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I commercianti di via Arduino dimenticati a Carnevale e "arrabbiati" neri. Quelle promesse da marinaio

Una lettera è stata inviata al sindaco e al presidente della Fondazione dello storico Carnevale

I commercianti di via Arduino dimenticati a Carnevale e "arrabbiati" neri. Quelle promesse da marinaio

Alberto Alma e Matteo Chiantore. Sullo sfondo via Arduino

Sono arrabbiati, anzi, di più: i commercianti di via Arduino, piazza Maretta e via Guarnotta sono stati completamente tagliati fuori dalle manifestazioni carnascialesche appena concluse.

Nei giorni scorsi, con l'amaro in bocca, hanno inviato una lettera al presidente della Fondazione dello storico Carnevale, Alberto Alma, e al sindaco Matteo Chiantore, preannunciando altre forme di protesta se non dovessero essere soddisfatti delle risposte che arriveranno.

Ciro Lubrano Lavadera

Il primo firmatario, ma non a titolo personale, è Ciro Lubrano Lavadera di "Vino e dintorni".

Il dito è puntato sulla decisione di far cambiare la direzione della sfilata del corteo storico che normalmente, domenica e martedì, "passa" due volte in via Arduino, piazza Gioberti e via Guarnotta.

"Sono certo di interpretare il pensiero di moltissimi colleghi e altrettanti cittadini di questa zona", si legge. "Lo faccio a caldo dopo aver subito la pochezza, la leggerezza con cui avete operato (lei in primis, dottor Alma) delle scelte non previste nel carnevale appena trascorso. Carnevale all'inizio sottotono, difficile ma poi anche esaltante, però non per tutti; non è dipeso dal tempo atmosferico, neanche dalla caratura dei personaggi tutti meritevoli di plauso..."

"In pratica  - spiegano i commercianti - il consueto abbraccio del primo giro che residenti, cittadini e turisti assiepati lungo la via avrebbero regalato alla vezzosa eroina e al corteo storico, l'avete annullato come se fosse poca cosa, sacrificabile a logiche che a questa festa popolare devono essere estranee. Il risultato è stato delusione cocente, incazzatura e una strada vuota, incredula. Una strada non secondaria, non un vicoletto, ma una delle due arterie principali del centro si è svuotata di gente e di interesse. Perché? Perché ci siamo chiesti, mi sono chiesto e, prima ancora di ascoltare la vostra risposta, vi dico che non va affatto bene... E ve lo dico come cittadino, come commerciante, comprensivo delle ragioni di quei turisti che, viste le piazze strapiene e il caos delle altre vie, volentieri si sarebbero goduti lo spettacolo sulla bella strada in salita."

E sono parole che escono dalla testa, ma anche dallo stomaco.

"Forse, azzardo... - continua Lubrano - avete dimenticato che la ragion d'essere di questo carnevale è il suo radicamento antico fra le mura del centro, con chi ci abita da generazioni e chi ci è venuto ad abitare. La folla festante c'era ovunque, in via Arduino c'era un silenzio assordante e tante facce deluse...".

Seguono una sfilza di domande che, ahimè, probabilmente rimarranno senza una risposta.

"L'avete fatto per snellire il percorso? L'avete fatto affinché i troppi carri potessero avere più tempo per la battaglia? L'avete fatto perché via Arduino è in salita, e per velocizzare il tutto perché in piazza ci sono troppi aranceri da scansare? L'avete fatto perché ve lo impone il piano sicurezza? Qualsiasi ragione vi ha spinto a questa scelta, è un errore, un tradimento che non vi fa onore...".

Perché - ed è bene dirlo - lo storico carnevale non è solo la battaglia delle arance, anche se la sua bellezza e originalità restano indiscutibili.

"All'inizio di questo mandato amministrativo -  passa e chiude Lubrano rivolgendosi direttamente al sindaco - lei aveva promesso più attenzione per questa via, queste zone a forte rischio desertificazione. Così facendo fate esattamente l'opposto, non so se vi è chiaro. Se di tutto questo non avete colpa (ma è certo che ne avete), sarà doveroso chiedervi scusa. In caso contrario, siete voi, la Fondazione tutta, che dovete fare ammenda e non ripeterla, rigettare alle ortiche questa scelta sconsiderata...".

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