Cerca

Quincinetto

Un musicista per famiglia nel piccolo paese del Canavese che propone le Bande Patrimonio dell'Umanità

Qui tutti suonano uno strumento musicale o cantano ed ora il Comune si appella all'Unesco

Musica patrimonio dell'Umanità, è la proposta di un piccolo comune del Canavese

Musica, patrimonio dell'umanità! La proposta arriva da un piccolo comune canavesano, Quincinetto.

L'amministrazione guidata dal Sindaco Angelo Canale Clapetto ha approvato una delibera di giunta che esorta l'Unesco a riconoscere la musica delle bande come custode di un patrimonio culturale unico.

Ma questo non è che l'ultimo atto di una storia antica che affonda le sue radici nel 1800, quando il Canonico Giovanni Enrietti, parroco di Quincinetto, fondò la Schola Cantorum un progetto arrivato fino ai nostri giorni grazie al Coro La Rupe che ha da poco festeggiato i suoi 70 anni. E poi c'è la Filarmonica Aurora, nata nel 1926.

Tutte ragioni per le quali, nel 2015, la città è stata definita "Palcoscenico del Canto e della Musica". Nome che campeggia a grandi lettere nelle insegne cittadine. E non è un caso che in questo paesino al confine con la Valle d'Aosta, di mille abitanti appena, ci sia un auditorium musicale di tutto rispetto che affaccia su piazza Armonia e Concordia.

"Qui, in ogni famiglia, c'è almeno un musicista - racconta il sindaco Angelo Canale Clapetto -. Insomma, tutti suonano, eccetto il sottoscritto che però può vantare uno zio tenore". E proprio Quincinetto ha sfornato musicisti professionisti che lavorano nell'Orchestra Sinfonica della Rai e in quella del Teatro Regio.

"A dire il vero - precisa Canale Clapetto - siamo alla seconda generazione perché anche  loro figli ora sono dei musicisti professionisti".

Ed in questo clima in cui, oltre all'aria buona si respira musica, è nata l'idea di proporre all'Unesco di inserire la musica bandisca patrimonio culturale dell'umanità. 

"L'idea è nata durante il 180° Festival des Musiques du Faucigny tenutosi a Marnaz, in Francia, il 26 giugno del 2016, con la partecipazione di oltre 1200 musicisti - spiega il Sindaco -. In quell'occasione, ho esposto al mio collega francese, Loic Hervè, e al pubblico l'idea di avviare l'iter affinché la musica delle bande fosse riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità".

La Filarmonica Aurora di Quincinetto al Festival des Musiques nel 2016

Una proposta che ha suscitato interesse e approvazione da parte della città gemellata di Marnaz e dell'Unione Montana Dora Baltea Canavesana.

Lo stesso gemellaggio don Marnaz, in Alta Savoia, si fonda su un legame musicale. Nasce infatti per il ponte culturale creato da un illustre quincinettese emigrato nel paesino dell'Alta Savoia intorno alla metà del '900. Parliamo di Antonio Buat, anche lui musicista, diventato a Marnaz presidente della banda e della cantoria.

"Buat è mancato nel 2010 - racconta Canale Clapetto - e ha sempre rivendicato le sue origini quincinettesi. Tornava spesso qui in paese ed è stato anche su suo imput se nel 1996 abbiamo stretto il gemellaggio con Marnaz".

Anche Marnaz ha sempre sostenuto questo progetto. "L'allora sindaco Loic Hervè, è l'attuale vice presidente del senato della repubblica francese - spiega Clapetto -. E' stato il più giovane senatore della Francia e ha dovuto lasciare il Comune per incompatibilità. Ma il progetto va avanti anche lì".

Il sindaco Angelo Canale Clapetto

La musica rappresenta davvero un patrimonio vitale per Quincinetto. "La musica delle bande, per noi, funge da colonna sonora della vita sociale delle comunità in tutti i suoi aspetti, agendo come centro creativo e incubatore per idee e progetti musicali aperti a tutti".

Quincinetto crede molto in questa iniziativa. Grazie alle sue caratteristiche, la musica delle bande è considerata idonea per essere inclusa nell'elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale, mostrando la diversità del patrimonio immateriale e sensibilizzando sull'importanza di questo patrimonio.

È importante notare che l'elenco Unesco del patrimonio immateriale include già elementi della musica popolare italiana, come il canto a tenore sardo e, pochi giorni fa, l'opera lirica italiana.

Non vi è alcun dubbio sul valore della musica delle bande nel Canavese, come dimostrano le numerose bande attive nei vari comuni e le tradizioni preservate da alcune di esse, con una storia che spesso supera il secolo di vita.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori