AGGIORNAMENTI
Cerca
Settimo Torinese
06 Dicembre 2023 - 15:04
Gabriele Vacis e Elena Piastra
Succede tutto sul suo profilo Facebook. Lui annuncio uno spettacolo e qualcuno gli chiede: "Non sarebbe stato più facile portare lo spettacolo a Settimo Torinese...?". Magari... Fosse così semplice...
“Nemo propheta in patria”, nessuno è profeta nella propria patria. Succede anche a Settimo Torinese. Succede con Gabriele Vacis, uno dei più importanti registi teatrali italiani. Blasonato ovunque non nella sua città, dove ha mosso i suoi primi passi con “Teatro Settimo”. Qui, la politica, da qualche decennio a quesa parte, non se lo fila neanche di striscio.
Succedeva già con l’ex sindaco Aldo Corgiat che però nel 2008 gli affidò la produzione di un docufilm.
Poi, di colpo, 5 anni fa, poco prima delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione comunale, Vacis sembrava aver trovato nel sindaco Elena Piastra un buon interlocutore. Aveva voglia di ritornare a Settimo. Era entusiasta. Talmente ne era convinto che nel 2021, l’impresa sociale PEM (terzo settore), composta da attori della scuola del teatro Stabile di Torino, da lui diretta, decide di aprire una sede a Settimo con l’idea di costruire un progetto innovativo, di fare teatro fra la gente, di parlare ai giovani e agli anziani, insomma di “Fare città”.
Un luogo, il teatro Garybaldi, che ben presto si sarebbe riempito di giovani attori provenienti da tutta Italia, studenti, insegnanti e cittadini.
Bravissimi e preparati. Formati per stare nelle scuole, nei posti in cui crescono bulli e baby gang, tra i disabili. Lo spettacolo “Antigone” nel gennaio scorso, a Moncalieri, ha fatto il “Tutto esaurito". Tutto esaurito a Segesta, a Ragusa, al Teatro Olimpico di Vicenza. Tutto esaurito anche a Settimo Torinese nelle due serate di marzo e aprile.
Da lì in avanti è cominciata una corsa ad ostacoli senza precedenti.
Vacis è stato "bandito” e con lui i 16 attori-educatori eccezionali che cantano e suonano in scena. Simpatici, educati, belli. Mai visto niente del genere. Una di loro, tanto per dire, è stata la protagonista di "Raffa in the Sky" a Bergamo per città Capitale della Cultura e si è classifica seconda a Sanremo Giovani nel 2016. E' Chiara Dello Iacovo.
Tant’è!
Che Vacis volesse dare e fare di più a Settimo Torinese e che con Piastra qualcosa si è rotto lo hanno capito persino i muri a maggior ragione con l’assegnazione de “La Suoneria” a tutt’altro giro.
Diciamo che il direttore della Fondazione ECM Dario Netto, insieme al sindaco Elena Piastra trattano Vacis e i suoi attori come una riserva indiana, dimenticandosene, senza mai citarlo per dimenticarlo, come non fosse mai esistito?
Diciamocelo. Che poi è esattamente quello che faceva Corgiat...
Insomma Vacis non sarà ancora morto ma è ingombrante.
Dire che questo modo di rinnegare il passato, di seppellirlo ci stupisce è dire poco, così come lo è celebrare i morti, dimenticandosi dei vivi "vecchi". Seppellirli prima del tempo, ignorarli.
Epperò loro sono bravi. S'intende questi giovani amministratori della cosa pubblica, che ormai tanto giovani non sono più...
Tanto per dire (mica micio micio miao miao) hanno organizzato il Festival dell’innovazione.
Ma cos’è stato questo festival se non una parata, per far notizia, con le star del web Saviano e Giannini, peraltro strapagati. Un Berlusconismo di sinistra, un "Drive In" in salsa popular chic . Dicasi “cultura fast food” del cibo buono senza valori nutrizionali.
Altra cosa il teatro di Vacis…
Facciamo un altro esempio? Faccimolo! Nei mesi scorsi 130 teatri d’Italia e pure RAI 5 hanno portato in scena e trasmesso, nel sessantesimo anniversario della tragedia del “Vajont”, un testo nato a Settimo con il Teatro Settimo.
Nel 1997 in diretta su Rai Due fece oltre un milione di spettatori. Al Gobetti di Torino in 7 giorni ha raccolto 1650 persone paganti. Trasmesso e portato in scena ovunque ma non a Settimo Torinese.
L’idea che ci siamo fatto è che Piastra e Netto con Vacis l’abbian messa sul personale.
Pur essendo umanamente comprensibile (non possiamo stare simpatici a tutti), è inaccettabile.
In città, in verità, si dice che i bastoni tra le ruote non li abbia messi Piastra ma Netto. In città si dice anche che a Settimo di sindaci ce ne siano due. Si fa quello che dice Piastra, che ha la delega alla cultura, ma anche quello che dice Netto.
Peccato che Piastra si occupi poco di Cultura, salvo cercare insieme a Netto 150 mila euro di sponsor per il Festival dell'Innovazione
Altri tempi quelli del sindaco Giovanni Ossola. Con la cultura aveva scelto un confronto, anche aspro, a costo di essere messo in disparte.
