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Torino

Scacco Matto di Gianna Pentenero. E' lei la candidata del Pd per la Presidenza del Piemonte

Chiara Gribaudo e Daniele Valle hanno fatto un passo indietro

Daniele Valle, Chiara Gribaudo, Gianna Pentenero

Gianna Pentenero

Il Pd del Piemonte ha trovato in extremis l'unità sul nome del candidato presidente alla prossime regionali. Tra Daniele Valle (area Bonaccini) e Chiara Gribaudo (area Schlein) sceglie l'apolide Gianna Pentenero, attuale assessora comunale alla Sicurezza e Lavoro del Comune di Torino. 

Domanda ma non doveva candidarsi alle europee con il sostegno di tutti? Si dirà, questo fino a ieri, ma oggi è un altro giorno.

Succede all'assemblea regionale del partito, convocata oggi all'Hotel Fortino di Torino.

"Siamo arrivati a questa assemblea con due mozioni - ha affermato il segretario regionale Domenico Rossi, chiudendo la sua relazione - ma è maturato in queste ore uno scenario unitario che vede la disponibilità di Chiara Gribaudo e Daniele Valle non tanto di fare un passo indietro, questo non lo chiederei mai, ma a fare un passo di lato. E questo è stato fatto anche grazie alla disponibilità di una persona, Gianna Pentenero, a candidarsi alla presidenza del Piemonte alla prossime regionali".

E poi ancora Rossi: "Conosciamo la posta in gioco enorme delle elezioni di giugno. Se dovessero prevalere le forze di estrema destra, l'Europa perderebbe la sua anima e la sua capacità di giocare da protagonista. Non dobbiamo fare i contabili delle campagne elettorali  arrivare qui oggi non è stato facile. Noi siamo aperti, ma il nostro progetto non può dipendere solo da quello che dicono gli altri, perché a questo punto dobbiamo considerare la variabile tempo. Abbiamo bisogno di cambiare passo  dall'altra parte la destra è unita, ha il candidato e le liste. Noi non possiamo permetterci di perdere altro tempo. E' venuto il mondo di mettere in campo proposte e candidati. Per questo siamo qui oggi: il Pd è pronto a fare la sua proposta. Mentre teniamo il cantiere aperto dobbiamo cambiare registro. Sappiano che la partita è difficile, ma questo non significa che non ne valga la pena".

La votazione formale dell'assemblea regionale del partito per la candidatura di Pentenero alla presidenza della Regione Piemonte ha restituito un risultato all'unanimità. Nessuna mano alzata al momento in cui è stato chiesto di palesare eventuali voti contrari. 

Entusiasta, ma non troppo la diretta interessata.

"Ringrazio Valle e Gribaudo - ha esordito - perché non hanno mai giocato una partita individuale, ma hanno lavorato per unire. Il lavoro che hanno fatto è stato serio, importante e mirato a costruire: se così non fosse, io ora non sarei qui. Da questo momento ci attende un lavoro duro e complesso. Vorrei costruissimo questo percorso velocemente e tutti insieme, nella consapevolezza che ce la si può fare: nulla è impossibile".

Nel suo breve intervento, Pentenero ha ricordato di avere "già servito questa Regione con due grandi presidenti, Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino, e la città di Torino con il sindaco Stefano Lo Russo".

"In una situazione completamente diversa dall'attuale - ha rimarcato la neocandidata - abbiamo lavorato molto e molto costruito". 

Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

"La decisione unitaria del Pd - è intervenuto - di individuare in Gianna Pentenero la candidata presidente della Regione Piemonte che verrà proposta alla coalizione di centrosinistra è molto positiva e consente di guardare alla campagna elettorale con ottimismo. Un programma che punta su ambiente, sanità, sviluppo, lavoro e coesione sociale sarà la chiave con cui il centrosinistra potrà affrontare la campagna elettorale delle prossime settimane e tornare alla guida del Piemonte".

Gli ha fatto eco la Sinistra Italiana-Sinistra Ecologista.

