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Welfare territoriale
26 Novembre 2023 - 15:41
Il progetto serve in primis agli anziani
Il progetto innovativo sulla sanità territoriale delle Valli di Lanzo chiamato "Accorciamo le distanze" e realizzato dall'Unione Montana Alpi Graie arriva fino ad Arezzo, al Forum Risk Management in Sanità. Il Forum si è sempre più affermato come la sede per la presentazione e diffusione di buone pratiche per la sicurezza del paziente.
È così andata crescendo una vera e propria “comunità” di operatori sanitari, ordini professionali, società scientifiche, esperti, che negli anni ha stimolato la crescita della cultura e delle attività per la sicurezza delle cure.
Il progetto, finanziato coi fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a cui ha lavorato anche l'Asl, è stato selezionato ad Arezzo assieme ad altri ottanta progetti per essere presentato. Se pensiamo che a concorrere c'erano 480 progetti promossi da enti importanti come il Bambin Gesù di Roma si capisce l'entità dell'evento.
Il progetto è stato selezionato tra 480
I Comuni delle valli di Lanzo interessati sono Ceres, Groscavallo, Lemie, Mezzenile, Traves, Usseglio e Viù. Qui sono arrivati due infermieri di comunità automuniti, con possibilità di interventi a domicilio e due operatori sociali, muniti di minibus 9 posti addetti al trasporto di persone che necessitano di spostarsi per esigenze mediche, burocratiche, ma anche per giovani che intendano partecipare a un evento sportivo o culturale.
Sono poi arrivate circa 150 apparecchiature di telemedicina a disposizione di soggetti fragili, che, per poter rimanere presso il proprio domicilio, debbano essere sottoposti a un monitoraggio controllato a distanza e costante di alcuni parametri vitali o che vivano soli e dunque possano essere seguiti anche nelle loro attività quotidiane e un autista soccorritore da attribuire al presidio viucese della Croce Rossa, convenzionato con l'Unione, per incrementarne il personale.
L'Unione Montana Alpi Graie ha realizzato un report che riguarda i mesi di attivazione del progetto. Il report si riferisce dai mesi da giugno a ottobre, e ad Arezzo è stato presentato dall'infermiera di comunità che segue i pazienti delle Valli. Secondo il report, 22 persone si sono rivolte al nuovo infermiere di comunità. Di queste, 19 sono persone anziane (over 65).
Il progetto finanziava anche l'arrivo di un servizio ambulatoriale dove operano due infermiere. Il servizio ha preso piede a Ceres e a Viù.
Uno dei mezzi finanziati dal progetto
L’ambulatorio di Ceres ha visto l’accesso di 458 pazienti tra residenti e turisti, provenienti da 26 comuni diversi, tra cui si rilevano i numeri più alti provenienti da Ceres, Chialamberto, Pessinetto, Balangero, Mezzenile, Groscavallo, Traves, Ciriè, Cantoira, Varisella, Balme, Ala di Stura.
L’ambulatorio di Viù ha invece visto l’accesso di 136 pazienti tra residenti e turisti, provenienti da 26 comuni diversi, tra cui si rilevano i numeri più alti provenienti da Viù, Germagnano, Cafasse, Mezzenile, Traves, Lemie e infine Ala di Stura.
Un altro servizio (forse il più interessante) offerto dal progetto dell'Unione è quello che mette a disposizione un'auto con conducente. L'auto può essere utilizzata dagli anziani che necessitano di andare in ospedale a Cirié o a Lanzo, certo, ma può anche essere utilizzata da ragazzi e adulti di mezza età che vogliano andare a un concerto, in biblioteca o a studiare a casa di un amico.
Il servizio ha avuto successo. "Attualmente - si legge sul report - il servizio si è concentrato principalmente su un servizio di trasporto sanitario (accompagnamento a visite sanitarie, percorsi di terapia..) poiché il bisogno rilevato dal target di riferimento è significativamente alto. Nel mese di Ottobre il servizio è stato messo a disposizione di un’Associazione sportiva di Rubiana per facilitare l’accessibilità dei partecipanti all’iniziativa proposta".
In tutto, sono state 266 le persone che hanno usufruito del servizio. Il 79% erano anziani. Infine c'è il servizio di soccorso, che ha coinvolto ben 15 persone che hanno avuto bisogno di essere trasportate in ospedale in tempi ragionevoli. "Accorciamo le distanze" viene coperto dal Pnrr fino al 2025, dopodiché bisognerà capire come mandarlo avanti.
Dalla Regione potrebbe arrivare una risposta in questo senso, ma anche i fondi provenienti dalla Strategia Nazionale Aree Interne potrebbero contribuire ad allungare la vita del progetto. L'idea è quella di ridurre i cosiddetti "accessi impropri" agli ospedali, cioè gli ingressi di quei pazienti che, non disponendo di presidii sanitari di base, vanno in ospedale anche per piccoli problemi di salute.
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