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Il potere nella politica: tra ideologia e interesse comune

E’ evidente che la politica italiana ha un problema: il potere politico è troppo invasivo nella vita delle persone

Porta chiusa

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Le città necessitano di politiche concrete, progetti lungimiranti e una visione d’insieme, non di mere etichette e battaglie ideologiche. Le decisioni che riguardano il futuro delle città non dovrebbero essere prese a porte chiuse nelle segreterie di partito, ma discusse apertamente nelle sedi istituzionali. Dovrebbero basarsi su logiche di buon governo e non su tatticismi politici o “debiti da saldare”.

Potrebbe sembrare fantapolitica, ma quello che ho appena scritto è una triste realtà. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che le scelte politiche sono spesso condizionate da interessi personali e di parte, e avere il coraggio di dirlo chiaramente, purché non si cada nell’illegalità.

Spesso, logiche di potere si sostituiscono al vero interesse comune.

Ad esempio, un qualsiasi sindaco o assessore di un comune politicizzato ha più potere di quanto immaginiamo, anche se si lamenta e si descrive come impotente nel prendere decisioni risolutive e coraggiose. Potremmo dire che “piangono e fottono”, ma ci limiteremo a sottolineare che il loro obiettivo principale è sempre quello di consolidare la propria posizione e il proprio elettorato, rafforzando il proprio potere politico.

Questo può avvenire in diversi modi, il primo dei quali, e anche il più difficile, è portare a compimento passo dopo passo il programma depositato insieme alle liste elettorali collegate, rispettando le linee programmatiche. Purtroppo, questo è un’utopia che raramente si verifica.

Invece di mantenere gli impegni presi con gli elettori, si cerca di allargare la base del consenso in modo opportunistico, intercettando nuovi consensi in posizioni più favorevoli. Fare questo da sindaco o da assessore è molto più facile che da semplice cittadino.

In politica, tutto è permesso, soprattutto il trasformismo. Anche se non apprezzato, è uno strumento ampiamente utilizzato quando si presentano opportunità lungo il proprio cammino. Tuttavia, se si rimane coerenti con i propri principi, c’è poco da aggiungere.

Questo meccanismo non ha sempre una valenza negativa. Esistono diverse gradazioni di comportamento, dalle più nobili alle più ignobili, fino a quelle illegali che si concretizzano nel voto di scambio.

Questa riflessione non ha un destinatario preciso. Chiunque la legga potrà trovare similitudini e riferimenti a cui applicare queste considerazioni, dato che si tratta di situazioni e sospetti che si diffondono in ogni luogo di potere. Il confine tra il bene e il male è spesso sottile e mutevole nel tempo e in base ai canoni della società, offuscato da una visione soggettiva legata alle nostre esperienze.

E’ evidente che la politica italiana ha un problema: il potere politico è troppo invasivo nella vita delle persone. I cittadini si aspettano “favori” dalla politica e troppe persone bramano il potere che essa offre. Questa è la vera questione morale, che riguarda tutti, anche chi sta leggendo queste righe.

Dobbiamo riflettere seriamente sul ruolo della politica nella nostra società e su come possiamo contribuire a renderla più trasparente e responsabile. Solo così potremo costruire un futuro migliore per le nostre città e per il nostro Paese.

Ciao!!

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