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Punto Rosso
13 Novembre 2023 - 17:14
tunnel ferroviario Ivrea Aosta
Finalmente, con un preavviso di pochi giorni, viene annunciato dall’amministrazione comunale l’incontro con la cittadinanza sulla galleria ferrovia che attraversa un pezzo della città.
Non è l’incontro di confronto che si aspettavano i cittadini, ma un incontro informativo per “illustrare nel dettaglio gli interventi previsti”. Quindi nessuna discussione sulla fattibilità, si fa e basta. Illustreranno i lavori il Sindaco, con la Giunta ed Rfi, niente rappresentante della Regione Piemonte, l’unico ente che avrebbe potuto scongiurare l’innalzamento della galleria finanziando l’acquisto di treni a batteria che ormai hanno capito tutti che esistono.
Avremo un cantiere in pieno centro per almeno 8 mesi, una piazza ed un palazzo che andranno sotto il livello della strada, abbiamo l’incognita di quello che c’è in galleria. È stata fatta una indagine geognostica? C’è roccia? C’è diorite? Non si parlava della presenza di agenti chimici pericolosi che avrebbero indotto gli archeologi a sospendere l’attività archeologica preventiva? Verremo aggiornati su questo punto? E sulla stabilità di strade ed edifici, ospedale incluso, stiamo tranquilli?
“Dobbiamo tornare alla carica per bloccare i lavori. Stiamo parlando di un tunnel di pochi metri in cui i convogli potrebbero benissimo viaggiare a batteria...”. Si diceva l’anno scorso, criticando – giustamente - il colpevole ritardo della precedente giunta che si è disinteressata della questione salvo correre fino a Roma a tempo scaduto.
Ci sono appunto i treni con la batteria, li usano in Francia, in Germania, pensati esattamente per quei brevi tratti di ferrovia che non è conveniente o opportuno elettrificare. Lo dicevano tutti, ad esclusione della destra, questa primavera durante la campagna elettorale.
Certo non bastava affermare la saggezza dell’opzione treni con batteria, occorreva in parallelo fare tutta la pressione possibile verso la Regione Piemonte perché investisse nell’acquisto dei treni bimodali. Perché certo i treni non li può comprare il Comune di Ivrea, né li avrebbe donati Rfi né Fs e non certo la Regione Valle d’Aosta.
L'EX SINDACO STEFANO SERTOLI
Si sapeva che era uno degli ostacoli. Ma cittadine e cittadini erano pronti a sostenere l’amministrazione eporediese su questa richiesta alla Regione. Ma ormai purtroppo è chiaro che i lavori per alzare la galleria, e quindi il tratto di corso Cavour che la sovrasta con conseguente impatto su via Riva e piazza Perrone, sono dati per scontati. Già da un po’ appaltati, come si fa a fermarli?
Con buona pace di chi aveva creduto alla possibilità di una via alternativa perché affermata con forte convinzione e veemenza in campagna elettorale. Con buona pace di chi abita a ridosso del cantiere ed è fortemente preoccupato per la solidità della propria abitazione, anche per l’incertezza sulla misura del rialzo del manto stradale che cambia ad ogni interrogazione. Con buona pace di chi dovrà attraversare Ivrea e rimarrà bloccato in coda su una sola corsia di marcia quando con due corsie già ci si trova spesso in un collo di bottiglia.
E dove passeranno le ambulanze? Verranno liberalizzati i parcheggi a pagamento più periferici (e fatto accordo con Wind3 per utilizzare il parcheggio di via Di Vittorio, ormai mezzo vuoto con la crescita dello smart working) per disincentivare l’ingresso al centro cittadino di chi ha Ivrea come meta? Ci saranno navette circolari gratuite, a maggiore incentivo a lasciare l’auto fuori? Si sta dialogando con la proprietà dell’A5 per liberalizzare il tratto Quincinetto-Ivrea-Scarmagno e l’ultimo tratto verso la città della bretella Ivrea-Santhià?
Questo chiederemo come Unione Popolare nell’incontro di martedì 14, coerentemente convinti come affermavamo in campagna elettorale, che l’opzione dei treni a batteria andava convintamente portata avanti, coinvolgendo la Città Metropolitana per portare insieme l’istanza in Regione, grande assente, insieme alla caparbia determinazione degli amministratori, in questa vicenda.
E non gongoli il centro-destra alle nostre critiche all’attuale amministrazione comunale, perché se a questo siamo è anche colpa della precedente amministrazione che non si è mossa fino a quando praticamente tutto era già stato deciso, altrove.
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