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Elezioni regionali
17 Marzo 2024 - 00:18
Gianna Pentenero, Daniele Valle e Chiara Gribaudo
La scelta del Pd di ufficializzare il proprio candidato alla presidenza del Piemonte in vista del voto di giugno ha messo oggi la parola fine al tentativo di campo largo col Movimento 5 stelle.
L'assemblea regionale dem ha indicato Gianna Pentenero, superando così l'impasse che da mesi paralizzava il partito, diviso fra il vicepresidente di minoranza dell'attuale consiglio regionale Daniele Valle per l'area Bonaccini e la vicepresidente del partito Chiara Gribaudo per l'area Schlein.
Ma la ritrovata unità ha avuto un costo sul fronte della possibile intesa con i pentastellati, che hanno reagito a stretto giro.
"Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico. Registriamo il cambio di passo e alla luce di tutto questo nei prossimi giorni il Movimento avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente" la replica.
"Rivolgo un appello ai 5 stelle - ha affermato in ogni caso Pentenero subito dopo il sì unanime dell'assemblea alla sua candidatura - perché non proviamo a ripartire, a riscrivere pagine insieme. Le porte sono aperte, mi auguro di riuscire a rideterminare un campo largo".
Dopo mesi di corteggiamenti dem e distinguo pentastellati, strascichi dei cattivi rapporti maturati fra le due forze politiche durante il periodo di Chiara Appendino sindaca di Torino, i giochi sembrano comunque essere stati chiariti. Anche se il leader M5s Giuseppe Conte, ha ribadito che "in Piemonte c'è un problema oggettivo", non chiude completamente lo spiraglio: "C'è una disponibilità da parte nostra e anche da parte del Pd - afferma - a creare un tavolo di confronto, a misurare su progetti concreti la possibilità di costruire una coalizione".
"Arrivare qui oggi - ha detto nella sua relazione il segretario regionale Dem Domenico Rossi - non è stato facile. Le nostre porte sono aperte, ma il nostro progetto non può dipendere solo da quello che dicono gli altri, perché a questo punto dobbiamo considerare la variabile tempo. Abbiamo il dovere di mettere in sicurezza il percorso del Pd piemontese. Siamo arrivati a questo appuntamento con due mozioni contrapposte ma un anno fa avevamo promesso che avremmo provato a essere un partito tessitore e abbiamo mantenuto la promessa".
Pentenero, una lunga esperienza di assessora nelle giunte regionali di Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino - e oggi in quella comunale torinese col sindaco Stefano Lo Russo - è stata il "nome altro" in grado di ricompattare il partito piemontese solo poco prima di "andare alla conta" fra le due aree, un'ipotesi che il nazionale ha imposto di scongiurare.
Appartenente all'area Schlein, ma in buoni rapporti con tutti, tanto da essere stata soprannominata l'apolide, vanta legami solidi con i mondi del lavoro e della scuola.
Il suo nome era stato appena sussurrato nei lunghi mesi del braccio di ferro fra Gribaudo e Valle come candidata piemontese alle europee ma nelle trattative di stamattina i portavoce della segretaria nazionale hanno dettato criteri chiari: "Deve essere donna, iscritta al Pd e con una buona esperienza amministrativa". E' la seconda volta che a Pentenero capita una cosa così. L'identikit poteva corrispondere a un solo nome. Era già successo con Mercedes Bresso. "Voglio una donna. Giovane. Che abbia fatto almeno la sindaca..." e l'allora onorevole Renato Cambursano le risposta: "Io ce l'ho! E' Pentenero da Casalborgone...".
Sarà dunque lei la sfidante scelta dal Pd per la difficile impresa di battere nelle urne l'azzurro Alberto Cirio, governatore uscente del Piemonte.
"Mi auguro di riuscire a rideterminare un campo largo, lasciamo le porte aperte alla possibilità di far sì che molti possano credere nel nostro progetto: ci sono sicuramente pezzi della coalizione che ci stanno osservando". Così Gianna Pentenero, incoronata ieri all'unanimità dall'assemblea regionale del partito candidata del Pd alla presidenza del Piemonte.
"Rivolgo un appello ai 5 stelle - ha detto Pentenero parlando con i giornalisti subito dopo l'elezione - perché non proviamo a ripartire, a riscrivere pagine insieme?".
"Detto questo - ha aggiunto - molto tempo è trascorso e abbiamo bisogno di essere determinati e di andare avanti. Dobbiamo fare in modo che l'armonia che un attimo fa si respirava in questa sala ci porti a ricominciare il cammino che il Piemonte aveva ben intrapreso qualche anno fa. Dobbiamo riprendere quel percorso: io credo di avere la forza necessaria e spero di riuscire a fare sì che la fetta di piemontesi che oggi sono disillusi possano tornare a votare".
"Ci attende un duro lavoro - ha sottolineato - sul quale dobbiamo dimostrare la serietà e l'impegno che sappiamo tirare fuori quando le situazioni diventano complesse e difficili. La strada è in salita, questo lo sappiamo tutti, ma anche le strade in salita si possono percorrere, basta sforzare un po' di più".
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