Cerca

Ivrea in Azione

Genitori alla frutta: la crisi di educare figli nel caos del mondo moderno

Non si nasce genitori, ma lo si diventa, e le capacità genitoriali si acquisiscono un po’ alla volta

Genitore disperato

Genitore disperato

Non si nasce genitori, ma lo si diventa, e le capacità genitoriali si acquisiscono un po’ alla volta. Essere genitori significa assumersi la responsabilità, ma anche la meraviglia della crescita dei figli in un mondo in continuo cambiamento ed evoluzione. Un mondo che non si ferma, si evolve inesorabilmente e rende ciò che era inarrivabile più accessibile. Questo è il compromesso del mondo globale: un equilibrio tra evoluzione e semplicità.

Tutto cambia, assumendo forme e dimensioni diverse. Siamo stati pionieri del futuro, genitori senza un manuale di istruzioni, nati, cresciuti ed educati in una società che si sarebbe presto trasformata. Abbiamo aperto le porte al mondo e siamo stati catapultati dal passato al futuro in un istante. Dopo di noi, sono nati i figli della globalizzazione, portando vantaggi al mondo e al nostro futuro.

Oggi viaggiamo e ci spostiamo per studio, lavoro e turismo, cose molto più difficili in passato. Il ruolo del genitore è diventato più marginale per i figli, anche se rimane fondamentale. Ci sono fattori che li educano o diseducano indipendentemente dall’autorevolezza genitoriale.

I figli sono figli: la loro educazione dipende da come li educhiamo, ma anche dalla società e dall’ambiente che li circonda. Ivrea, fortunatamente, è una città (quasi) a misura d’uomo, dove i fenomeni di minorenni sbandati sono davvero minimi e non si possono definire baby gang. Tuttavia, è importante contrastare anche la minima possibilità che avvengano tali fenomeni, partendo dai giovani e dando un ruolo significativo alla consulta dei giovani appena costituita.

Ma la società in cui viviamo può fare la differenza, nel bene e nel male.

L’amministrazione deve continuare a sensibilizzare attraverso le scuole di ogni ordine e grado, ma soprattutto nei quartieri che necessitano di attenzione costante. Una grossa mano potrebbe arrivare dai cittadini residenti.

Il termine “integrazione” è spesso usato per favorire l’inclusione dei cittadini stranieri, ma dovrebbe essere inteso in senso più ampio, senza limiti ed etnie. Il processo di integrazione deve essere applicato a tutti indistintamente. L’alternativa è andare verso una direzione senza via d’uscita, allargando le distanze tra i ceti sociali e allontanando sempre di più le periferie dalle città.

È importante ricordare quanto sia fondamentale il ruolo del genitore nella vita dei figli e avere la consapevolezza che, in un modo o nell’altro, si diventa sempre un modello. Ma la società in cui viviamo può fare la differenza, nel bene e nel male.

Genitori alla frutta? No! Al massimo in crisi…

Ciao!!

DELLO STESSO AUTORE

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori