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Per chi suona la campana

I lefebvriani di Montalenghe e le donne diacono

Papa Francesco dopo il sinodo d’autunno darà il via libera,  pur riluttante, alle donne diacono

Marcel Lefebvre

Marcel Lefebvre

Il successore del  Cardinale Giuseppe Betori alla guida dell’arcidiocesi di Firenze è stato finalmente annunciato nella persona di don Gherardo Gambelli,  parroco della chiesa della Madonna della Tosse a Firenze, nato nel 1969, ordinato nel 1996 e per 12 anni missionario in Ciad. I progressisti locali  hanno immediatamente esultato perché anche in diocesi di Ivrea ci sarebbe l’esatto pendant del neo eletto arcivescovo fiorentino con un profilo simile.  

Si tratta di don Fabrizio  Gobbi, nato nel 1967, ordinato nel  1997, rettore  di Cascinette d’Ivrea e cappellano del carcere e con un passato in paesi di missione. Se ne prenda buona nota. 

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Oramai da anni nella diocesi di Ivrea è stabilmente insediata  una comunità della Fraternità San Pio X (lefebvriani) che occupa quello che era l’antico Istituto Salesiano di Montalenghe e che appare sempre più fiorente. La domenica il vasto cortile del Priorato è tutto occupato dalle automobili delle numerose famiglie provenienti da tutto il Piemonte che vengono alla Messa celebrata nella chiesa dell’Istituto, recentemente restaurata. 

A Montalenghe sono presenti anche alcune religiose. In questi giorni si è celebrato presso il seminario di Econe (Svizzera), casa madre e culla della Fraternità, il cinquantesimo anniversario della fondazione delle loro suore.

Econe (Svizzera), seminario

Tutte le 213 religiose della Congregazione, che vestono l’abito tradizionale, erano presenti e hanno affollato gli ampi spazi del seminario, hanno partecipato alla Messa celebrata dal Superiore generale, don Davide Pagliarani, all’adorazione eucaristica e hanno sostato nella cripta che accoglie le spoglie di monsignor Marcel Lefebvre. Uno sguardo alle foto dice di una realtà giovane e in piena espansione, ricca di vocazioni.

Il confronto viene spontaneo, per rimanere alla diocesi di Ivrea, con le storiche congregazioni femminili ancora presenti che ormai sono composte  tutte da anziane.

I loro istituti, ancorchè un tempo gloriosi, quando non composti da religiose di colore, sono prossime, come ovunque, alla chiusura ed assomigliano a case di riposo.  Alcune di queste hanno fatto smettere da tempo la veste  tradizionale alle suore che adesso si presentano in abiti civili, indistinguibili da un gruppo di  pensionate della Spi-Cgil in vacanza.

Alcune di loro oltre all’abito secolare, ne hanno assunto anche l’habitus mentale e i risultati, con tutto il rispetto per il sindacato, si vedono tutti.

In compenso è quasi certo che Papa Francesco dopo il sinodo d’autunno darà il via libera,  pur riluttante, alle donne diacono  con una formula che è in via di definizione e che, ne siamo certi, susciterà un mare di discussioni. E che comunque, se scontenterà i conservatori, non sarà di sicuro soddisfacente per le femministe cattoliche tra le quali, per rimanere  in tema, non mancano le suore teologhe o pseudo tali. 

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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