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Settimo Torinese

Cara sindaca ci scappa la pipì!

L’altro giorno una signora (che chiameremo Maria) per poco non se la faceva addosso.

Elena Piastra

Elena Piastra

Settimo Torinese: "Bella da vivere" o un incubo a cielo aperto?

Sarà, ma c’è un problema che fa arrossire molti di imbarazzo: l'assenza totale di bagni pubblici.

Immaginatevi di camminare tranquilli per le strade del centro, magari dopo aver gustato un gelato, quando all'improvviso sentite quella fastidiosa sensazione... Eh sì, proprio quella! E allora? Dove la facciamo?

L’altro giorno una signora (che chiameremo Maria) per poco non se la faceva addosso. S’è guardata intorno e l’ha fatta lì, dove capitava. Ce lo ha confidato, assicurandosi che non lo scrivessimo e quindi, ovviamente, non lo scriveremo. “Altre volte sono entrata in un bar…” ci ha confessato. Tant’è. Una pipì, un caffè e l’economia circolare ringrazia!

In una città che non è certo un minuscolo villaggio di campagna, ma un centro urbano di tutto rispetto, non avere servizi igienici pubblici è un po' come avere una Ferrari senza volante.

Elegante, sì, ma inutilizzabile. Insomma, mentre la sindaca Elena Piastra, trionfatrice alle ultime elezioni con un roboante 75% al primo turno, si diletta a parlarci di grandi progetti e visioni per il futuro (faremo, disferemo, costruiremo...), i cittadini son lì a incrociare le gambe e sperare di non esplodere prima di trovare un bagno.

E dire che campagna elettorale le promesse piovevano come coriandoli a Carnevale: trasporti migliori, parchi verdi, eventi culturali. Solo un piccolo dettaglio è stato dimenticato: i cessi. In un mondo dove persino i marziani probabilmente hanno i loro bagni pubblici high-tech, il destino dei settimesi, almeno per i prossimi 5 anni, potrebbe restare quello dei mendicanti costretti a chiedere le chiavi a un barista.

C’è tutto un altro mondo. A Tokyo, i bagni pubblici sono ovunque, pulitissimi e gratuiti. Parigi, la città dell'amore, offre toilette pubbliche automatiche che si puliscono da sole dopo ogni uso (sì, avete capito bene, da sole!). New York, con i suoi parchi dotati di servizi igienici ben mantenuti. A Firenze hanno avviato un progetto per costruire bagni pubblici eco-sostenibili, con pannelli solari e sistemi di riciclo dell'acqua. Non servono miracoli, solo un po' di buon senso e volontà politica. E Milano? Bagni pubblici a ogni angolo. Più vicino a Settimo, esistono bagni pubblici anche a Chivasso e a Ivrea e qui i sindaci non han certo vinto con il 75%.

Le lamentele sono tante. "È un incubo - continua Maria - Mio marito soffre di prostata e ogni volta che usciamo, dobbiamo pianificare un itinerario breve. Nel 2024, è ridicolo!".

Come darle torto. Come facciamo a parlare di qualità della vita quando non esiste un posto che sia uno per i propri bisognini?

Il problema è ancora più grande in occasione di alcuni eventi cittadini. Mercatini, fiere, sagre. La gente arriva, si diverte, consuma... e poi? E poi scappa, perché il bisogno fisiologico non conosce rinvii. E così, invece di godersi la giornata, finiscono per fare una maratona verso il bagno più vicino (che spesso è a casa propria).

Settimo Torinese "bella da vivere”?

Sì, ma si dovrebbe ricominciare dalle basi. I servizi igienici pubblici sarebbero un buon punto di partenza. Non si tratta solo di comfort, ma di rispetto per chi vive la nostra città. Perché una città senza bagni pubblici è una città che ha dimenticato i bisogni fondamentali delle persone. La bellezza non basta se manca la praticità.

Quindi, sindaca Piastra, ci auguriamo che il prossimo taglio del nastro sia davanti a un nuovissimo, scintillante, profumatissimo bagno pubblico. Perché una città che ti costringe a correre a casa ogni volta che senti l'urgenza è tutto fuorché "bella da vivere".

Ah già dimenticavamo. 

Questa mattina si è insediata la nuova Giunta Comunale, con l'assegnazione delle deleghe, manuale Cencelli in mano. In prima fila i più votati con un passo indietro di chi si è candidato per la prima volta. Di deleghe ce ne sono un mucchio, dal cibo, ai diritti lgbtqia+, alla città dei bambini, ma non abbiamo trovato nulla ad indicare un impegno per i cessi e per le prostate.  A meno di non far rientrare il wc nei "servizi al cittadino" assegnati a Angelo Barbati o nel "sostegno alle famiglie" di Chiara Gaiola. 

Chiara Gaiola

Chiara Gaiola

Giancarlo Brino – Vicesindaco - Inclusione sociale (disabilità, anziani, anziani non autosufficienti), sport, servizi demografici, politiche agricole, rapporti con il consiglio comunale, benessere degli animali;

Angelo Barbati – Assessore - Sicurezza, polizia locale, protezione civile, servizi al cittadino;

Arnaldo Cirillo – Assessore - politiche ambientali (rifiuti, energia, mobilita’ e trasporti), politiche di partecipazione pubblica e beni comuni, transizione digitale;

Chiara Gaiola – Assessora - Asili nido e scuola, formazione continua, associazioni culturali, politiche giovanili, misure e interventi per la tutela dei minori, servizi a sostegno delle famiglie, pari opportunita’, diritti lgbtqia+, lotta alla violenza sulle donne;

Alessandro Raso – Assessore - Lavori pubblici e manutenzione del patrimonio, progetti strategici e PNRR, Bandi e finanziamenti, progetto città dei bambini e delle bambine;

Umberto Salvi – Assessore - Politiche abitative, salute, fragilita’ mentale, politiche del cibo, cooperazione internazionale, politiche interculturali e dell’accoglienza;

Carmen Vizzari – Assessora - Bilancio e tributi, lavoro, sviluppo economico, commercio e mercati cittadini.

Elena Piastra – Sindaca – Società partecipate, urbanistica e pianificazione territoriale, edilizia privata, personale, cultura, comunicazione e ogni materia non delegata agli assessori.

La prima seduta del Consiglio Comunale si terrà giovedì 27 giugno alle 20.30 in Sala Consiliare.

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Commenti all'articolo

  • Crissy

    26 Giugno 2024 - 16:12

    Imbarazzante... L'articolo è imbarazzante, non fraintenda. Non ho capito perché continuino a venirmi proposti questi articoli, imbarazzante è l'aggettivo migliore che mi viene in mente. Trasudano astio e livore, ci crede veramente a quello che scrive? Mah. Non la leggerò più.

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