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Elezioni regionali
11 Aprile 2024 - 10:59
Gianna Pentenero
Ed ecco l'ultima gag della politica torinese in vista delle elezioni regionali di giugno: una sedia vuota che fa il pieno di attenzioni! Una sorta di Santo Graal politico che nessuno sembra voler agguantare, neanche fosse radioattiva.
Parliamo del posto nella lista del Partito Democratico che era di Raffaele Gallo prima del grande passo indietro conseguente alla tempesta mediatica, e a un'indagine giudiziaria che punta diritto a suo papà Salvatore detto Sasà.
Nonostante gli incontri virtuali e le chiacchierate, il posto vacante sembra quasi maledetto, nessuno vuole sedersi.
Il Pd, a parole, vorrebbe tirare fuori dal cilindro un nome pulito, che possa far dimenticare le trame lette in questi giorni nell'inchiesta Echidna della Procura di Torino, degne di un film noir con boss, voti in compravendita e, oggi, in libera uscita.
Lo han chiesto all'ex sindaco di Grugliasco Roberto Montà. Ha detto "grazie, ma no grazie", lasciando il partito a bocca asciutta. Il candidato ideale sembrava Maria Josè Fava dell'associazione Libera (quale miglior sostituto di Gallo) ma anche lei ha detto "no", aggiungendoci un "ma chi me lo fa fare...?".
La verità è che la ricerca si concentra su qualcuno che non solo risollevi le sorti del partito ma che non faccia ombra agli altri che insomma si comporti come un utile allocco...
Tra i possibili candidati, l’ex deputato Davide Mattiello, che "allocco non è" e ha già gli occhi puntati sull’Europa. Infine, toh guarda, di nuovo Mauro Salizzoni, l’ex chirurgo che però sta dicendo a tutti di aver appeso la politica al chiodo. Qui, in verità il suo nome lo si fa ma sotto sotto si spera che continui a dire no, perchè lui i voti ce li ha e son tutti buoni...
"Come sto? - ci ha detto solo l'altro ieri al telefono - Non sto benissimo. Sono a disposizione del partito ma sicuramente non mi candido. L'ho detto prima dell'inchiesta e resto fermo sulle mie posizioni. Cosa penso dell'indagine? Fino all'altro ieri avrei detto che nel partito c'erano solo delle brave persone, oggi non più. Quello che ho letto in questi giorni mi ha letteralmente sbalordito. Alla fine si raccoglieranno i frutti di quel che si è seminato. Manca un'idea precisa di centrosinistra ma si vogliono a tutti i costi fare accordi con forze ideologicamente distanti. Manca un'unità delle forze progressiste. In quest'area ognuno crede di essere più forte dell'altro... Ci vorrà del tempo per rimettere insieme i cocci. Non si può risolvere tutto in un mese. E' necessario innescare il processo per una nuova e più giovane classe dirigente. Durerà degli anni...".
E secondo Salizzoni tutto questo è successo perché la politica è diventata un mestiere, uno stipendio certo che ti fa fare di tutto per continuare a prenderlo.
"Quando ho cominciato a fare politica era un'altra cosa - ci racconta - Si candidavano gli intellettuali di valore o gli operai. Gente di fabbrica che rientrava in fabbrica. Vicini ai lavoratori e alla classe povera perchè arrivata da lì. C'erano poi i vecchi della Resistenza. Il mondo di oggi non è paragonabile ad allora. Insomma nasciamo da lì ma siamo un'altra cosa. C'è molto da rimpiangere ...".
Tra i nomi dell'ultima ora quello di Antonella Parigi, l'ex assessora regionale alla cultura con Sergio Chiamparino
Tant'è, prendere o lasciare. Ma c'è di più. Nel bel mezzo di questo caos si racconta che la candidata alla presidenza Gianna Pentenero, starebbe chiamando la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein un'ora sì e l'altra pure, sperando in un suo viaggio salvifico.
E sarebbe davvero incredibile lo facesse. Perchè mai Schlein dovrebbe venire in Piemonte a metterci la faccia considerando che la competizione, senza l'alleanza con i cinquestelle, è già considerata persa un po' da tutti?
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