Cerca

Attualità

La stangata! Nuovo anno, nuove tariffe per autostrade e traforo del Monte Bianco

L'ira del presidente Uncem Marco Bussone e di tutte le associazioni dei consumatori

La stangata! Nuovo anno, nuove tariffe per autostrade e traforo del Monte Bianco

Autostrade più care nel 2024. Secondo quanto deciso dal consiglio dei ministri l'aumento delle tariffe sarà adeguato all'aumento dell'inflazione prevista dalla Nadef per il 2024, cioè del 2,3%.

La norma, contenuta nel decreto milleproroghe, vede così un nuovo rincaro dopo quelli del 1° gennaio 2023 (+2%) e del 1° luglio 2023 (+1,34%). 

Nella nota pubblicata da Palazzo Chigi si legge come "Differisce al 30 marzo 2024 il termine per la presentazione, da parte delle società concessionarie per le quali è intervenuta la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (PEF)".

Semplificando: le concessionarie avranno più tempo per sottoporre al Governo un piano di investimento per ammodernare la rete.

Di fatto, per proteggere le entrate dei concessionari autostradali, si applica un meccanismo simile alla vecchia scala mobile, che varrà solo fino a fine marzo 2024: poi le tariffe saranno decise dai Piani economico-finanziari che le società non sono ancora riuscite a produrre.

Marco Bussone, presidente Uncem

Intanto le organizzazione dei consumatori sono in rivolta, e dicono no alla decisione del governo: i rincari "sono ingiustificati e favoriscono solo gli utili dei gestori privati autostradali", attacca Assoutenti, che chiede al Parlamento di "votare contro" la norma del Milleproroghe.

"Invece di aumentarli i pedaggi dovrebbero essere diminuiti come forma di indennizzo a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023", tuona il Codacons. Da qui la richiesta al al Garante dei prezzi di intervenire.

L'aumento dei pedaggi - attaccano le organizzazioni dei consumatori - andrà ad aggravare la stangata che colpirà tutti con il nuovo anno, "dopo le assicurazioni per le auto (aumento di quasi l'8%), i costi telefonici e la fine del mercato tutelato del gas": "Tutte voci che riaccenderanno l'inflazione e ridurranno la capacità di spesa".

Da parte di Autostrade per l'Italia si fa notare che è dal 2018 (cioè dal crollo del Ponte Morandi) che la concessionaria non applica aumenti tariffari, salvo alcuni rincari autorizzati per singole tratte con un decreto interministeriale a firma Salvini-Giorgetti nel 2023. Nel maggio 2022, la prima concessionaria autostradale è passata a un nuovo gruppo di soci, fra questi i fondi di investitori Blackstone e Macquarie, e i nuovi soci hanno a loro volta azionisti a cui rendere conto.

E ancora non basta...
Tra gli aumenti in vista anche quelli per il traforo del Monte Bianco che dal 1° gennaio saranno più care del 5,1%, per tutti i veicoli.  La misura è stata approvata dalla commissione intergovernativa Italia-Francia, che si è riunita il 21 dicembre, e tiene conto della media annuale dell'inflazione sui due versanti del Monte Bianco. Lo stesso aumento, 5,1%, entrerà in vigore al Fréjus. E sono: 55 euro per le auto, 200 per i mezzi pesanti.
Il Presidente nazionale Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) Marco Bussone, con il Consigliere nazionale Uncem, valdostano, Jean Barocco, sono andati su tutte le furie
"Uncem - commentano - trova sconcertanti gli aumenti delle autostrade dal 1° gennaio. Ma ancor di più l'aumento del costo del Tunnel del Monte Bianco. 5%. Ingiustificabile. La Commissione Intergovernativa del Traforo del Monte Bianco avrebbe potuto avviare la progettazione della seconda canna al posto di decidere di aumentare il costo del passaggio tra Francia e Italia...".
Insomma, proprio non va.
"I due Paesi, l'Europa, non si uniscono alzando le tariffe - aggiungono - Tantopiù dopo i gravi disagi, certo, a causa di lavori. Ma un segnale inverso, diverso dal passato, sarebbe stato decisivo. Lasciare invariati i costi del Bianco per i prossimi tre anni. E pianificarne il raddoppio. Con urgenza. Vista anche la situazione grave e compromessa al Tenda, al Frejus per la ferrovia, al Maddalena, al Sempione carico di mezzi, sulla rete ferroviaria ligure e sulla Torino-Savona che in grandi tratti appenninci va a metà. I concessionari delle autostrade facciano i lavori, ma in un momento di crisi generale nel Paese questi lavori dovrebbero essere fatti senza aumenti. Perché comunque agli aumenti delle tariffe non corrisponde un miglioramento del servizio, o un'accelerazione dei lavori stessi. Siamo perplessi e in particolare per il Monte Bianco, Uncem riassume forte sconcerto dei Sindaci di fronti a questi aumenti che non contribuiscono di sicuro a rendere più uniti e coesi i territori".

 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori