Cerca

Attualità

Strage di Brandizzo: altri due indagati e nuove perquisizioni nelle stazioni

Si tratterebbe di due funzionari di Rfi e con loro il numero delle persone iscritte dalla Procura sale ad otto

Brandizzo

I binari della stazione di Brandizzo

Ci sarebbero altri 2 indagati nell'inchiesta sull'incidente ferroviaria di Brandizzo che costò la vita a cinque operai. Si tratterebbe di dirigenti di Rfi.

Nelle perquisizioni nelle sedi di Rete ferroviaria italiana di Torino e Roma, su mandato delle Pm della Procura di Ivrea, Valentina Bossi e Giulia Nicodemi, coordinate dalla procuratrice Gabriella Viglione, carabinieri, guardia di finanza, agenti della polizia ferroviaria e tecnici dello Spresal hanno acquisito file informatici e documenti.

LA SOSTITUTA PROCURATRICE GIULIA NICODEMI

Questa mattina sono state perquisiti gli uffici di Rete ferroviaria italiana, alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, a Torino. A quanto si apprende agenti della polizia ferroviaria, carabinieri e uomini del Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (Spresal), su mandato della procura di Ivrea, si sono messi all'opera in relazione all'inchiesta sull'incidente ferroviario avvenuto a fine agosto alla stazione di Brandizzo in cui persero la vita cinque operai di una ditta esterna, la Sigifer, al lavoro sui binari. 

Oltre agli uffici Rfi di Porta Nuova, la principale stazione ferroviaria di Torino, le perquisizioni nel capoluogo piemontese hanno interessato quelli di stazione Lingotto.

Per la strage che costò la vita a cinque operai nella notte tra il 30 e 31 agosto erano stati iscritti nel registro degli indagati il tecnico di Rfi Antonio Massa, il capo cantiere Andrea Girardin Gibin e i vertici, 4 dirigenti, della ditta Sigifer, l'azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime.

Antonio Massa è il tecnico di Rfi che quella sera si trovava con la squadra di operai travolti dal treno ed è stato tra i primi indagati

Il numero complessivo degli indagati nell'inchiesta della Procura sale così a 8.

INDAGATA ANCHE RFI

La società Rfi è formalmente indagata come 'persona giuridica' nell'inchiesta della procura di Ivrea sull'incidente ferroviario di Brandizzo costato la vita a cinque operai. Un avviso di garanzia è stato notificato all'amministratore delegato, Giampiero Strisciuglio, il quale però non è indagato.

Il procedimento è aperto sulla base della legge 231 del 2001 in materia di responsabilità amministrativa delle imprese. L'azienda Rfi è chiamata in causa dalla procura di Ivrea in base al principio, sancito dalla legge 231, secondo il quale è prevista la responsabilità amministrativa dell'impresa nei casi di omicidio colposo riconducibili a violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

In caso di colpevolezza sono previste sanzioni pecuniarie (fino a mille quote societarie) e, nei casi più gravi, interdittive. Nelle sedi dell'azienda, su indicazione dei pubblici ministeri eporediesi, è stata prelevata la documentazione relativa all'organizzazione interna dei servizi - deleghe, organismi di garanzia, procedure - in materia di tutela dei lavoratori.

Gianpiero Strisciuglio (Rfi) con il Ministro Matteo Salvini

LA POSIZIONE DI RFI

"Su mandato della Procura di Ivrea e in relazione all'incidente sul lavoro di Brandizzo, da questa mattina agenti di Polizia Giudiziaria stanno acquisendo documenti negli uffici di Rete Ferroviaria Italiana, a Roma e a Torino".
Così Rfi in un nota dopo le perquisizioni di questo mattina e gli avvisi di garanzia in relazione all'inchiesta sulla strage di Brandizzo.

"La società, con tutto il personale interessato, sta fornendo la massima collaborazione, in assoluta trasparenza, agli agenti di Polizia e agli organi inquirenti che stanno indagando sulle cause dell'incidente", conclude la nota Rfi.

SICUREZZA E LAVORO

"Il coinvolgimento dell'azienda Rfi e di due suoi dirigenti da parte della Procura di Ivrea lascia presagire che forse la colpa della tragedia dello scorso 30 agosto costata la vita a cinque operai a Brandizzo non è soltanto di chi quella notte ha dato il via libera ai lavori di manutenzione sui binari, come qualcuno voleva far intendere, ma ci sono altri gradi di responsabilità, a livelli superiori, sui quali ci auguriamo venga fatta chiarezza durante il processo, che auspichiamo si celebri quanto prima".

Lo afferma, in una nota, Massimiliano Quirico, direttore di "Sicurezza e Lavoro", dopo le perquisizioni di questa mattina a Rfi e i due avvisi di garanzia.

"Per evitare altre stragi sul lavoro - afferma Quirico - serve una giustizia rapida e veloce, su Brandizzo, ma anche sul crollo della gru di via Genova, la cui udienza è prevista per il prossimo 22 dicembre". "Sicurezza e Lavoro - conclude Quirico - seguirà entrambi i procedimenti, per manifestare il proprio sostegno ai familiari delle vittime e a tutti i lavoratori e le lavoratrici che quotidianamente rischiano la vita nei luoghi di lavoro".

I FATTI

Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43, Saverio Giuseppe Lombardo, 52, Giuseppe Aversa, 49, e Kevin Laganà, 22, erano stati travolti da un treno diretto a Torino mentre erano impegnati a cambiare un binario sulla massicciata della stazione ferroviaria di Brandizzo. 

La Procuratrice Gabriella Viglione ha subito parlato di "Gravissime violazioni". La Pm alla luce delle prime indagini aveva dichiarato: "E' evidente che quanto accaduto dimostra che il meccanismo di sicurezza non era sufficiente a tutelare adeguatamente un lavoro così delicato in una sede così pericolosa come la sede dei binari ferroviari".

Parole pesanti come macigni quelle della Procuratrice Generale: "L'evento, certamente, poteva essere evitato se la procedura fosse stata seguita regolarmente".

A recarsi sul posto per le indagini è stata la Pm Giulia Nicodemi che in stazione a Brandizzo ha trascorso la notte e il giorno successivo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori