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Incubo Tir in Canavese: altri tre mezzi incastrati nella notte nei vicoli di un borgo

Il consigliere regionale Alberto Avetta chiede al governatore Cirio di convocare i sindaci e farsi carico del loro grido di allarme

Tir incastrato in Canavese

Tir incastrato in Canavese

E' incubo Tir nel Canavese. I mezzi pesanti continuano a non rispettare la segnaletica sfidando i divieti per seguire improbabili itinerari segnati dai navigatori impostati per tracciare la via più breve.

E così, quelle strade già strette e sconnesse, in prossimità dei paesi diventano imbuti strettissimi dove i mezzi pesanti non possono che restare incastrati buttando giù balconi, cartelli stradali, arredi urbani e rovinado la pavimentazione di centri storici non adatti a sopportare un simile passaggio.

Ieri notte altri tre mezzi sono rimasti incastrati nel centro di Cossano Canavese. Sono usciti al casello di Santhià ed hanno seguito il loro navigatore fin quasi al Castello di Masino. 

L'ultima volta era successo un mesetto fa. Fioriere divelte e arredo urbano danneggiato davanti alla chiesa parrocchiale. Questo era stato il bilancio di quello sciagurato passaggio. Tutta colpa di un Tir che si era perso restando incastrato tra le strette vie del paese. Ad accorgersene al mattino era stata la sindaca Aurelia Siletto.

I danni provocato a Cossano dal passaggio di un Tir

Pochi giorni fa è successo anche a Chiaverano dove i mezzi pesanti diretti nel biellese all'Alpe Guizza, puntualmente restano incastrati tra i muri a secco del paese bloccando il traffico per delle mezz'ore.

"Succede almeno una volta a settimana" ha sbottato il sindaco Maurizio Fiorentini che da anni lotta contro questo problema.

Proprio i sindaci, in prima linea anche nei confronti di questa emergenza, da tempo cercano, inutilmente, di far sentire la propria voce chiedendo aiuto a Città Metropolitana  e alla Regione che, però, fanno spallucce. I divieti ci sono: fateli rispettare. Un po' questa la risposta di chi, di fatto, resta sordo al problema reale.

Ora, a farsi portavoce della loro disperazione, è il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta: "Lo scorso 16 febbraio i primi cittadini di Albiano, Caravino, Cossano Canavese e Settimo Rottaro, a fronte dei continui incidenti e causati dal passaggio dei Tir, dei bus e di altri mezzi pesanti hanno preso carta e penna e denunciato questa situazione drammatica".

Il consigliere regionale PD Alberto Avetta

Avetta, che è Vice Presidente della Commissione Trasporti della Regione Piemonte, dichiara: "Ormai siamo oltre il tollerabile. La situazione è insostenibile e rappresenta un pericolo concreto per i cittadini. Mi aspetto che il Presidente Cirio si faccia carico del problema e che convochi i Sindaci per trovare una soluzione. E anche per garantire i fondi necessari al ripristino delle condizioni minime di sicurezza stradale. Serve aumentare in modo efficace la segnaletica attrezzando le strade anche con barriere jersey in cemento in modo che i Tir non possano passare. Serve la presenza straordinaria di polizia municipale per garantire il controllo. Le parole non bastano più. Servono risorse straordinarie della Regione Piemonte per aiutare i Comuni a gestire questa emergenza".

Il Tir rimasto incastrato a Chiaverano in via Ivrea

LA LETTERA DEI SINDACI

In merito al mancato rispetto dell'ordinanza di istituzione del divieto di transito nei loro Comuni, il sindaco di Albiano, Venerina Tezzon, quello di Caravino, Adriano Siletti, quello di Cossano, Aurelia Siletto e quello di Settimo Rottaro, Massimo Ottogalli, hanno scritto:

"Intendiamo segnalare il mancato rispetto di tale ordinanza in quanto, nei Comuni da noi amministrati, continuano ad arrivare mezzi di notevoli dimensioni che destano la nostra preoccupazione per l'incolumità dei cittadini innanzitutto, ma ancheper i notevoli danni al patrimonio pubblico e privato: segnaletica verticale abbattuta, protezioni per i pedoni sui marciapiedi divelte, pavimentazione stradale ridotta in pessimo stato, recinzioni divelte, balconi abbattuti o resi pericolanti, vetrine di attività commerciali danneggiate, muri di abitazioni private danneggiati".

La rabbia di cui sono portavoce i sindaci, è tanta: "Questi non sono tutti i danni materiali a cui si sommano lo sconcerto e la rabbia dei cittadini. Noi non siamo più in grado di gestire la situazione di viabilità, non più soltanto complessa, ma anche pericolosa, a cui quotidianamente siamo esposti".

La viabilità è al collasso e le forze a disposizione sono risicate: "Le infrastrutture del nostro territorio sono tali da non sopportare il passaggio in tutte le direzioni, anche sulle piccole strade comunali e non abbiamo circonvallazioni. Inoltre i nostri Comuni non dispongono di agenti di Polizia Municipale in numero tale da poter prevedere anche solo un'ora al giorno di intervento".

E poi non manca la polemica nei confronti della scelta delle priorità delle istituzioni superiori: "Ci rendiamo conto che abbreviare le code per poter sciare in Valle d'Aosta nel fine settimana è importante, ma anche la vita quotidiana, sette giorni su sette, di tutti i nostri cittadini, lo è altrettanto. Pertanto, se si vuole mantenere il filtro istituito al casello di Albiano, chiediamo tassativamente che si provveda a far rientrare in autostrada i mezzi e non a farli proseguire verso i nostri Comuni. Tutto ciò poiché è chiaro a tutti che il periodo che ci attende non sarà breve, lo chiediamo anche per evitare episodi di intemperanza da parte di cittadini esasperati".

I sindaci terminano la loro lettera inviata al Prefetto alla Città Metropolitana e in Regione, rendendosi disponibili ad un incontro per cercare soluzioni comuni.

La lettera inviata il 16 febbraio dai sindaci

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