AGGIORNAMENTI
Cerca
Livorno Ferraris
13 Febbraio 2024 - 12:57
Centrale a biomassa (immagine generata con intelligenza artificiale)
Cosa succede all’ex cava Ballina?
A chiederselo è il gruppo di minoranza di Livorno Ferraris "Li.Fe. ascoltare - mantenere - migliorare" guidato da Matteo Capizzi, a fronte delle recenti decisioni della Giunta Sandra sui terreni in questione.
Ebbene, la prima novità riguarda la centrale a biomassa presente nell’area da oltre 10 anni e di proprietà di Agripower. Attualmente l’impianto è indirizzato alla produzione di energia elettrica per una potenza pari a 2 MegaWatt, ma cambierà destinazione d’uso.
Matteo Capizzi
A luglio 2023 il Comune ha infatti iniziato le procedure di conversione della centrale, che non brucerà più gas per produrre energia, ma al contrario lo immetterà direttamente nella rete di distribuzione del metano già esistente. I lavori di adeguamento hanno visto la realizzazione di un deposito coperto nel quale verranno stoccate le materie prime, come letame, pollina, pula di riso e altre sostanze biologiche, e nella costruzione di una seconda vasca di stoccaggio dei reflui. Inoltre, è stata realizzata una centrale fotovoltaica da 800 KiloWatt, un gruppo elettrogeno da 1,4 MegaWatt, impianti per la purificazione del gas prodotto e una caldaia.
Tutto molto bello e molto “green”. Nonostante ciò, in sede di Consiglio l’opposizione livornese si è astenuta dalla votazione sulla modifica del Piano Regolatore Comunale. Motivo? Principalmente, la scarsa informazione nei confronti dei cittadini e della stessa minoranza, come spiega il consigliere Antonio Tamburelli:
"Non siamo stati coinvolti sull’argomento. In questo modo si è creata una forte disinformazione, soprattutto nella fase di contatti tra il Comune e il richiedente. Sarebbe stato opportuno conoscere e approfondire i dettagli di quel che si vuole fare" esordisce Tamburelli.
Antonio Tamburelli
Altra novità è il ritorno alla ribalta di Biocell, l’azienda italo-moldava che già 5 anni fa aveva tentato di insediarsi in alcuni lotti dell’ex cava Ballina, con una fabbrica di alghe volte alla produzione di Biodiesel e alla generazione di energia elettrica. Non se ne fece più nulla, con Biocell sparita dai radar, e finita nel dimenticatoio nonostante numeri in prospettiva importanti: 60.000 metri quadrati occupati, 300.000 euro (rateizzati nel periodo di concessione dei terreni) di costi di occupazione versati al Comune, che sempre da Biocell avrebbe incassato inoltre ben 200.000 euro all’anno. E anche in questo caso, Tamburelli esprime le sue perplessità:
"Secondo le prime presentazioni, gli impianti di produzione Biocell avrebbero sfruttato il calore generato dalla centrale a biomassa, che attualmente viene dissipato tramite alcuni radiatori. Ma se la centrale stessa smetterà di bruciare il gas, non ci sarà alcun calore residuo, come invece avveniva in precedenza. E quindi, Biocell come pensa di alimentare la propria carena produttiva? Spero che queste cose ci vengano spiegate al più presto".
Tamburelli non si dice contrario a nuovi insediamenti produttivi. Anzi, ben vengano nuove attività e nuove possibilità di lavoro. Ma con un maggior coinvolgimento della minoranza e della popolazione con il dovuto grado di informazione. Soprattutto non a cose fatte, ma con la massima trasparenza possibile.
Ex Cava Ballina
"La maggioranza si giustifica sempre dicendo che tutte le informazioni sono reperibili sul sito del Comune. Così, se qualcuno ha qualche domanda da fare, può parlare da solo con uno schermo. Bell’esempio di confronto equo!".
A tal proposito, Tamburelli ha chiesto all’amministrazione comunale di organizzare una serata informativa per fare chiarezza sui temi più importanti che ruotano attorno al futuro dell’ex cava Ballina. Stando alle parole dello stesso consigliere di minoranza, il Comune avrebbe acconsentito. Tuttavia, al momento manca la conferma del sindaco Franco Sandra e della sua Amministrazione. E ovviamente senza conferma non c'è nemmeno una data da mettere in agenda.
Infine, Tamburelli esprime le proprie perplessità sulla reale efficienza delle fonti rinnovabili.
"Una delle maggiori criticità è l’utilizzo di materie prime vergini per le biomasse, sottratte al ciclo alimentare, la cui produzione comporta un forte consumo di combustibile fossile. Così, alla fine il bilancio energetico è bassissimo. Mentre quello economico è molto alto, grazie ai forti incentivi sull’energia prodotta. Incentivi riconosciuti però in modo distorto, sulla base lorda dell'energia prodotta anziché netta. Credo perciò che ci sia bisogno di tenere molto alta l’attenzione sul tema degli ecoincentivi, perché si rischia di creare dei mostri che poco hanno a che fare con l’ecologia, ma molto con la finanza. Per evitare tutto questo serve tanta informazione e controllo sulle decisioni. Se vogliamo fare qualcosa di buono, e visto che siamo nell’era della comunicazione, dobbiamo evitare di farla a senso unico".
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.