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Ivrea e Aosta oggi sposi: sarà amore o solo un calesse? Chi sta seduto e chi sta in piedi?

Firmato oggi un protocollo d'intesa tra i due sindaci e sembra di ripartire dal 1945

ivrea, aosta

I sindaci di Aosta e Ivrea firmano il protocollo d'intesa

I sindaci Gianni Nuti di Aosta e Matteo Chiantore di Ivrea hanno siglato oggi un accordo nella Sala Dorata del Palazzo Municipale di Ivrea. L'intesa, volta alla valorizzazione culturale e allo sviluppo turistico dei due comuni, segna un passo importante (almeno a parole, vedremo nei fatti) verso una collaborazione più stretta.

Quando lo abbiamo saputo ci è subito venuto in mente un fatto storico. L'annessione, per Regio Decreto, di Ivrea alla Valle d'Aosta del 1927 con la creazione di una nuova provincia. Ivrea ne fece parte fino al 1945, quando "esultante" tornò a far parte della provincia di Torino.

Quella provincia comprendeva i comuni di Aosta e di Ivrea con altri 112 comuni del Canavese. La decisione non fu ben accolta dagli eporediesi, che considerarono un grave affronto del Regime fascista alla propria "italianità" l'essere inglobati in una provincia "artificiale" e "franciosante" con, per giunta, un capoluogo.

Detto questo la provincia di Aosta/Ivrea non ebbe mai un Consiglio provinciale, né vi si tennero mai elezioni. Nella primavera del 1945  cadde sotto l'occupazione della Francia, che non fece mistero dei suoi progetti annessionistici. E poi arrivarono gli americani, i francesi se ne andarono e si diede lo statuto speciale alla "circoscrizione autonoma Valle d'Aosta" ma senza Ivrea. Fine dei rapporti. Ecco, oggi, in un certo senso, sembra di ripartire da lì, da 78 anni fa.

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"L’accordo - commenta e scrive l'Amministrazione comunale di Ivrea - rappresenta un passo significativo verso la collaborazione e lo sviluppo congiunto di iniziative e di progetti in ambito culturale, turistico e sportivo di cui beneficeranno entrambe le comunità, a partire dal mutuo riconoscimento che i rispettivi territori sono strettamente connessi per vicinanza, non solo geografica, ma anche culturale e turistica in quanto entrambi si presentano ricchi di attrattive di carattere ambientale, paesaggistico, agricolo, storico, artigianale e culturale, e si prefiggono l’obiettivo di potenziare l’offerta culturale e turistica e di renderla fruibile sia ai residenti che ai visitatori esterni, promuovendo politiche volte alla valorizzazione delle culture locali e delle tradizioni, alla conservazione del patrimonio architettonico e alla tutela del territorio e delle produzioni autoctone...".

E fin qui tanta demagogia.

Epperò, con la firma del protocollo d’intesa – che avrà durata triennale – le due città si impegnano a promuovere congiuntamente politiche culturali volte a ottimizzare l’offerta, favorendo l’ideazione e la promozione di iniziative coordinate anche a partire da figure storiche rappresentative e da eventi che interessano trasversalmente i due territori.


Tra gli obiettivi: il miglioramento delle proposte di percorsi museali, storici, antropologici e delle iniziative espositive out e indoor nonché di itinerari agro-alimentari che favoriscano le visite ai centri di produzione agricola, alimentare e di allevamento e sostengano le esperienze di ristorazione che utilizzano prodotti a km 0.


S'aggiunge l’impegno nel favorire l’interscambio di flussi turistici, l’interazione tra città e territorio limitrofo, promuovendo, congiuntamente, per quanto di competenza, politiche per il trasporto con una particolare attenzione alla mobilità green.

"L’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse disponibili - aggiungono i due - sarà uno dei fili conduttori della collaborazione tra le due città insieme all’intercettazione e alla partecipazione congiunta a linee di finanziamento regionali, nazionali ed europee su tematiche di interesse comune...".

Primo passo per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo sarà l’istituzione di una Cabina di regia politico-strategica costituita da rappresentanti politici e tecnici dei due Comuni che determinerà gli indirizzi generali e approverà un programma annuale, tenendo conto degli indirizzi strategici in materia di promozione turistica e culturale definiti dalle rispettive Regioni e nel contempo valorizzando le esperienze e le potenzialità delle singole realtà locali.

«Le città sono cuori pulsanti di idee, forme di vita, modelli di sviluppo – ha affermato il Sindaco di Aosta, Gianni Nuti – creare interconnessioni e legami accelera il progresso civile e sociale di tutte le unità in modo paritetico, senza competizioni, ma solo per consonanze, ispirate dal desiderio di lavorare insieme».

«I lavori per l’elettrificazione dell’Ivrea-Aosta – ha dichiarato il Sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore – hanno creato l'occasione che ci ha portati qui. I nostri territori hanno radici geografiche e storiche comuni ma anche peculiarità interessanti da approfondire. Sono convinto che lavorare in sinergia, con la preziosa collaborazione e il coinvolgimento di associazioni ed enti dei nostri territori, oltre che contribuire alla reciproca crescita, possa avvicinare le nostre due realtà attraverso la cultura, le tradizioni e lo sport».

Tant'è! Quel che ci si chiede è chi la fa la regia considerando che Ivrea è inserita a pieno titolo in un circuito turistico "piemontese" gestito da "Turismo Torino". Nessuno vieta di stare in due circuiti contemporaneamente, l'importante - vien da dire - è che, così com'è successo con i lavori di elettrificazione della linea Ivrea - Aosta non si viaggi su unico binario con la rotta tracciata da chi ha dalla sua un maggior peso specifico politico. Finirebbe come con i treni a tre carrozze marchiati Vallée d'Aoste che viaggiano come e quando vuole la Valle d'Aosta.

Ed eccoli lì i valdostani, saliti per primi, comodamente seduti e i pendolari canavesani e eporediesi nel corridoio rigorosamente in piedi.

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