AGGIORNAMENTI
Cerca
Giustizia
31 Gennaio 2024 - 23:17
In foto Carlo Nordio e Matteo Chiantore
Una lunga lettera al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. A prepararla e ad inviarla via pec è stato il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore ma a firmarla sono stati davvero in tanti e di tutti gli schieramenti politici.
Due onorevoli Mauro Berruto e Alessandro Giglio Vigna. Due Consiglieri Regionali, Alberto Avetta e Andrea Cane. Soprattutto una gran bel mucchio di sindaci: Marco Succio di Agliè, Venerina Rosanna Tezzon di Albiano, Enrico Bovo di Andrate, Antonio Mazza di Banchette, Alessio Bertinato di Barone, Luigi Sergio Ricca di Bollengo, Fausto Francisca di Borgofranco, Franco Cominetto di Burolo, Maria Rosa Cena di Caluso, Mario Carlo Mottino di Candia, Adriano Siletti di Caravino, Flavio Vairos di Carema, Davide Paolo Guarino di Cascinette di Ivrea, Pasquale Mazza di Castellamonte, Maurizio Fiorentini di Chiaverano, Claudio Castello di Chivasso, Aurelia Siletto di Cossano, Antonino Iuculano Mao Mao di Cuceglio, Giovanna Cresto di Cuorgnè, Lamberto Marchesin di Fiorano, Franca Rita Ladu di Montalenghe, Renzo Galletto di Montalto Dora, Ellade Peller di Nomaglio , Sara Ponzetti di Orio Canavese , Endro Bevolo di Pavone Canavese, Angelo Canael Clapetto di Quincinetto, Alberto Rostagno di Rivarolo, Oscarino Ferrero di Romano Canavese, Domenico Mancuso di Salerano, Lorenzo Pietro Poletto di Samone, Andrea Zanusso di San Giorgio, Adriano Grassino di Scarmagno, Massimo Ottogalli di Settimo Rottaro, Sabrina Noro di Settimo Vittone e Sonia Cambursano di Strambino.
Per dirgli cosa?
Di aver appreso, e di essere per questo fortemente preoccupato, che la Procuratrice generale reggente di Torino, Sabrina Noce, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Torino, ha sottolineato come la grave carenza di personale che attualmente affligge la Procura di Ivrea, sta producendo la “mortificazione delle aspettative di giustizia di questo circondario” e che da alcune intercettazioni telefoniche è venuto fuori che molti malviventi scelgono di delinquere nel distretto di Ivrea perchè intanto qui la giustizia va lenta...
Una dichiarazione, quella di Noce all'inaugurazione dell'anno giudiziario, che non può essere interpretata o fraintesa.
«Da alcune intercettazioni telefoniche emerge che la criminalità sceglie obiettivi che rientrano nella competenza della Procura d'Ivrea».
E poi ancora:“La politica ha pensato all'uccisione dell'orsa ma non ai gravi problemi degli uffici giudiziari di Ivrea, e a cambiare la situazione non è bastato nemmeno il clamore destato dall'incidente ferroviario di Brandizzo - ha stigmatizzato - Voglio ricordare che in quel periodo è stato convertito il cosiddetto decreto Caivano, con il quale il legislatore, per accontentare l'opinione pubblica, commossa per l'uccisione di un'orsa, ha inserito l'aggravante speciale per l'abbattimento dell'orso marsicato rispetto a quello Trentino. Non è bastato invece il clamore suscitato dalla strage di 5 laboratori sui binari di Brandizzo….”.
E sempre Noce sulla Procura messa peggio in Italia per scopertura di organici ("circa il 90% rispetto al fabbisogno") e carichi di lavoro: “Un ufficio dove se ci si ammala non si può essere sostituiti. Dove, nonostante ogni sforzo, la valanga di arretrato cresce ogni giorno, dove i magistrati emettono atti pur sapendo che non potranno mai essere notificati, dove sono stati soppressi via via l'ufficio affari civili, l'ufficio giudice di pace, l'ufficio ignoti e che presto potrà occuparsi solo degli affari urgenti».
