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Lavoro

Gli operai promettono sciopero e Stellantis convoca i sindacati: "Serve il rilancio di Mirafiori"

L'incontrò avrà luogo lunedì con le sigle più rappresentative

Lunedì si discute il futuro di Stellantis

Lunedì si discute il futuro di Stellantis

A un mese e mezzo di distanza dall'ultimo sciopero convocato dai sindacati confederali, Stellantis tenta di intavolare una discussione. L'incontro è previsto per lunedì alle cinque e mezza, al Centro Stile di Torino. Al tavolo saranno sedute la dirigenza dell'azienda da una parte e le sigle Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri dall'altra.

L'amministratore delegato dell'azienda, il portoghese Carlos Tavares, ha convocato il tavolo dopo le richieste dei sindacalisti, che da settimane chiedono garanzie sul futuro del settore automotive a Torino e in tutto il Paese. Si parlerà di "prospettive future", come recita la dichiarazione dell'azienda.

Quelle prospettive che lavoratori e sindacali non prevedono certo rosee: "La situazione insostenibile degli stabilimenti di Stellantis in Italia sembra confermare il disimpegno dell'azienda dal nostro Paese - ha detto due giorni fa Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom, commentando gli scioperi nello stabilimento di Cassino -. È necessario proseguire nella mobilitazione unitaria, estenderla agli altri stabilimenti e rivendicare la necessità di un incontro con la Presidente del Consiglio e l’AD di Stellantis, Carlos Tavares, per trovare le soluzioni per rilanciare l’industria dell’auto in Italia".

L'ad di Stellantis Carlos Tavares

Le tre sigle sindacali principali sono pronte a far sentire nuovamente nelle piazze: il 12 giugno, infatti, un altro sciopero farà seguito a quello dello scorso aprile. Sarà un modo per dare "supporto alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali per il rilancio produttivo e occupazionale di Torino, a partire dallo stabilimento di Mirafiori".

L'appuntamento, scrivevano le sigle in una nota, sarà "aperto ai contributi provenienti dai molti soggetti coinvolti, e si svolgerà nel cuore di Torino, sotto il municipio in piazza Palazzo di Città". Dopo l'incontro di lunedì si capirà se l'intento sarà quello di proseguire o meno su questa strada.

Dal punto di vista dell'occupazione non mancano le questioni ancora aperte che mettono a rischio il settore automotive torinese. La più scottante riguarda il futuro di operai e impiegati delle linee della 500 Bev e della Maserati, entrambe a Mirafiori. Dopo essere rimasti fermi per tutto il mese di maggio, infatti, i lavoratori torneranno in fabbrica il 3 giugno, ma a regime limitato.

Lo Russo, Cirio e Tavares all'inaugurazione dell'impianto di Mirafiori EDCT

Lavoreranno infatti in solidarietà (cioè con orario e salario diminuito) fino al 6 agosto, giorno di inizio della pausa estiva. E dopo, chi lo sa.

Eppure solo un mese fa a Mirafiori era stata inaugurata la linea delle nuove trasmissioni eDct. Si tratta di cambi elettrificati a doppia frizione la cui produzione rientra nel piano di 240 milioni di investimenti nello stabilimento torinese chiamato "Mirafiori Automotive Park 2030".

Insomma, l'azienda promette investimenti sullo storico impianto Fiat: “Stiamo lavorando per costruire una nuova 500 ibrida a Torino insieme alla variante 100% elettrica - ha detto in un’intervista ad Autonews il ceo di Fiat Olivier François, ma occorre fare un investimento importante perché la piattaforma dell’elettrica 500 richiede modifiche importanti per ospitare un motore a benzina”.

Di tutto ciò, però, non c'è nulla che possa realizzarsi prima del 2026, e nulla che possa promettere livelli occupazionali sufficienti a far rientrare l'allarme sindacale. 

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