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Ivrea in Azione

Giorno della memoria: la guerra dei pacifisti

Come facciamo a credere alla pace se chi la predica vuole fare guerra al nemico!

Giorno della memoria

Giorno della memoria

«Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio»

«Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione»

«Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”»

Lo disse Primo Levi, ma da quel giorno l’unica cosa che non esiste più sono i campi di concentramento, troviamo tutto il resto, l’odio, l’insensibilità, l’intolleranza, tutti quei sentimenti che una certa politica del passato come del presente hanno sempre coltivato.

Giornata della memoria, Ivrea

Non si può di certo accettare l’odio verso nessuno, figurati in campo politico, eppure esiste.

Oggi come ieri, atteggiamenti di intolleranza verso il diverso, sopraffazione verso i più deboli, in ogni campo, ambito, settore.

Prima del covid tutto questo già esisteva, tuttavia durante il lockdown le nostre paure hanno preso il sopravvento. La paura di una pandemia che avrebbe decimato il mondo, come ogni pandemia del passato, ci aveva cambiato, trasformandoci in cuccioli terrorizzati. Dai balconi gesti d’amore e senso di comunità e conforto l’uno con l’altro, perlomeno a parole. Applausi e pianti con lo sguardo rivolto verso il cielo, verso visi più rassicuranti, verso l’incognita e la speranza di sopravvivere in attesa che il mondo trovasse la soluzione per debellare il virus.

Il dopo, lo conosciamo, quando fu trovato il vaccino tutto è cambiato. Tutto è ritornato come prima. Si diceva: ne usciremo migliori. E invece? Ne siamo usciti divisi, forse peggio di prima con quei sentimenti che tutti diciamo di voler combattere, ma che in fondo trovano sempre un nemico che li giustifica.

Oggi come ieri, si strumentalizza il giorno della memoria. Oggi come ieri, il giorno della memoria è sotto attacco,ma stranamente rispetto al passato, lo è da chi ne ha sempre fatto una ragione politica e di vita. Chi lo fa, insulta la memoria di milioni di persone deportate e uccise.

Se dobbiamo parlare di oggi, a scanso equivoci e ulteriore strumentalizzazione, dico chiaramente che condanno Hamas per il feroce e crudele attacco del 7 ottobre 2023, verso civili inermi israeliani. Condanno però con la stessa fermezza il governo di destra Israeliano per tutti i crimini commessi e la reazione spropositata che continua imperterrita a portare avanti con azioni di fuoco. 

Proprio per questi motivi non riuscirei mai a portare in una piazza una sola bandiera.

Concludo con una domanda: come facciamo a credere alla pace se chi la predica vuole fare guerra al nemico!

Ciao!!

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