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Ivrea

Cocchio vecchio e cocchio nuovo, ma c'è chi lo chiama "carro"! Cosa ne penserà la Mugnaia?

Costruito ad Aramengo d'Asti nel laboratorio dei fratelli Nicola

Cocchio vecchio e cocchio nuovo, ma c'è chi lo chiama "carro"! Cosa ne penserà la Mugnaia?

Il vecchio cocchio montato sul nuovo...

Squillino le trombe, rullino i tamburi è arrivato in città il nuovo cocchio della Vezzosa Mugnaia che sfilerà per le vie del centro cittadino a partire da domenica 11 febbraio.

La notizia era stata diffusa nelle scorse settimane dalla Fondazione dello storico carnevale presieduta da Alberto Alma in occasione del rientro del vecchio cocchio dorato del 1858, uno dei simboli del Carnevale più cari agli eporediesi, poi esposto nell’androne del Municipio in attesa dell’edizione 2024 della manifestazione...

E subito ci si era chiesto "da dove fosse tornato?".

Si trovava ad Aramengo d'Asti, più precisamente nel laboratorio di restauro dei Fratelli Nicola, una delle aziende del settore più riconosciute a livello internazionale. Lì per essere risistemato dopo l'incidente capitato alla fine dell'ultima edizione del Carnevale, quando portandolo fuori dal magazzino in cui era custodito, il trasportatore non si è accorto di un cavo che era stato teso e aveva tranciato e accartocciato la parte alta….

Domanda da un milione di euro. Ma lo scorso anno, per le vie della città in festa, non s'era fatto sfilare il nuovo cocchio della Vezzosa Mugnaia, quello che in tanti chiamano "carro" e non "cocchio", quello che stando ad un conteggio "trica e branca" sarebbe venuto a costare circa 95 mila euro ottenuti partecipando ad un bando del Ministero della Cultura?

Più o meno, ma questa cosa è bene chiarirla...

La parte alta s'è accartocciata

In città esistono due cocchi, uno vecchio e uno nuovo. Quello vecchio è rientrato da mò, quello nuovo è arrivato l'altro ieri e verrà mostrato al pubblico nel corso di una cerimonia in programma sabato.

Epperò quello nuovo, cioè quello che si è fatto girare lo scorso anno era nuovo solo in parte. Non si era riusciti a finirlo in tempo e montava, proprio nella parte alta, dei pezzi del vecchio, cioè quelli che sono andati in frantumi.

Smontati dal nuovo carro, sono stati riparati e restaurati e rimontati sul vecchio cocchio, al costo di circa 20 mila euro, anticipati dal Comune con una variazione di bilancio. Anticipati perchè il "trasportatore" non era assicurato per i “danni accidentali” ma la Fondazione non avendo un picco in cassa, non avrebbe saputo dove tirarli fuori.

Restava da terminare il nuovo carro e quello che è arrivato è totalmente nuovo e non solo in parte.

“Il carro vecchio - ci aveva spiegato l’architetto Alessandro Nicola, 47 anni - aveva tutta una serie di problemi. Era nato per un carnevale che non teneva in considerazione le norme di sicurezza di oggi. Era stato più volte modificato negli anni  50 e 60 con un’accozzaglia di parti che non stavano più insieme. Alla fine di ogni edizione veniva riparato, anzi no, tacconato. Si riverniciavano le statue e si incollavano i pezzi alla bene e meglio….”

Morale?

Nel 2019 la Fondazione decide di chiedere ai “Nicola” di farne uno nuovo e il carro vecchio viene messo temporaneamente da parte. Vengono anche indicati una serie di elementi da riportare (copiare) dal vecchio al nuovo. 

cocchio dorato

In uso dal lontano 1858, il cocchio della Vezzosa Mugnaia è un vero e proprio pezzo di storia del Carnevale. Torna a fare bella mostra di sé nell’androne del Municipio

“Modificare il carro non si sarebbe potuto. Avrebbe voluto dire snaturarlo e smontarlo tutto….” dissero.

