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Settimo Torinese

Il pippone di Piastra su Vacis, non convince. "Dillo alla mamma...!"

Continua il dibattito intorno al laboratorio teatrale che non c'è

Il pippone di Piastra su Vacis, non convince. "Dillo alla mamma...!"

A leggere il "pippone" pieno zeppo di "giustificazioni" con cui la sindaca Elena Piastra e il presidente di Fondazione Ecm Silvano Pietro Rissio, hanno risposto ad una lunga serie di critiche mosse in città intorno ad un post del regista Gabriele Vacis in cui dichiarava di sentirsi "in esilio", ci è venuto in mente la famosa litigata tra Fedez e Luis Sal.

Ci manca solo più che Vacis si faccia un video in cui si rivolge a Piastra con le stesse parole.... ("Dillo alla mamma. Dillo all'avvocato...") e siamo al "copia e incolla", alla commedia del ridicolo, ad una lezione da "maestrina" non richiesta. Sulla chiave, sui soldi, sui tempi, sulle condizioni, sugli spazi, sui contratti.... un Minestrone che a nessuno verrebbe mai in mente di leggere, in pochi leggeranno e in molti commenteranno senza leggerlo.

In verità la Piastra, mossa dalla fregola di spiegarsi, di mettersi sempre dalla parte della ragione, di andare in cerca di like ("Brava continua così!", "Sei la sindaca perfetta..", "Grazie Piastra!") si dimentica di una cosa: la scelta politica di cui, infatti, si guarda bene dal parlare.

Di scelta politica si discute, invece, a Chivasso quando si spendono dei soldi per "Pecco" e di scelta politica si fa riferimento a Ivrea quando si investono centinaia di migliaia di euro intorno al Carnevale, alle arance, alla Mugnaia e al Teatro Giacosa. Scelta politica!

La scelta di costruire intorno ad un regista di fama nazionale e originario di Settimo Torinese, quale Vacis è, un laboratorio teatrale per ragazzi che di teatro vogliono vivere.

Evidentemente è cosa ben diversa dall'organizzare una stagione teatrale, con il senso che può avere una stagione teatrale a pochi chilometri dai teatri torinesi. Tanto per dire, a Chivasso, ci fu un sindaco, che ad un certo punto decise di non farla più e regalò autobus e biglietti d'ingresso al Teatro Carignano per tutto l'anno agli amanti del genere.

Gli costò meno della meta della metà e li fece dieci volte più contenti.

Scelta politica è invitare e pagare per avere Roberto Saviano all'inaugurazione del Festival dell'innovazione e della Scienza.

Insomma su Vacis si poteva e si può dire di tutto, salvo il fatto che non sia o che non rappresenti qualcosa che è nel dna di Settimo Torinese, come è evidente dai tanti attori nati in questa città e che da questa città sono poi partiti a conquistare l'Italia.

La loro storia, i loro successi, li conosciamo tutti. La verità (e solo un orbo non riesce a vederla) è che Vacis avrebbe potuto dare ancora molto ma non lo si è voluto sfruttare.

Bastava dirglielo fin da subito che non era gradito e la cosa (forse) sarebbe anche potuto finire lì.

Liborio La Mattina

Il testo diffuso in queste ore firmato da Piastra e da Rissio

Sulla proposta culturale della Città di Settimo Torinese.
 
A proposito di alcune dichiarazioni apparse in questa ultima settimana su un settimanale locale e sui social, riguardanti la politica culturale della Città di Settimo Torinese ed il ruolo di Fondazione ECM (Esperienze di Cultura Metropolitana), riteniamo che, dopo ricostruzioni un po’ fantasiose e prive di riscontri, sia  necessario mettere ordine in questa storia.
 
