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Ivrea

Tutti a piedi fa bene alla salute! Dopo gli aumenti delle tariffe dei parcheggi, Chiantore toglie anche gli autobus

Fresc: "Meno corse ma più efficienza". Ma i cittadini non ci credono.

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Il primo cittadino Matteo Chiantore

Dal primo di marzo, cioè da domani, il trasporto pubblico a Ivrea e dintorni cambia volto. L'Amministrazione comunale ha, infatti, annunciato che gli orari e i percorsi delle linee della conurbazione saranno modificati e adeguati alle “mutate esigenze lavorative e di vita quotidiana” di un territorio che non è più quello industrializzato di un tempo.

La decisione, manco a dirlo, non è piaciuta a molti utenti, che si sono scagliati contro la giunta di Matteo Chiantore sui social network, accusandola di tagliare i servizi, di favorire il centro a discapito delle periferie e di nascondere le vere motivazioni economiche dietro la riorganizzazione.

Tra i più critici, c’è Francesca Molon, che sul profilo Facebook della città di Ivrea scrive: “Servire l’utenza?? O mettere in difficoltà famiglie, scuole e aziende tagliando 3/4 delle corse in un capolinea?? Le motivazioni sono ridicole: ‘mutate esigenze di vita quotidiana (vi posso assicurare che la vita quotidiana al capolinea 3 rimane sempre la stessa)… Scrivete invece che è una mera questione economica! Per le tasche vostre, dei Comuni e dell GTT! Almeno avere il coraggio e la trasparenza di ammettere esattamente le motivazioni che hanno portato a tagliare completamente alcune zone non centrali, dimostrando che le periferie e zone limitrofe sono SERIE B e che l’obiettivo non è mai il territorio e le persone che lo abitano, ma gli interessi”.

Molon aggiunge poi anche che la riduzione degli orari sul capolinea 3 penalizza anche le scuole del circondario e invita l’amministrazione a non nascondersi dietro a un dito.

Anche Pasquale Cappelli esprime la sua indignazione, sperando che i ragazzi che escono dalla scuola media di Burolo non debbano più rimanere a piedi a causa di disservizi inconcepibili e senza scusanti. Sabrina Maran definisce la situazione una barzelletta e si lamenta che il servizio fa acqua da tutte le parti, mentre Marco Marc paragona il servizio al trasporto pubblico a quello della sanità, definendolo una vergogna.

Il comune di Ivrea, dal canto suo, difende la scelta, sostenendo che le variazioni sono la prima tappa di uno studio approfondito che porterà a una migliore efficienza e qualità del servizio. Invita inoltre i cittadini a consultare i nuovi orari e percorsi sul sito web di GTT e a segnalare eventuali criticità o suggerimenti.

Detto questo, che il problema siano i costi ce lo aveva candidamente ammesso l'assessore Massimo Fresc la scorsa settimana.

La nuova riorganizzazione servirà ad abbattere il cosiddetto extracanone (così si chiama) di 330 mila euro che in teoria sarebbe a carico di tutti i comuni dell'eporediese serviti da Gtt, nella pratica lo ha sempre e solo pagato il Comune di Ivrea.

E quando parliamo di extracanone non significa l’intero costo del servizio fornito da GTT. Quello è davvero molto ma molto più corposo, di quasi un milioni e 920 mila euro perlopiù coperto dai trasferimenti regionali.

Il primo ad aver acceso un faro sui costi esorbitanti era stato negli anni passati l’ex assessore Giuliano Balzola. Avrebbe voluto dividere la spesa con i colleghi sindaci che però da quell’orecchio proprio non ci hanno mai sentito.

"Risparmieremo una cifra significativa - aveva commentato con noi la scorsa settimana l'assessore Massimo Fresc - nello stesso tempo avremo a disposizione  170 mila euro per serie di iniziative. Non abbiamo toccato le corse scolastiche e di servizio ai lavoratori. Ci siamo limitati a eliminare delle “sovrapposizioni” e delle corse utilizzate da pochi utenti, per esempio il sabato...".

C’è di buono che l’assessore Fresc è riuscito ad attivare il cosiddetto Comitato di monitoraggio tra i Comuni dell'eporediese che avrebbe dovuto avere alle spalle già una decina di anni di attività.

“Mi incontrerò con i sindaci e i sindacati con una certa regolarità e continueremo a discutere -  commenta -  Nel corso degli anni le esigenze sono cambiate. Oggi per esempio le industre si trovano a San Bernardo e a Collaretto Giacosa… ”

Tra gli obiettivi da raggiungere con Banchette e Chiaverano, anche quello di due nuove linee "turistiche" che chiameremo "Unesco"  e "5 laghi", la prima con capolinea stazione e rotta su via Di Vittorio e via Jervis, la seconda dalla stazione a Chiaverano passando da Corso Vercelli, Via Cascinette e via San Michele, molto utile nei giorni di mercato.

"Con i soldi messi a bilancio - aveva aggiunto Fresc - si lavorerà a nuove tariffe per le fasce deboli e ad eventuali corse in più in direzione dei centri commerciali, ragionando insieme al mobility manager che l’amministrazione ha intenzione di nominare per arrivare ad un "Piano generale della mobilità. Tra le battaglie che si vorrebbero portare avanti anche quella per un parco mezzi elettrico. A Torino ne arriveranno un centinaio già quest'anno... Continueremo infine ad impegnarci per rendere efficiente la mobilità e ridurre l'inquinamento e il traffico che in alcuni momenti è ingestibile. Investire nei trasporti significa investire sul  territorio e rendere le industrie sempre più competitive..".

Cosa c'è che non torna?

C'è che da un lato la giunta si promuove come la più ambientalista di tutti i tempi e si vanta di aver aumentato le tariffe dei parcheggi sulle strisce blu (più care che a Montecarlo) per indurre i cittadini a lasciare la macchina in garage e prendere l'autobus, dall'altro toglie anche quello e non tutti si possono permettere di usare solo le proprie scarpe.

La polemica non sembra destinata a placarsi. Molti cittadini hanno già annunciato che scriveranno al sindaco, al prefetto e alla stampa per far sentire la loro voce. Altri hanno proposto di organizzare una manifestazione o una raccolta firme per il ripristino dei vecchi orari e percorsi. Altri ancora hanno ironizzato sulla situazione, proponendo di usare le biciclette, i monopattini o i risciò per spostarsi in città.

La questione dei trasporti pubblici a Ivrea, dunque, si preannuncia come uno dei temi caldi dei prossimi mesi.

Riuscirà il Comune a trovare un punto di incontro tra le esigenze dei cittadini e le risorse disponibili? Lo scopriremo solo nelle prossime puntate. E intanto: "Tutti a piedi, fa bene alla salute".

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