che ad ogni occasione la sindaca Elena Piastra, gli assessori, i consiglieri comunali e molti giovani esponenti politici di Settimo fanno. E’ successo anche l’altra sera all’inaugurazione della festa del Pd, come se Savoia fosse stato un iscritto.

“Il suo zaino sempre lì… Ci manchi! Eccetera… eccetera”.

C’è un aggravante però. Quel che emerge nelle dichiarazioni della sindaca e dei suoi accoliti è il senso che si dà  alla parola “giornalismo” come cassa di risonanza delle proprie azioni, in una città bella da vivere, dove tutti sono compagni e amiconi.

I giornalisti? Non cani da guardia o cani da riporto, ma al guinzaglio. E quindi c’è il Vittorio che li seguiva, che li fotografava, che faceva loro tanti complimenti. Il Vittorio amico, il Vittorio collega… Tante storie e chissà se son vere. Vero è lo “sputtanamento”!

La domanda è. La classe politica di Settimo Torinese ci fa o ci è? Riesce a distinguere la differenza che passa tra un bel ricordo e un ricordo che bello non è? Ne ha le capacità?

Lo chiedo a nome di tutta la categoria: smettetela! 

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