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Trasporti
21 Marzo 2024 - 11:34
Nuovo capitolo del calvario per i pendolari della linea ferroviaria Ivrea-Aosta-Torino, peraltro chiusa da Ivrea a Aosta per i lavori di elettrificazione.
Parliamo dell'ennesimo episodio di sovraffollamento, avvenuto lunedì 18 marzo sul treno 2716 delle 8:41 da Ivrea. Un treno bimodale singolo, strapieno di viaggiatori, costretti a viaggiare in piedi e in condizioni di sicurezza precarie.
Non è la prima volta che accade: negli ultimi mesi, diverse segnalazioni da parte degli utenti hanno denunciato la cronica mancanza di posti a sedere e ritardi quotidiani, soprattutto nelle ore di punta. Nel dimenticatoio la promessa di Trenitalia e della Regione Piemonte di rinforzare i convogli con la doppia composizione nelle ore di punta.
Da qui, dalle mancate promesse, la decisione del consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) di presentare un Question Time. "E' inaccettabile che i pendolari debbano continuare a subire disagi quotidiani - ha tuonato Avetta - La Regione si è impegnata a risolvere i problemi, ma ad oggi non è stato fatto nulla. I treni doppi sono un miraggio, mentre i ritardi e i sovraffollamenti sono la regola."
Poco convincenti le rassicurazioni dell'assessore ai Trasporti Marco Gabusi. Ha ribadito l'impegno per l'elettrificazione della linea come soluzione definitiva ai problemi.
"L'elettrificazione non è una bacchetta magica - aveva commentato qualche tempo fa Massimo Giugler, presidente dell'associazione Pendolari stanchi della Valle d'Aosta - Ci servono soluzioni immediate, come l'aumento dei posti a sedere e il rispetto degli orari."Non possiamo più tollerare questa situazione. Se la Regione non interverrà con urgenza, siamo pronti a scendere in piazza."
Le numerose testimonianze raccolte sui social e sui giornali locali raccontano una realtà di disagi quotidiani. "Ogni giorno è un'odissea - racconta una pendolare - I treni sono sempre pieni, non ci sono posti a sedere e si viaggia in condizioni pietose. I ritardi sono all'ordine del giorno e la beffa è che la Regione continua a negare il problema."
La crisi che affligge i pendolari delle linee ferroviarie Ivrea-Aosta-Torino ha superato ogni limite di tollerabilità, trasformando il diritto al trasporto pubblico in un vero e proprio incubo quotidiano. Le promesse dell'amministrazione regionale, guidata dalla Giunta Cirio, si sono rivelate nient'altro che parole al vento, lasciando i viaggiatori ad affrontare da soli condizioni di viaggio inaccettabili.
La realtà dei fatti è lì, nuda e cruda, per tutti coloro che hanno il coraggio di guardarla in faccia: treni strapieni in cui i passeggeri sono costretti a viaggiare in condizioni disumane, ritardi cronici che rendono la parola "puntualità" un lontano ricordo, e la totale assenza di miglioramenti concreti nonostante le ripetute segnalazioni e lamentele dei viaggiatori. Il caso dei treni bimodali, incapaci di aggiungere carrozze supplementari, è emblematico della mancanza di visione e della superficialità con cui viene gestita l'intera rete ferroviaria.
L'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, con dichiarazioni che rasentano il surreale, continua a difendere l'indifendibile, parlando di "pochi casi isolati" e sventolando la promessa dell'elettrificazione della linea Ivrea-Aosta come panacea di tutti i mali. Queste parole suonano come una beffa crudele per i migliaia di pendolari che ogni giorno si trovano a combattere per un posto su treni sovraffollati, quando riescono a partire.
In un'epoca in cui la mobilità sostenibile dovrebbe essere al centro delle politiche di trasporto, la situazione delle linee ferroviarie Ivrea-Aosta-Torino rappresenta un fallimento epico. Non solo si trascura l'importanza di offrire un servizio pubblico efficiente e rispettoso delle esigenze dei cittadini, ma si ignora anche l'impatto ambientale del costringere le persone a tornare alle auto private a causa di un servizio ferroviario inadeguato.
È ora di dire basta a questa gestione fallimentare.
I pendolari meritano rispetto e soluzioni immediate, non promesse vuote. La situazione attuale non è soltanto una questione di disagi quotidiani, ma il sintomo di una profonda crisi di governance, dove l'incapacità di pianificare e agire condanna i cittadini a subire le conseguenze di decisioni miopi e inadeguate. La linea Ivrea-Aosta-Torino non è solo una ferrovia: è il simbolo di un'amministrazione che ha perso il contatto con la realtà. E non apriamo qui il capitolo dei lavori di elettrificazione della linea Ivrea - Aosta che andranno avanti per tre anni (fino a tutto il 2026) e consentiranno un risparmio di tempo che se va bene sfiorerà i 30 secondi...
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