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Ivrea in Azione
14 Maggio 2024 - 18:55
Elisabetta Piccoli, consigliera comunale Ivrea
E’ passata poco più di una settimana (era il 30 aprile scorso) da quando una consigliera comunale di Ivrea, interveniva nel corso della discussione sulla mozione presentata dal sottoscritto ed avente per oggetto il tema del salario minimo a 9 euro all’ora.
In particolare la mozione mirava ad impegnare la giunta ad attuare tale trattamento economico per il personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni.
Il suo, un intervento?
Intercalato dalle parole: populista e qualunquista. Le ha utilizzate più volte.
“Una cosa talmente così qualunquista” ha sottolineato.
“Questa mozione la trovo veramente qualunquista” ha aggiunto. “Inaccettabile un qualunquismo di questo genere” ha stigmatizzato. Ed infine: “Una cosa del genere per me è improponibile, inaccettabile in modo più totale assoluto”.
E meno male che si era dichiarata d’accordo col concetto.
Forse per la consigliera di minoranza “dare dignità ai lavoratori maggiormente esposti” è, come dice il dizionario “sostenere e praticare una politica che asseconda le aspettative popolari, perlopiù in modo demagogico”.
Per lei e gli altri consiglieri contrari alla proposta, non vale la pena neanche impegnarsi affinchè ad ogni lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico adeguato.
Per lei è solo “populismo”. Insomma, il consiglio comunale di una città come Ivrea, sede di un glorioso passato economico, non deve occuparsi di lavoro e retribuzione. E pensare che si trattava di un consiglio comunale convocato proprio alla vigilia della festa del primo maggio. Quale migliore occasione, per dare un segnale di speranza e di futuro a tutto il Canavese?
Meno male che la maggioranza, seppure con un emendamento per verificare con gli uffici la concreta fattibilità dei punti citati in mozione, non si è tirata indietro.Per dare dignità al lavoro e una giusta retribuzione avvieremo un percorso all’interno della commissione lavoro da me presieduta.
Agli urlatori del “populismo e qualunquismo” consigliamo di guardarsi allo specchio e di smetterla con la demagogia. E’ vero! Si può anche essere contrari alle proposte degli altri ma, allora bisogna rispondere con sostanziali controproposte, e non solo con parole o discorsi privi di corrispondenza e destinati a non tradursi nella pratica.
Nel caso specifico spiace constatare che si è calpestata l’opinione di migliaia di italiani firmatari di una petizione per il salario minimo.
Cosa resta della coalizione Sertoli, da cui evidentemente il gruppo di Azione e Italia Viva si tira fuori?
Un gruppo di insensibili che si aggrappa ai cavilli per non prendere posizione.
Facile fare politica così, ma i cittadini non sono scemi.
Ciao!!
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