Ad affiancare i Fratelli Nicola una commissione di storici ed esperti, profondi conoscitori della storia e delle tradizioni del Carnevale di Ivrea, composta da Mario Boffa Tarlatta, Lorenzo Faletto e Franco Quaccia. Chissà che fine ha fatto!

“Tra i problemi da risolvere subito quello dei freni a disco - ci raccontò Nicola -  Nella carrozza c’è un guidatore che può manovrare il freno, nel cocchio della mugnaia questo non c’era. C’era solo un freno di stazionamento che era posto nella parte posteriore. Per frenare ci volevano un paio di minuti.  Una cosa incredibile se si pensa ai ritmi della battaglia, ad una strada scivolosa o altro. Molto, molto, pericoloso…”.

Tant’è! Poi è arrivato il covid e infine nel 2023, per la prima volta il nuovo “cocchio” (nuovo solo per metà) ha fatto la sua prima comparsa per le strade di Ivrea…

Abbiamo studiato la struttura originaria, che di fatto era una via di mezzo tra le fattispecie più comuni di carro con pianale (agricolo) e carrozza, e abbiamo cercato di capire quanto potessimo allontanarci e quanto invece rimanere fedeli alla struttura originaria, nel rispetto delle normative vigenti in termini di circolazione e sicurezza. La soluzione adottata è stata una struttura con pianale, piuttosto fedele alla tradizione ma con alcuni elementi di novità, su tutte le due facce (fronte e retro) con roll-bar incorporato e cinture di sicurezza, fino ai nuovi elementi decorativi e i cosiddetti “riccioli” nella parte bassa del carro, ma anche gli schienali per i paggetti. Alcuni elementi del cocchio originale, come il leone o la seduta della Mugnaia, sono stati ripresi dall’originale”.

E adesso?

“E’ vero che ha subito un danno - sottolineava Nicola - ma in realtà il nuovo cocchio non era ancora finito. L’idea della Fondazione era di farne uno nuovo e senza alcun pezzo di quello vecchio che vorrebbero museificare (collocare nell'androne del Municipio ndr)…”.

I FRATELLI NICOLA

Un’azienda familiare fondata da Guido Nicola nel 1947, che annovera nel suo archivio lavori di fama mondiale come il restauro della Sfinge, commissionata dal governo egiziano e, in Piemonte, il restauro di Palazzo Carignano e delle carrozze del Palazzo Reale di Torino. A Ivrea, tra l’altro, i Fratelli Nicola hanno lavorato al ripristino della Sala Dorata del Municipio e alla realizzazione della mazza dei Credendari, una delle Componenti del Carnevale.

Per riassumere. Quello in uso nella scorsa edizione era una versione che rimarrà un unicum nella storia della manifestazione e per chi volesse ammirare il nuovo carro o cocchio che dir si voglia l'appuntamento è per  sabato 3 febbraio, alle ore 17, nella Salone dei 2000 presso le Officine ICO. 

"La Fondazione ha il piacere di invitare la cittadinanza e gli amanti del Carnevale  - dice la Fondazione  - a scoprire e inaugurare insieme questo importante simbolo che sarà protagonista del futuro della Festa; un simbolo che si affianca al cocchio ottocentesco riportato in città lo scorso dicembre e che resterà nell’androne del municipio a testimoniare un passato glorioso e importante; un simbolo che si è scelto presentare ufficialmente in un luogo suggestivo e iconico per la città: il Salone dei 2000, uno fra i luoghi più emblematici della storia della fabbrica Olivetti, presso l’edificio ICO di via Jervis, dove Adriano Olivetti ha tenuto alcuni dei suoi più importanti discorsi...".

Per l'occasione Marco Peroni, scrittore e performer eporediese, terrà un breve monologo intitolato "Spiriti liberi” tratto in parte dal libro "Maestria canavesana. Mani pensanti, voci narranti, spiriti liberi" da lui curato e pubblicato nel settembre 2022 da Maestria canavesana editrice. 

 

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