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Linea ferroviaria chiusa: Aosta ride, Ivrea s'arrabbia!

Il consigliere comunale Massimiliano De Stefano chiede che si utilizzi il Movicentro....

Linea ferroviaria chiusa: Aosta ride, Ivrea s'arrabbia!

"E' cominciato bene, senza intoppi" il servizio di bus sostitutivi dei treni lungo la tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, chiusa da oggi per tre anni a causa dei lavori di elettrificazione.

Lo dice Massimo Giugler, presidente dell'associazione Pendolari stanchi della Valle d'Aosta.

"Si andrà avanti giorno per giorno, ma - sottolinea - la prova sarà da lunedì 8 gennaio, quando torneranno gli studenti e buona parte dei lavoratori".

"E' chiaro - commenta Giugler - che dobbiamo ammettere noi per primi che saranno anni di disagio. Ma un conto è avere un disagio, un conto un disservizio, come corse saltate o capienza insufficiente a bordo ".

Fino ad ora "abbiamo apprezzato - spiega Giugler - il lavoro di questi mesi svolto dall'assessorato regionale ai Trasporti della Valle d'Aosta e da Trenitalia, che sono venuti incontro alle esigenze di chi viaggia".

In questo senso il presidente dei Pendolari stanchi ricorda che "il primo orario uscito, a inizio del dicembre scorso, era diverso da quello di oggi. Anche in questa fase c'è stato uno sforzo per andare incontro alle nostre osservazioni. Per ora si è ben lavorato. Siamo sicuri che questo dialogo potrà continuare, per affrontare anche le difficoltà che emergeranno: ci sono molte variabili, dal maltempo al traffico".

Apprezzamenti poi per lo "sforzo fatto di usare molti tratti autostradali, anche se insistiamo affinché vengano intensificati i passaggi lungo l'A5 tra Montjovet e Verrès. Una questione rimasta un po' in sospeso è l'ipotesi di un collegamento diretto in autobus tra Aosta e Torino: ci sono pendolari che gravitano su Torino, senza dimenticare gli universitari".

Soddisfatti i "Pendolari stanchi". Soddisfatta pure Trenitalia.

"Questa giornata è andata bene, non ci sono state criticità né ad Aosta, né a Ivrea, né nelle località intermedie. Come prima giornata siamo soddisfatti - commenta Fabio Cairoli, direttore di Trenitalia Valle d'Aosta.  Mi aspettavo una situazione peggiore. Molti viaggiatori si sono presentati subito con il biglietto stampato e sono saliti in autonomia".

"Oggi - aggiunge - avevamo un tipo di clientela diverso da quello che affronteremo nei prossimi periodi. Dalla settimana prossima ci saranno gli studenti e più pendolari, quindi volumi più grandi. L'importante per oggi e i prossimi giorni è oliare la macchina, in modo da capire come funzionano le fermate e la visibilità degli autobus. E' una settimana di rodaggio, da utilizzare affinché la macchina possa andare da sola per gestire i flussi".

Contento e soddisfatto come un puciu pure l'assessore regionale ai trasporti valdostano  Luigi Bertschy".

"Il nuovo servizio - dice - è partito e nella prima giornata non sono state rilevate problematiche particolari. Noi, come assessorato, assieme al personale di Trenitalia, continueremo a monitorarne e a verificarne l'andamento, sul campo come abbiamo fatto oggi. Questi primi giorni di rodaggio servono per preparare il servizio per la prossima settimana: la riapertura delle scuole sarà infatti un ulteriore banco di prova del modello di trasporto che abbiamo progettato. Alla fine della prossima settimana, faremo una disamina generale e trarremo le prime valutazioni, prendendo in considerazione anche le osservazioni degli utenti, come già è avvenuto prima dell'avvio del servizio, con la finalità di offrire un servizio sempre più corrispondente alle esigenze dei viaggiatori. Ringrazio le persone che stanno utilizzando il servizio sostitutivo per il buonsenso e la disponibilità che stanno dimostrando in questo importante momento di cambiamento delle proprie abitudini".

Quindi tutto bene?

Macché!

Se ad Aosta se la ridono ad Ivrea sono tutti arrabbiati, compresi quelli a cui questa mattina han portato via la macchina parcheggiata negli stalli di corso Nigra.

Arrabbiati come delle bisce e con il dito indice puntato sul traffico generato dai 98 autobus sostitutivi che fanno e che vengono davanti alla stazione.