Stessa cosa con il sindaco Cravero, che aveva lasciato un assegno di tasca di 2 milioni di lire per il teatro Settimo, nonostante quei giovani passassero il proprio tempo ad attaccar manifesti di protesta in giro per la città.
Non erano sindaci del PCI, ma sapevano che Settimo, non avendo memoria, andava costruita anche a costo di litigare.
Oggi i giovani non fanno associazioni. L'unica trova spazio negli Oratori di Settimo, ma nasce con obiettivi educativi diversi.
Le altre associazioni culturali hanno pochi giovani al loro interno: Lucani, Sikania, Anioc hanno una media età alta. Ballano, fanno gite, solidarietà. Sono preziosissimi e impegnati per far del bene a Settimo.
Ma c’è ancora in città il ricordo di quegli studenti che facevano teatro per le strade. Erano a centinaia. Condividevano una visione. Non se ne stavano con il cellulare in mano sognando un autografo di Saviano.
Cosa resterà di Piastra se continua così?
Glielo diciamo noi, forse il ricordo dei suoi post sui social, forse i suoi youtuber, forse le bolle di sapone del MuCh, ma poco altro considerando che sull’urbanistica non ha inventato proprio nulla (biblioteca, palazzetto, ztl non son cose sue) e sul sociale men che meno…
Nel 1980 si laurea in Architettura al Politecnico di Torino. Con gli stessi amici, a cui si aggiungono Laura Curino, Roberto Tarasco, Adriana Zamboni e Mariella Fabbris, nel 1982 fonda il Laboratorio Teatro Settimo.
I primi spettacoli, Citrosodina e Kanner puro diventano piccoli classici del teatro ragazzi. Il primo spettacolo "adulto", Signorine, è un intreccio di storie di immigrazione.
Esercizi sulla tavola di Mendeleev, nel 1984, impone il teatro di Vacis al pubblico e alla critica nazionale ed internazionale. Nel 1985 Elementi di struttura del sentimento vince importanti premi e riconoscimenti, segnando il ritorno della narrazione a teatro.
Nello stesso periodo Vacis lavora sulle relazioni tra teatro e urbanistica redigendo il Piano di Ambiente culturale per la città di Settimo Torinese, che prevede la pedonalizzazione del centro storico e il riutilizzo di vecchie fabbriche in spazi per la cultura. Negli anni ottanta promuove e dirige festival teatrali come Assedio e Viaggio in Italia. Nel 1988 inizia ad insegnare alla Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi di Milano.
Del 1989 è la sua prima regia lirica: L'alfiere opera contemporanea di Siegfried Matthus.
Dei primi anni novanta è la rivisitazione dei classici: La storia di Romeo e Giulietta da Shakespeare (1991) e Villeggiatura da Goldoni (1993), rivelano uno stile fondato sul racconto dei grandi testi piuttosto che sulla loro messinscena. Negli anni novanta, con Il racconto del Vajont e gli spettacoli su Olivetti, Vacis è uno dei creatori del Teatro di narrazione. Il narratore senza orpelli, nello spazio vuoto, diventa fenomeno che influenza profondamente la comunicazione, dal teatro alla televisione, dal giornalismo alla politica. Dopo essersi messo in scena in ’Totem, Vacis, nel 1999 conduce 42º parallelo, una serie di trasmissioni televisive dedicate alla letteratura del Novecento.
Nel 1996 ha ricevuto il Premio per la Regia dall'Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nel 2000 Fenicie, da Euripide, è il risultato di un lungo percorso pedagogico verso un teatro “compositivo”, in cui sono gli attori stessi ad improvvisare lo spettacolo. Il lavoro rivela anche La Schiera, tecnica di formazione e allenamento dell'attore fondata sull'ascolto ideata e usata da Vacis. Nel 2002, dopo vent'anni, il Teatro Settimo viene acquisito dal Teatro Stabile di Torino. Vacis assume il ruolo di regista stabile.
La prima realizzazione, ’Domande a Dio diventerà ’Torino Spiritualità, festival annuale della città di Torino che richiama personalità e pubblico da tutto il mondo. Tra il 2006 e il 2007 dirige grandi eventi come la Cerimonia Inaugurale delle Olimpiadi invernali di Torino.
Questi allestimenti urbani recuperano l'esperienza spettacolare dei primi spettacoli del Teatro Settimo, in particolare di Esercizi sulla tavola di Mendeleev. Dal 2008 lavora alla fondazione del Teatro Regionale Alessandrino di cui è direttore artistico.
Alla fine degli anni 2000 l'interesse di Vacis si rivolge al cinema e all'intreccio dei linguaggi a scopo pedagogico. Il docufilm Uno scampolo di paradiso vince il Premio della Giuria al Festival di Annecy.
Dal 2008 dirige il progetto TAM (Teatro e Arti Multimediali) con il Palestinian National Theatre a Gerusalemme e il progetto La paura Sicura che coniuga teatro, cinema e nuovi media.
Dal 2018 al 2021 è stato direttore della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.