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Cucina Mon Amour
06 Marzo 2024 - 19:46
cucina mon amour
Fino ad ora abbiamo parlato di cucina e di ristoranti. Abbiamo parlato di gusti, di sapori, di come la cucina tradizionale incontri quella più moderna. Ma c’è qualcosa che accomuna i pasti, che vengano preparati a casa o che vengano consumati nei locali, ed è la tavola. La tavola è un luogo di incontro tra le persone, è il luogo in cui si condivide lo stesso cibo e lo stesso spazio e non c’è nulla che unisca di più le persone che una tavola.
La tavola è uno degli argomenti su cui insiste molto il Galateo.
Lo so, avete letto la parola Galateo e siete già inorriditi.
Ma come, nel 2024 in una società così avanzata dobbiamo ancora parlare di pratiche così antiquate come le buone maniere? La risposta è sì, sempre. Il Galateo è semplicemente un insieme di codici di comportamento per vivere in maniera civile nella società. Non è roba vecchia per ricchi, nobili e snob.
E poi il bello del Galateo è che evolve nel tempo: se nel 1500 occorreva scrivere di non pulirsi la bocca con la tovaglia, oggi sostiene che a tavola il cellulare è bandito per permettere la conversazione. Ma soprattutto non immaginate il Galateo come un insieme di precetti e regole rigide da snob, ogni singola azione o comportamento ha sempre un significato. Così anche tutto quello che dovrebbe essere presente su una tavola ha uno scopo ben preciso.
Vediamo allora insieme quali sono gli elementi di una tavola.
Lo stile di apparecchiatura che più si utilizza in Occidente è detto all’inglese.
Le forchette sono a sinistra del piatto con i rebbi rivolti verso l’alto. Il coltello è posto alla destra del piatto con la lama verso l’interno, quindi rivolto verso il piatto.
Il cucchiaio è a fianco del coltello e va apparecchiato solo se viene servito un brodo o una crema.
Il tovagliolo va posizionato piegato “a libro” a sinistra del piatto al fianco delle forchette, mai sotto di esse. La posizione delle posate è stata così codificata per agevolare la presa senza dover fare troppe manovre (cari mancini, lo so che per voi è un disastro!).
Le forchette non sono mai sopra il tovagliolo perché così è più semplice prenderlo per posarlo sulle gambe senza dover togliere e toccare le posate prima di iniziare il pasto.
Continuo ad insistere con il plurale, non è un errore di battitura: sì, le forchette sono due. O meglio, ogni portata deve avere la propria posata. E questo non è un vezzo o un inutile abbellimento della tavola, serve per evitare l’imbarazzo degli ospiti che non sanno dove appoggiare le posate sporche di cibo ed evitare di conseguenza che le posino sulla tovaglia lasciando spiacevoli macchie poi sempre complesse da far andare via.
Per questo quando decidete il menu fate sempre i conti con le posate che avete in casa. Se avete tante forchette potete fin da subito apparecchiarne due, nel caso aveste un solo servizio potete apparecchiare una sola forchetta, ritirarla alla fine della prima pietanza e lavarla al volo per rimetterla a tavola prima di servire la pietanza successiva. O ancora, se non avete abbastanza posate giocate d’astuzia e ideate un menu con un primo in brodo o una vellutata, così potete usare il cucchiaio e tenete la forchetta pulita per il secondo.
In attesa che gli ospiti si siedano i piatti a tavola saranno sempre due, il piano e il fondo.
Quando è ora di iniziare il pasto, se le porzioni vengono preparate in cucina, verrà ritirato il piatto fondo.
Anche i bicchieri sono sempre due, uno per l’acqua e uno per il vino. I bicchieri vanno posizionati in alto a destra, sopra il coltello per intenderci. Il calice del vino va apparecchiato anche al commensale astemio, metti il caso che proprio quella sera decide di ubriacarsi e non ha il bicchiere?
Questi elementi rappresentano lo stile di apparecchiatura standard, diciamo la base per essere dei perfetti padroni di casa. Esistono occasioni in cui la tavola è più ricca e anche più formale, ma direi che possiamo rimandare questo argomento al prossimo articolo per conoscere nello specifico altri elementi della tavola.
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