All’inizio del mandato, nel 2019, l’amministrazione di Settimo decide con entusiasmo di dare una casa e un sostegno all’Istituto di Pratiche teatrali per la Cura della Persona (fondato e diretto da Gabriele Vacis), dopo che lo stesso era stato eliminato dalla progettualità del Teatro Stabile di Torino, al termine di una querelle tra Fonsatti (direttore dello Stabile) e lo stesso Vacis (di cui si occuparono anche le cronache giornalistiche torinesi di quel periodo).
Questa premessa è fondamentale, anche perché senza quello strappo tra Stabile e Vacis la storia che oggi rimbalza nella cronaca locale molto probabilmente non sarebbe nemmeno mai nata.
Questo valga anche per sfumare la retorica apparsa in questi giorni, un po’ strumentale, “sull’amore” (Vacis ama la città, la città non ama Vacis, ecc. ecc.) che funziona bene nei film, ma poco si addice alla realtà ed ai rapporti di lavoro.
​Come detto, nel 2019 la città, attraverso Fondazione Ecm, si impegna a corrispondere un importante contributo economico (ha ragione Fornasero che non è elegante parlare di denaro, però lo è un po’ meno quando è spesso il punto centrale di ogni discussione culturale e progettuale), dando a Vacis ed al suo gruppo la piena disponibilità degli spazi culturali del territorio: Palazzina ex-Siva ed Ecomuseo (ottenendo le chiavi di questi spazi proprio per essere autonomi e indipendenti: quindi la narrazione del dipendente pubblico meschino e ottuso che alle 17.30 fa cadere la penna chiudendo gli spazi è pura fantasia).
​A inizio mandato, 2019, però il cartellone teatrale è ancora responsabilità della Compagnia Teatrale SantiBriganti, che da molti anni lo realizza e gestisce: esattamente da quando il Teatro Laboratorio Settimo ha lasciato la città (e sulla cui storia tanto è stato detto).
​Vacis, nei numerosi incontri avuti con l’amministrazione comunale e Fondazione Ecm, non nasconde la sua sfiducia nei confronti di questa compagnia, che ritiene estranea alla sua idea progettuale.
​Poiché l’amministrazione comunale e Fondazione Ecm avevano già maturato la convinzione della necessità di una nuova ripartenza culturale del teatro Garybaldi, si interloquisce con Vacis per una proposta di un nuovo e diverso cartellone teatrale, in sostituzione di quello realizzato fino a quel momento. Gabriele di fatto declina la richiesta: al grido di “il teatro è morto” ritiene improponibile l’idea di un “cartellone teatrale” ribadendo la centralità del suo progetto di Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona: sostiene, infatti, che il Teatro come lo abbiamo visto e conosciuto non esiste più, l’unica offerta teatrale possibile è quella del teatro di Cura e ribadisce la necessità di mettere questa pratica al centro di ogni progettazione pubblica in campo sociale, culturale, giovanile, ecc.
 
Posizione legittima e certamente degna di essere discussa e considerata, ma che non può essere l’unica proposta culturale e sociale della città: è doveroso per chi governa tenere conto della complessità culturale e sociale del proprio territorio e, in tale ottica, sarebbe stato ingiusto privare la città di un cartellone teatrale. Quindi nulla c’entrano i like, la visibilità, il ritorno di immagine, ma solo la scelta di una visione culturalmente e socialmente policentrica degli interventi che una Amministrazione Comunale e la sua Fondazione culturale debbono svolgere sul territorio e dalla necessità di continuare a dare l’opportunità agli amanti del Teatro di poter avere sul territorio un cartellone culturale di qualità.
 
