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L'avvocato risponde

Blocco TIR al Brennero: l'Europa dà ragione all'Italia, ora si può andare in Corte di Giustizia

Parere UE conferma violazione da parte dell'Austria: l'Italia può citare in giudizio o cercare una soluzione bonaria

Tir in coda al passo del Brennero

Tir in coda al passo del Brennero

Buongiorno avvocato. Sono un autotrasportatore. Potrei avere delucidazioni sulla valutazione espressa dall’Unione Europea in ordine alle doglianze dell’Italia in merito ai blocchi dei tir al Brennero imposti dall’Austria?

Gianluca, Gassino

Egregio lettore, con comunicato stampa del 14 maggio scorso la Commissione Europea ha reso noto l’esito della richiesta di parere motivato avanzata dall’Italia sulla legittimità delle restrizioni imposte dall’Austria al trasporto delle merci sulle autostrade A12 e A13.

Prima, infatti, di adire la Corte di giustizia dell’Unione europea, il secondo comma dell’articolo 259 del trattato  sul funzionamento dell’unione europea stabilisce che, qualora uno Stato membro ritenga che un altro Stato membro abbia violato uno o alcuni degli obblighi nascenti dai Trattati UE, deve preliminarmente adire la Commissione per ottenere un parere in merito.

Solo successivamente, in base all’esito, potrà eventualmente adire la Corte di Giustizia Europea. Pertanto, l’Italia assumendo la violazione da parte dello Stato austriaco del principio comunitario della libera circolazione delle merci, garantito dagli articoli 34 e 35 del  Trattato sul funzionamento dell’unione europea, si è dovuta rivolgere, in prima istanza, alla Commissione.

In sede di contraddittorio l’Austria ha motivato tali restrizioni richiamandosi agli obiettivi prefissati concernenti la tutela dell’ambiente e la sicurezza stradale . Ma gli stessi non sono valsi a giustificare la limitazione al principio comunitario della libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione, anche in considerazione dell’ incidenza negativa che tali limitazioni avrebbero sulle imprese stesse. La Commissione Europea ha considerato, invece, condivisibili le perplessità e doglianze del nostro Paese.

Ora l’Italia può decidere di chiamare in giudizio l’Austria davanti alla Corte di Giustizia Europa forte del responso ottenuto o, diversamente, addivenire con la controparte ad una soluzione bonaria della vertenza alla luce della considerazioni contenute nel parere.

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