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Vaccinazione anti covid: open day a Chivasso e Ivrea

Accesso libero senza prenotazione e senza preadesione

Vaccinazione anti covid: open day a Chivasso e Ivrea

Vaccinazionazione

Per facilitare l’accesso dei cittadini alla vaccinazione contro il covid – come da indicazioni ministeriali e regionali – l’ASL TO4 organizza due Open day per la giornata di sabato 30 dicembre, in orario 9-13 e 14-16: a Chivasso (via Nino Costa, 43) e a Ivrea (via Aldisio, 2), a piano terra presso gli Ambulatori vaccinali del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL.

L’accesso è libero (senza prenotazione e senza preadesione nel portale regionale) e possono effettuare gratuitamente la vaccinazione anticovid – raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino ricevuta o dall’ultima infezione, a prescindere dal numero di eventi pregressi – tutte le persone di età pari o superiore ai 12 anni.

Sarà utilizzato il vaccino aggiornato secondo l’ultima variante di virus Sars-CoV-2 attualmente circolante.   

La vaccinazione contro il covid è un fondamentale strumento di prevenzione, che ha consentito di ridurre la mortalità e l’ospedalizzazione dei casi positivi. Si ricorda che può essere effettuata anche rivolgendosi ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta (se vaccinatori) e alle farmacie aderenti alla Campagna (l’elenco di queste ultime è disponibile nella sezione “In evidenza” della home page del sito www.aslto4.piemonte.it, alla voce “Campagna antinfluenzale e anticovid”).

vaccinazione anti covid


Bene aggiungere che secondo le ultime rilevazioni la diffusione del Covid in Piemonte ha un "Andamento decrescente".

E' quanto si ricava dal focus settimanale della Regione, dove si riporta che l'occupazione dei posti letto ordinari si attesta all'8.2% e quella dei posti letto in terapia intensiva è al 2.6%.

I casi degli ultimi sette giorni sono stati 3.723 (-793), con una positività di tamponi pari al 13.6%. Tra giovedì 14 dicembre e giovedì 21 dicembre sono state vaccinate 21.174 persone: 109 hanno ricevuto la prima dose, 17 la seconda, 178 la terza, 2.521 la quarta, 12.926 la quinta, 5.423 la sesta.

Dall'inizio della campagna sono state somministrate 11.043.195 dosi.

"Il Piemonte - dichiarano il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l'assessore alla sanità, Luigi Icardi - prosegue il suo impegno nella campagna vaccinale e si conferma in prima linea nella capillarità che viene offerta a chi vuole vaccinarsi grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale e delle farmacie. Le Asl stanno organizzando anche nei prossimi giorni open day sul territorio per aumentare la copertura vaccinale che, non ci stancheremo mai di ricordarlo, è fondamentale soprattutto per le persone più anziane e fragili". 

Come sta andando nel resto d'Italia?

Cresce, forse anche in vista delle feste natalizie, l'interesse degli italiani nei confronti della vaccinazione anti Covid. Chi si ammala di Covid, del resto, in oltre 4 casi su 5, ha contratto il virus attraverso il contatto prolungato (più di un'ora) con una persona positiva.

Inoltre, nel 40% dei casi i contagi avvengono in famiglia, secondo uno studio coordinato dall'University of Oxford e pubblicato su Nature. Al 21 dicembre le dosi somministrate sono state in tutto un milione e 721.365, riferisce la dashboard sul sito del ministero della Salute.

Dal 15 al 21 dicembre sono state infatti eseguite 232.803 vaccinazioni, con una forte crescita rispetto alla settimana precedente quando se ne contavano 186.083.

E fra le regioni più impegnate c'e' in testa la Lombardia con 481mila dosi somministrate, la Toscana con 234mila e l'Emilia Romagna a quota 241mila. Indietro il Sud dove il valore migliore è registrato in Puglia con oltre 82 mila dosi somministrate. Crescono anche i casi di Covid-19.

Nell'ultima settimana sono stati 60.556 gli italiani colpiti dall'infezione, con un'incidenza di 103 casi ogni 100 mila abitanti, in crescita di quasi il 10% rispetto alla settimana precedente, quando si attestava a 94 casi ogni 100 mila.

E contemporaneamente sale anche l'indice di trasmissibilità (Rt) passato da 0,80 della scorsa settimana a 0,96 di quella attuale, rimanendo comunque sotto la soglie epidemica, secondo l'ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità.

Dal rapporto intanto non emergono elementi di preoccupazione per quanto riguarda i ricoveri: è stabile il tasso di occupazione dei posti letto in area medica (11,8% rispetto all'11,9 della settimana precedente), mentre cresce leggermente l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva (al 3,1% rispetto al 2,7%). Tra le varianti è in forte crescita JN.1, designata come variante di interesse dall'Oms nei giorni scorsi.

"I dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva epidemica e che, soprattutto nelle Regioni che hanno promosso maggiormente la campagna di vaccinazione e di protezione dei fragili, l'andamento è in diminuzione" spiega il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.

Anche il matematico Giovanni Sebastiani dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche, rileva segnali incoraggianti in diverse regioni in cui la crescita dei ricoveri ordinari e in quelli di terapia intensiva si è interrotta ed è in stasi o in decrescita.

A pochi giorni dalle feste che vedranno le grandi e tradizionali riunioni familiari con un rischio maggiore di contagio, la stagione influenzale ha subito un'accelerazione: nell'ultima settimana 883 mila italiani sono stati messi a letto da virus respiratori, il 25% in più rispetto alla scorsa settimana, quando erano stati 702 mila. Tra i virus, cresce il ruolo di quelli influenzali che oggi sono responsabili del 22% delle infezioni.

"Questo conferma l'importanza della vaccinazione di anziani, persone con malattie croniche o comunque fragili, i più esposti a conseguenze gravi di malattia. Raccomandiamo prudenza quando si incontrano persone anziane o con fragilità nei luoghi chiusi. Chi ha sintomi respiratori, come raffreddore e tosse, è opportuno non esponga gli altri al contagio", spiega Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento Malattie Infettive dell'Iss.

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