"Quella di Gianna Pentenero  - scrivono in un comunicato - è una figura autorevole, capace di dialogo e unità e che ha ben chiara la portata della sfida contro il malgoverno della destra di Cirio e Marrone. È positivo che il Pd arrivi unito a questa scelta, ma per noi è solo un primo passo. Ora tutte le forze che vogliono il cambiamento in Piemonte e nel Paese hanno la responsabilità di riunirsi e condividere scelte su leadership e programmi, come è accaduto in Sardegna, Abruzzo e Basilicata. Un Piemonte diverso all'insegna della giustizia sociale e ambientale è possibile, ed è quello che vuole tutto il campo progressista: in gioco c'è la sanità pubblica, la lotta all'inquinamento, l'investimento sulle case popolari e sull'assistenza, l'autodeterminazione delle donne e i diritti di tutte le persone, comprese quelle straniere che la destra piemontese discrimina sistematicamente. Per noi l'unità vera dei progressisti è condizione indispensabile per sfidare i nostri avversari e offrire una prospettiva di speranza a un elettorato deluso che va motivato alla partecipazione". 

Tutt'altro film dalle parti dei Cinquestelle sempre più distanti dal "campo largo".

"Della candidatura di Gianna Pentenero in Piemonte apprendo adesso, non ne ero informato - ha stigmatizzato il leader nazionale Giuseppe Conte - Valuteremo internamente, sentiremo anche il Pd, ma se dovessimo registrare una divergenza non lo faremo certo pensando che abbiamo dei nemici da combattere. Quello che posso dire è che in Piemonte si è creato un tavolo di confronto faticoso. Poco tempo fa alle elezioni per il Comune di Torino il Pd ha preso una strada e il M5s un' altra. In Piemonte c'è una giunta che sta realizzando progetti in direzione diversa da quella tracciata da Appendino, quindi ci sono delle difficoltà. Ciò nonostante c'è stata la disponibilità a costruire la coalizione. Apprendo ora della candidatura evidentemente c'è una persuasione che non si era raggiunta prima, un sufficiente punto di convergenza".  

E sempre Conte: "La giunta del Pd che si è insediata dopo la nostra a Torino segue un percorso completamente diverso, ci sono dei progetti che non vengono portati avanti, anzi vengono contrastati, si crea una situazione oggettivamente difficile. Ma queste cose ai cittadini dobbiamo dirle in modo chiaro, perché senno' sembra che la politica è solo un gioco di bandierine, è solo un gioco di forza, muscolare eccetera. Quindi in Piemonte, e ripeto la situazione di Torino è emblematica, c'è una giunta che sta realizzando progetti in una direzione completamente diversa rispetto al lavoro fatto dalla precedente Giunta Appendino e questo crea un problema oggettivo alle forze politiche. Quindi non è che si può far finta di nulla. Ciò nonostante sul territorio però c'è una disponibilità da parte nostra e anche da parte del Pd a creare un tavolo di confronto, a misurare su progetti concreti la possibilità di costruire una coalizione".

Daniele Valle, Chiara Gribaudo e Gianna Pentenero

Daniele Valle, Chiara Gribaudo e Gianna Pentenero

Chi è Gianna Pentenero?

Nata l’8 giugno 1964 a Chivasso, a pochi chilometri da Torino, ha sempre abitato con la sua famiglia, a Casalborgone. Lì ha frequentato le scuole e lì ha iniziato la sua attività politica e amministrativa.  

Sindaco di Casalborgone dal 1993 al 2004, per tre mandati consecutivi, nel 2005 viene nominata Assessore Regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale da Mercedes Bresso su suggerimento dell'allora parlamentare Renato Cambursano. "Bresso cercava una donna giovane e che si intendesse di politica e io ne avevo una..." dirà Cambursano.

A marzo del 2010 si candida per la prima volta le elezioni al Consiglio Regionale e viene eletta con 6.422 voti di preferenza nella Circoscrizione di Torino. 

A seguito delle elezioni primarie del 16 febbraio 2014 ricopre l'incarico di Vice Segretario regionale del Partito Democratico del Piemonte. Nel 2014 viene rieletta in Consiglio Regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Torino, con 10.437 voti di preferenza, segue la nomina ad Assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione Professionale nella Giunta di Sergio Chiamparino Chiamparino.

Infine l'incarico in Comune a Torino con Stefano Lo Russo.

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