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Montalto Dora
11 Marzo 2024 - 11:00
Crolla il tetto della sagrestia di Santa Marta. E non è la prima volta. Sono quarant'anni che questo edificio di proprietà parrocchiale non viene più utilizzato per officiale le messe. Incuria, infiltrazioni d'acqua hanno reso sempre meno stabile la struttura, diventata con gli anni regno dei piccioni.
Le piogge insistenti delle ultime ora non hanno che fatto dare un duro colpo, facendo crollare parte del tetto, ma la paura è che non sia finita qui.
"Purtroppo l'ex chiesa affaccia sulla Statale 26 - commenta preoccupato il sindaco Renzo Galletto -. C'è ancora una porzione di edificio che rischia di crollare e così ho dovuto chiudere un tratto di circa 50 metri di questa che è l'unica strada internazionale verso la Valle d'Aosta. Un disagio grande perché la circolazione può circolare a senso alternato su un'unica corsia. Ma la sicurezza è sicurezza".
Già nel 2022 si era reso necessario un intervento d'urgenza e questo dopo tre ordinanze di messa in sicurezza emesse dall'amministrazione comunale negli anni precedenti. Il parroco, Don Nicola Alfonsi per la verità ha sempre riconosciuto la necessità di intervenire, ma si è sempre giustificato da un punto di vista economico.
"Dice che non ha soldi - spiega il sindaco Galletto - e così ci è già toccato intervenire con soldi nostri. Il problema più grande è che non essendo nostra quella chiesa, non possiamo chiedere neppure dei contributi per la salvaguardia".
Nel 2022 al Comune è toccato spendere circa 20mila euro per il posizionamento di reti metalliche contenitive, nella parte frontale, quella più pericolante che costeggia la statale 26. Ma non è finita qui. Il crollo delle scorse ore andrà fronteggiato e ci saranno altri soldi da spendere e a tirarli fuori sarà ancora una volta la comunità dei cittadini e non quella dei fedeli.
"A dire il vero, il consiglio pastorale ha già approvato la volontà di donare al Comune l'ex chiesa - precisa il sindaco -. Ma si trattava di acquisire un problema, non una soluzione e così non abbiamo mai formalizzato il passaggio".
Ora però Galletto ci sta ripensando: "Le cose vanno sempre peggio e chi interviene siamo noi con soldi nostri. Stiamo valutando l'acquisizione in modo da poter fare un progetto con cui attingere a finanziamenti pubblici per restituire l'edificio alla comunità con una finalità sociale".
Il sindaco Renzo Galletto
Intanto, questa mattina si stanno susseguendo gli incontri per fronteggiare l'emergenza: "Gli enti coinvolti sono la Soprintendenza alle Belle Arti, l'Anas e la parrocchia. Sentirò anche il prefetto".
Il pericolo più imminente è che un'altra parte di chiesa crolli verso la strada: "Ho chiesto alla Soprintendenza di poter mettere in sicurezza la strada prospiciente demolendo quello spicchio pericolante. Non si tratta di toccare affreschi o beni di pregio. E' solo una picola porzione di sagrestia, ma è l'unico modo per mettere in sicurezza la Statale e riaprirla al traffico. Aspetto la risposta per domani mattina. Sperando che nel frattempo non succeda altro...".
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