Da qui la richiesta di Chiantore al Ministro chiara e precisa per un incontro da fissare nei tempi e nei modi che riterrà più opportuni, per valutare possibili strategie magari con il coinvolgimento della Prefettura, dei vertici della Procura e del Tribunale, degli amministratori degli Enti superiori, dell’Ordine degli Avvocati e di tutti i sindaci interessati.
"Come rappresentanti di questo territorio e come cittadini della Repubblica Italiana - dice e scrive Chiantore - siamo consapevoli della condizione nella quale versa la Procura di Ivrea ma anche dell'importanza di garantire una giustizia efficace e tempestiva per i cittadini. Mossi da questa consapevolezza sia l’amministrazione che presiedo che quella che mi ha preceduto hanno provato ad attivarsi nel limite delle proprie possibilità....".
Per esempio, nel gennaio del 2023, il Comune di Ivrea ha preso l’iniziativa di offrire il proprio sostegno al Tribunale e alla Procura siglando accordi di collaborazione con l'UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia) e l'Associazione Nazionale Carabinieri di Ivrea-Banchette per una collaborazione nello svolgimento di attività di volontariato per l’erogazione di servizi ausiliari a favore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea.
"Abbiamo, inoltre, acconsentito al distaccamento di quattro dipendenti comunali a tempo pieno e parziale di cui tre a totale carico economico del Comune ma in forza agli Uffici Giudiziari - aggiunge Chiantore - Inoltre, sono stati messi a disposizione, gratuitamente, spazi di proprietà comunale idonei per l'archiviazione di documenti e materiale investigativo, contribuendo così a migliorare l’organizzazione logistica della Procura. Mi rendo conto che sono piccoli gesti, sicuramente non risolutivi, ma per un Comune delle nostre dimensioni e con le note difficoltà nelle quali versano gli enti locali in genere, si tratta di uno sforzo notevole ma anche una dimostrazione del nostro impegno concreto nel sostenere le istituzioni giudiziarie...".
S'aggiunge che da qualche anno a questa parte, sia Ivrea, si in generale tutti i Comuni del Canavese stanno lavorando su progetti per promuovere il nostro territorio, sia dal punto di vista turistico, che commerciale e industriale "e per continuare a farlo pienamente abbiamo bisogno che i servizi che fanno del nostro Paese una democrazia avanzata, funzionino."
E c'è dell'altro che infastidisce Chiantore ed è la soluzione ora prospettata dal Presidente della Corte d’Appello di Torino, Edoardo Barelli Innocenti, di rivedere la legge sulla revisione della circoscrizione di Ivrea, togliendole la competenza sui Comuni della prima cintura (Ciriè, Venaria, Settimo e Chivasso).
"Modificare una legge - stigmatizza Chiantore - sembra più complesso e articolato rispetto ad altre soluzioni che appaiono facilmente percorribili e i cui vantaggi sarebbero immediati. Rivedere la geografia territoriale, gravando su Torino, farebbe sottintendere che il capoluogo abbia del personale disponibile che potrebbe essere dislocato a Ivrea...".
Per la cronaca Ivrea ha un bacino di oltre 500 mila abitanti, il secondo del Piemonte, e ogni magistrato gestisce quasi duemila fascicoli l'anno. Oggi i Sostituti procuratori (in linea teorica) sono 12, ma a questo adeguamento della pianta organica non è seguito un aumento del personale amministrativo e della polizia giudiziaria.
E in fondo ad un tunnel senza luce, qualcosa che fa ben sperare c'è. Nel mese di giugno del 2023 è stata infatti approvata una graduatoria per l’assunzione di un istruttore amministrativo a tempo pieno. Di persone risultate idonee ce ne sono quattro e tutte potrebbero essere utili alle esigenze della Procura.
La domanda a questo punto sorge spontanea. Nordio accetterà l'invito o gli si dovrà mandare il postino della Maria De Filippi.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.