Massimiliano De Stefano

Il consigliere comunale Massimiliano De Stefano

"Viviamo in un mondo al contrario. Perché non far confluire le partenze dal Movicentro? - si domanda il consigliere comunale Massimiliano De Stefano -  Saranno anche itinerari più arzigogolati, ma si eviterebbe di prendere in ostaggio la stazione vecchia. D'altronde, il Movicentro per quale motivo lo hanno costruito se poi, alla prima vera necessità non lo si utilizza come valvola di sfogo, facendo subire ai cittadini tutto il disagio...".

E secondo De Stefano l'amministrazione così facendo, si starebbe completamente dimenticando dei motivi per cui s'è costruito il Movicentro, cioè proprio per decongestionare il traffico cittadino? 

Con la stessa motivazione (salvaguardare la viabilità in corso Nigra) ricorda De Stefano era stato bloccato il progetto Genco di un supermercato Nova Coop al posto dell'ex casa Molinario...

Cartina alla mano gli autobus provenienti da Via Jervis potrebbero girare a destra in via Torino, prendere il terzo ponte e raggiungere il Movicentro che si trova a 1300 metri. In uscita potrebbero far rotta su Scarmagno, passando dal terzo ponte, oppure su Pavone Canavese con uscita San Bernardo e prendere l'autostrada a Banchette.

"Stessimo parlando di un disagio temporaneo non staremmo qui a parlare - stigmatizza - Se va bene, i lavori per l'elettrificazione finiranno tra tre anni!!".

Prova a dare un senso a quel che sta capitando Salvatore Lo Tufo. 

"I bus - commenta - devono andare via per l' Autostrada quindi il Movicentro non è logisticamente corretto perchè andrebbero ad intasare via Dora Baltea e terzo ponte allungando i tempi per i vicini valdostani. Il binario 3 non ha accesso diretto al Movicentro ma scale in salita ed in discesa mentre il binario 1 esce direttamente su via Nigra...".

Da qui in avanti "apriti cielo". Colpa mia. Colpa tu. Colpa di Sertoli che non s'è mosso. Colpa di Chiantore che dopo i proclami s'è seduto. Colpa di tutti.

La verità è che il vero caos (si salvi chi può!) è ancora di là da venire e arriverà quando inizieranno i lavori al tunnel con la chiusura di una corsia sul lungodora e il doppio senso di circolazione in via Garibaldi. Andare in cerca di una soluzione per non intasare una strada principale com'è corso Nigra dovrebbe stare al primo posto dei pensieri di un'Amministrazione comunale e pazienza se per raggiungere Ivrea ci vorranno 5 minuti in più.

Nuove segnaletiche davanti alla Stazione

"La stazione di Ivrea - commenta l'assessore Francesco Comotto - nei tre anni di lavori, diventerà capolinea ferroviario e da qui partiranno e arriveranno autobus sostitutivi per e da Aosta. Speriamo che i disagi per i viaggiatori siano limitati e che verranno ripagati a fine lavori con una linea più efficiente e treni più moderni e capienti. Noi stiamo facendo tutto il possibile per minimizzare i problemi sia ai viaggiatori che ai cittadini."

Morale?

De Stefano ha ragione da vendere: se c'è un Movicentro sarebbe il caso di utilizzarlo sennò tanto vale averlo costruito, peraltro, ironia della sorte, con la complicità di Trenitalia ed RFI che ora preferiscono snobbarlo.

Ancora un enigma, infine, sul parcheggio di via Di Vittorio. Il sindaco Matteo Chiantore aveva raccontato di un possibile accordo con il proprietario per consentire la sosta pubblica. Non se n'è saputo più nulla. Di quegli stalli - bene sottolinearlo -  ce n'è un gran bisogno.

L'unica tratta ferroviaria in servizio della Valle d'Aosta, l'Aosta-Ivrea, dal 3 gennaio chiude tre anni per consentire i lavori di elettrificazione della linea lunga 66 chilometri. 
I lavori sono stati aggiudicati da Rete ferroviaria italiana nell'aprile scorso, al termine di una gara da 79 milioni di euro, finanziati anche con fondi del Pnrr. Per sopperire a questa chiusura, entrano in servizio degli autobus che, a seconda del numero di fermate intermedie previste, uniranno Aosta e Ivrea con tempi di percorrenza più lunghi rispetto al treno dai 10 ai 40 minuti.
Gli orari tuttavia sono ancora provvisori e potranno subire modifiche in base anche alle necessità dei pendolari.

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