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C'è anche un canavesano tra gli scienziati più grandi d'Italia

Al meteorologo Andrea Vuolo, di Nole, è stato riconosciuto l'impegno per la sua attività di divulgazione

Il volto di Vuolo al festival meteorologia

Il volto di Vuolo al festival meteorologia

C'erano i volti dei filosofi della scienza Ludovico Geymonat, Giulio Giorello e Telmo Pievani assieme a quelli del climatologo Luca Mercalli, del fisico Carlo Rovelli, del divulgatore scientifico per eccellenza Alberto Angela. E poi ancora Giuliacci padre e figlio, il meteorologo Paolo Sottocorona, il chimico Dario Bressanini, la virologa Ilaria Capua.

Nel video proiettato al Festival della Meteorologia di Rovereto per ringraziare gli uomini e le donne che ogni giorno danno un contributo importante alla causa della divulgazione scientifica in Italia, però, c'era anche un canavesano: è il meteorologo Andrea Vuolo, che da quindici anni lavora sui social network e in Rai per divulgare l'informazione meteorologica con un linguaggio accessibile a tutti e un rigore scientifico invidiabili.

"Essere il più giovane lì in mezzo - ha scritto Vuolo sul suo profilo Facebook - insieme a 'mostri sacri' di questo ambito scientifico, non può che rendermi davvero orgoglioso di quanto fatto in questi ultimi quindici anni di studio e di lavoro, svolto con grande passione e dedizione".

Il video in cui compare anche Vuolo

"È stata davvero una sorpresa e provo una grande soddisfazione - dice invece Vuolo a La Voce -. Ma non sento di essere ai livelli dei colleghi comparsi in quel video". 

Modestia a parte, però, una cosa è certa: il riconoscimento del festival della meteorologia nei confronti del lavoro dello scienziato canavesano è l'ennesima conferma della qualità e dell'affidabilità del lavoro quotidiano di Vuolo, ormai diventato un punto di riferimento per i piemontesi che guardano fuori dalla finestra e si chiedono che tempo farà.

Ma non solo. Tra i vari fronti su cui Vuolo è attivo c'è anche quello della sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito al nesso tra cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi. Ai nostri microfoni aveva parlando di come "il mio lavoro sia importante per cercare di dare una cultura di base alle persone su quello che sta accadendo e che accadrà nei prossimi decenni, ovvero il cambiamento climatico, che la nostra generazione e quella dei nostri figli non si toglierà di dosso facilmente".

Vuolo parlava di "un processo irreversibile, anche se non ce ne siamo accorti fino in fondo. Adesso in Piemonte si sta parlando di siccità perché inizia a toccarci da vicino, ma del problema la letteratura scientifica parla già dagli anni '90. Dunque il compito del meteorologo che fa comunicazione e informazione è quello di cercare di portare a conoscenza la problematica del cambiamento climatico e di come poi la meteorologia risponde al cambiamento climatico".

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