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Punto Rosso

Niente di nuovo sotto il cielo del gattile

A nove mesi dall’insediamento della nuova giunta tutto è come prima

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Durante la campagna elettorale per le comunali dell’anno scorso, tutti noi candidati sindaci siamo stati inviati dall’associazione EporediAnimali a visitare il gattile cittadino. La visita aveva lo scopo di presentare le diverse criticità dell’impianto e i problemi che l’associazione affronta quotidianamente. L’area infatti è decisamente inadeguata, nonostante i volontari la curino con grande attenzione. Spazi ristretti, strutture di ricovero precarie per i gatti, mancanza di un locale al chiuso per i volontari che anche d’inverno o con la pioggia fanno i loro turni all’aperto.

Manca anche l’allacciamento alla fognatura e sono assenti i servizi igienici. L’impegno dei volontari dell’associazione EporediAnimali OdV va dalla pulizia degli stalli e delle aree comuni, all’accoglienza dei gatti, alla loro cura quando malati, alla gestione delle adozioni. Non conosce limiti di orario quando si tratta di recuperare cuccioli dispersi o animali feriti in tutto l’eporediese, i telefoni di chi è reperibile suonano continuamente per ricevere segnalazioni di abbandoni o situazioni critiche. 

La coalizione che ha vinto le elezioni comunali guidata dal sindaco Matteo Chiantore, faceva ben sperare per via di quella delega, prima volta per Ivrea, alla “Tutela degli animali” assegnata all’assessora Gabriella Colosso. E le prime dichiarazioni dell’assessora destarono grandi aspettative: «La cosa più urgente a livello amministrativo è quella di realizzare un nuovo gattile in un luogo sano e che non sia solo “la casa dei gatti” ma che possa anche ospitare un percorso formativo rivolto alle scuole», dichiarò l’assessora. 

Il sindaco Matteo Chiantore

A nove mesi dall’insediamento della nuova giunta sembra però che tutto sia rimasto come prima: con il risultato che i problemi anziché in via di soluzione si sono acutizzati (sono urgenti lavori di ristrutturazione se non viene trovata una nuova area). All’associazione che gestisce il rifugio risulta che sia stato vagliato qualche spazio alternativo, si era parlato di un’area a Torre Balfredo ma non raggiungile con mezzi pubblici e molto isolata, al momento però non hanno informazioni su a che punto è la ricerca di nuovi spazi.

L’impressione è che la spinta per la ricerca di soluzioni che è massima durante la campagna elettorali si esaurisca abitualmente molto presto. La realtà parla infatti di un nulla di fatto.

Se non si trova una nuova sistemazione al rifugio dei gatti definita come “urgente” dall’assessora, occorre che il comune di Ivrea insieme ai comuni consorziati si attivino almeno per avviare le opere urgenti di ristrutturazione a partire dalla recinzione fino alla sostituzione dei ricoveri mal messi, che fanno acqua. Il comune di Ivrea dovrebbe anche farsi promotore di una campagna di sensibilizzazione presso i comuni limitrofi (sono solo dieci quelli consorziati) perché vengano rispettate le leggi.

È bene ricordare che i gatti randagi sono “patrimonio indisponibile dello Stato” e la loro cura è responsabilità dei Comuni, del Sindaco che ha la responsabilità della salute non solo dei cittadini, ma anche degli animali che vivono nel comune.

Sono i comuni che devono identificare e registrare presso l’Asl le colonie feline e sterilizzare i gatti a loro spese. Questo non accade nella maggior parte dei comuni dell’Eporediese.

Il livello di civiltà di un paese si misura anche per come vengono trattati gli animali che con noi condividono questo mondo. Un paese che tratta bene gli animali, così come l’ambiente e il territorio, di sicuro ha a cuore alla massima intensità il bene dei propri cittadini e cittadine.

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