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26 Gennaio 2024 - 09:33
Il Piemonte andrà alle urne per le regionali l'8 e il 9 giugno, dunque nel cosiddetto election day.
Il Consiglio dei ministri ha infatti dato oggi il via libera al decreto legge che fissa le elezioni europee all'8 e 9 giugno, con possibilità di accorpare amministrative e regionali. La legge elettorale regionale del Piemonte, per come è congegnata, non permette infatti di scegliere altra data.
In Piemonte la precedente tornata elettorale era stata il 26 maggio del 2019 e la legge elettorale regionale fissa in quattro settimane precedenti e in quattro successive la finestra di tempo possibile per la nuova data.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, avrebbe dunque dovuto convocare i comizi elettorali a fine legislatura, quindi ad aprile, fissando con essi anche la data del voto per le regionali, viene spiegato dagli uffici legislativi. Essendoci l'election day, non è invece possibile stabilire altra data.
Alberto Cirio governatore del Piemonte
Altra possibilità per scegliere date differenti sarebbero state le dimissioni anticipate da parte di Cirio, con la conseguente convocazione dei comizi elettorali. La possibilità di scorporare in Piemonte il voto regionale da quello europeo l'avrebbe avuta anche il governo, con un decreto ad hoc.
Un accorpamento di europee, amministrative e in qualche caso anche regionali, come per il Piemonte.
Il consiglio dei ministri ha dato il via libera per l'election day che si terrà l'8 e il 9 giugno, due giorni di seggi aperti proprio per permettere un maggior afflusso di persone.
Per la terza volta si andrà, quindi, al voto di sabato come già accaduto nel 2004 e nel 2009 quando al governo c'era Silvio Berlusconi.
Saranno 3701 i comuni chiamati alle urne proprio quel secondo fine settimana di giugno, per un totale di quasi 17 milioni di votanti. Tra queste città ci sono 27 capoluoghi di provincia e sei anche di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.
Nel corso del 2024 poi si eleggerà il governatore in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria.
Si parte con la Sardegna, dove i cittadini voteranno il prossimo 25 febbraio. Il 10 marzo toccherà all'Abruzzo, mentre il Piemonte, dove sono chiamati alle urne circa tre milioni e 600mila elettori, sceglie l'accorpamento con l'election day l'8 e il 9 giugno. L'ultima regione ad andare alle urne, in ordine di tempo, sarà l'Umbria, in autunno.
Matteo Piantedosi, Ministro dell'Interno
È ancora attesa invece la decisione della Basilicata che potrebbe però arrivare nelle prossime ore. A stabilire la data del voto, secondo quanto si è appreso, sarà il presidente della Regione Vito Bardi che potrebbe sciogliere a breve la riserva. In base ad alcune indiscrezioni, il giorno scelto per le regionali lucane potrebbe essere domenica 14 aprile e non l'election day. Nel decreto legge che determina la possibilità di accorpare amministrative, europee e regionali l'8 e il 9 giugno, è previsto, inoltre, anche un aumento del compenso per gli addetti ai seggi.
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento che liberalizza anche il mandato dei sindaci per i comuni con meno di 5mila abitanti e lo porta a tre mandati per quelli tra 5mila e 15mila. Questo perché si sta registrando "un'attrattività sempre minore" per l'attività di addetto ai seggi, con una "scarsa partecipazione cui siamo spesso costretti a porre rimedio con provvedimenti d'urgenza negli ultimi giorni", ha spiegato il ministro.
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