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Ivrea in azione
28 Febbraio 2024 - 08:30
Ivrea vista dall'alto
Ivrea ha bisogno di idee, e l’attrattività può essere una delle carte possibili da giocare. È una comunità da sempre molto attenta al sociale grazie alla sua cultura e al suo passato industriale, ma dovrebbe pensare un po’ di più a cosa vuole essere nel futuro. Analizzando i successi del nostro territorio, il fiore all’occhiello e vanto di una intera comunità, dove nacque la prima fabbrica della macchina da scrivere, figura chiave dello sviluppo industriale italiano, non possiamo sottovalutare la totale depressione che ha travolto tutto l’indotto negli ultimi 30 anni.
E se da un lato, ogni famiglia ne ha tratto beneficio, dall’altro, il fatto di vivere in un territorio subordinato ad un’unica industria, ci ha fortemente penalizzati. Il welfare innovativo garantiva serenità alla nostra città, ma anche unico riferimento: “mamma Olivetti”.
Come spesso accade le mamme peccano di eccessiva protezione e nei momenti di difficoltà i figli potrebbero sentirsi fragili nell’affrontare in modo indipendente la propria vita.
I conti con il passato non sono mai stati chiusi definitivamente, nessun colpevole nessuno da applaudire.
Da quel momento Ivrea ha cercato di reagire, ma non s’è mai capito quale futuro cerca.
All’apparenza questa amministrazione sembra voglia fare qualcosa di diverso. Nuove politiche ambientali, più sinergie con altri paesi, territori, regioni e più progetti innovativi. Basterà per dare una scrollata al nostro territorio?
La valorizzazione di cui spesso si parla, che obbiettivi concreti ha oltre ai documenti condivisi?
Io penso ci siano cose che si debbano concretamente riprendere o perlomeno valorizzare con iniziative di sano campanilismo, come fanno in altri territori vicino a noi, penso al cuneese e provincia.
Il mondo del web, dei social, la possibilità di viaggiare di più ha sicuramente creato maggiori possibilità nel reinventarsi e nel proporre nuovi concept e attività commerciali, dall’accoglienza all’enogastronomia, all’artigianato, ai servizi per le persone e le imprese. Ma ad Ivrea tutto questo davvero interessa?
Bisognerebbe iniziare dalle politiche di stimolo, nel favorire nuove attività, ma se dobbiamo iniziare dalle piccole cose, ci si dovrebbe concentrare sul nostro centro cittadino e studiare azioni per ridare vita a Via Arduino e Via Palestro. Un passetto dopo l’altro, come la mia proposta per valorizzare e dare ospitalità agli artisti di strada, facendosi promotori e agevolatori di iniziative. Questo può attirare persone, famiglie e quindi far girare l’economia per le vie del centro e nelle zone limitrofe di passeggiata, dal lungo dora, a Corso Massimo D’Azeglio, Corso Nigra etc.
Agevolare nuove aperture commerciali è un nostro dovere ma ci vuole visione e coraggio. Se Via Arduino come Piazza Ottinetti diventassero le “vie del gusto”. Se avessimo ristoratori e imprenditori pronti a scommetterci, Ivrea diventerebbe meta culturale, artistica, enogastromica.
E sarebbe un primo passo per probabili nuovi insediamenti. Al di là del merchandising che oggi evoca il passato. Ivrea potrebbe diventare l’oggetto del merchandising , per il passato, per il presente e per il futuro, non solo per ciò che è stata ma per quel che dice di essere oggi. Io ci credo.
Ciao!!
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