Per questo, un po’ di fretta visto che la stagione 2022-23 incombeva (siamo nel tardo autunno 2022) viene data alla società che aveva vinto nel 2019 la gara per la gestione della Casa della Musica-Suoneria (al cui interno vi è il Teatro Garybaldi) la responsabilità di occuparsi oltre che del cartellone musicale come già previsto nel contratto di gara, anche del cartellone teatrale. 
​Facendo un passo indietro, nell’autunno 2021, l’Amministrazione  Comunale e Fondazione ECM avevavo già deciso di dare seguito alle richieste di Vacis, dando una dimora stabile e un sostegno alla PEM, la compagnia di giovani attori ex-allievi del Teatro Stabile di Torino, da lui messa in piedi e che appassiona tutti per talento e professionalità.
​Alla PEM viene riconosciuto un sostegno economico per consentire di lavorare con un minimo di serenità e vengono acquistati da Fondazione ECM due spettacoli (Prometeo e Risveglio di Primavera) inseriti nel cartellone 2022/23.
​Tra l’altro, giusto per sottolineare l’ambiguità del tema dell’amore per la città, due giorni prima della conferenza stampa di presentazione del cartellone teatrale 2022/23, con già tutti i materiali di comunicazione e promozione stampati, le date fissate e gli accordi presi, a sorpresa Vacis dichiara sui giornali locali che non ci sono suoi spettacoli previsti a Settimo. Dichiarazione mai smentita e mai chiarita.
​Non è stato facile invece soddisfare la richiesta di avere il teatro Garybaldi a disposizione di PEM in maniera continuativa, visto che la gara per la gestione della Suoneria e successivo contratto prevedevano la gestione anche del teatro da parte della società aggiudicataria (A.T.I. DANDELION, della quale fa comunque parte anche una società che ci risulta essere coproduttrice degli spettacoli di PEM e di altri che vedono Vacis come regista).
​Nonostante la complessità della situazione contrattuale e pratica, con un lavoro paziente Fondazione Ecm (grazie alla disponibilità del gestore di Suoneria) riesce a rivedere i termini dell’accordo, dando di fatto la possibilità a PEM di un uso esclusivo e gratuito del teatro Garybaldi ogni volta che questo non fosse impegnato per altre attività (allestimenti, prove, spettacoli).
​Era fine marzo 2022 quando di fatto a Vacis e alla compagnia PEM veniva comunicata la disponibilità del teatro Garybaldi, con la speranza (dell’Amministrazione Comunale) di avere finalmente quel teatro aperto sempre a tutti, come tanto decantato.
​Fino a luglio però Vacis e la PEM non utilizzeranno il teatro Garybaldi, preferendo in alcuni casi usare l’Ecomuseo del Freidano (sala al secondo piano che gli era stata messa a disposizione già negli anni precedenti) e altre volte perché impegni personali e professionali li portavano in altre località. Con buona pace del teatro aperto sempre, spesso in aperto contrasto con i gestori degli spazi teatrali.
​Solo da settembre 2022 inizierà un uso da parte di PEM più frequente del Teatro Garybaldi, grazie al quale possono di fatto svolgere le prove teatrali di tutti i nuovi spettacoli che poi vedranno la luce da lì a breve. Spettacoli quindi nati a Settimo, sostenuti anche dal territorio ma che poi al territorio non vengono quasi mai proposti, se non dopo aver fatto il giro di teatri nazionali sicuramente più prestigiosi.
​In ogni caso anche il Teatro Garybaldi non va troppo bene per le attività di PEM. Secondo Vacis il pavimento è troppo nero, è uno spazio troppo formale, non ha quel respiro di cui avrebbe bisogno la PEM, per cui viene chiesta la possibilità di usare lo spazio del Centro Aglietta: tuttavia, trattandosi di un centro usato da molte associazioni locali per le loro attività (tutte rigorosamente calendarizzate), diventa impossibile per il Comune un affido esclusivo o comunque parziale, senza preventiva fissazione di giorni ed orari. Inoltre, ne è previsto lo smontaggio, poiché in quell’area sorgerà il nuovo complesso scolastico grazie ai fondi del PNRR (che prevede, tra l’altro, un auditorium da destinare ad uso civico del territorio).
​E siamo all’autunno 2023, con l’amministrazione che continua a garantire il proprio sostegno economico per la produzione dei nuovi spettacoli di Pem in qualità di co-produttore. ​Spettacoli che però poi vengono sempre portati altrove, sicuramente in location più nobili e mai offerti alla città, anche in questo caso con la solita dicotomia per la quale gli spettacoli nascono a Settimo, ma pubblicamente non si smette di dichiarare che l’offerta culturale di Settimo deve essere di “produzione” e solo il teatro di Vacis lo sarebbe, mentre tutto il resto non ha nessun valore culturale.
​Al tempo stesso, tramite la collaborazione tra Fondazione ECM e il gestore della Suoneria, l’Amministrazione Comunale continua a garantire al territorio un cartellone teatrale di qualità, che nella stagione 2023/24 prevede la presenza in scena di Marco Paolini, Emma Dante, Paolo Rossi, Carlotta Vagnoli, Elena Ruzza, Laura Curino, Mariella Fabbris, Antonio Manzini, ecc ecc., oltre al teatro per bambini, ogni domenica pomeriggio.
​Insomma, la storia pare un poco diversa da come qualcuno la racconta....
​In finale: ribadiamo il nostro impegno, di tutta l’Amministrazione Comunale e di Fondazione ECM, a garantire ai cittadini settimesi il massimo di attenzione ed efficienza nella programmazione, gestione e realizzazione dei propri servizi culturali; tra i quali quelli offerti dalla biblioteca Archimede che, con i suoi servizi, il suo personale, un orario di apertura 7 giorni su 7, è un esempio di accessibilità culturale nel panorama nazionale, a disposizione di tutti.
Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese
Silvano Pietro Rissio, presidente di Fondazione Esperienze di cultura Metropolitana.
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