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Punto Rosso

Sul gioco d’azzardo Regione bifronte. Qualcuno lo deve dire.

Il problema sta nell’ipocrisia della maggioranza di centro-destra della Regione Piemonte

Sul gioco d’azzardo Regione bifronte.  Qualcuno lo deve dire.

Ivrea ha ospitato in Santa Marta dal 4 al 10 ottobre il laboratorio “Fate il Nostro Gioco”, un progetto sul tema del gioco d’azzardo, realizzato dal Dipartimento di Patologia delle Dipendenze dell’ASL TO 4, in collaborazione con il Comune di Ivrea, all’interno della campagna di comunicazione regionale “Perdere tutto non è un bel gioco”.

Ottimo progetto e bene ha fatto l’amministrazione comunale eporediese ad aver ospitato il laboratorio anche a Ivrea, dov’è dunque il problema?

Il problema sta nell’ipocrisia della maggioranza di centro-destra della Regione Piemonte che da un lato promuove campagne contro la dipendenza dal gioco d’azzardo e dall’altro, nel 2021, ha approvato a colpi di maggioranza una legge che ha allargato le maglie delle regole del gioco.

E l’ha fatto nonostante la contrarietà di realtà che da anni si battono contro la diffusione del gioco d’azzardo patologico e senza considerare i rischi correlati.

La legge voluta dal centro-destra ha consentito la reinstallazione di macchine per il gioco in locali vicini a luoghi sensibili e la riapertura di sale da gioco. Una legge che ha puntato a favorire gli esercenti invece di proteggere i cittadini. Infatti, uno degli obiettivi dichiarati era quello di “recuperare i posti di lavoro persi per la riduzione delle slot machine” dopo la legge del 2016.

Alberto Cirio

Peccato che la giunta Cirio non abbia voluto tenere conto delle tante persone che il lavoro lo perdono per colpa della malattia del gioco né della distruzione umana e sociale che si porta dietro la dipendenza al gioco. Ignorando anche i risultati ottenuti dalla legge del 2016, come la significativa diminuzione del denaro giocato e delle perdite da gioco e del numero di utenti presso il SerD per patologia da gioco. La legge del 2016 riduceva infatti il numero di slot machine vietando la loro collocazione in un numero maggiore di “luoghi sensibili”: scuole, parrocchie, impianti sportivi, ospedali, banche, istituti di credito, …

Preoccupati per il passo indietro al quale ha portato la legge del centro-destra del 2021, ad inizio 2022 circa 40 associazioni di diverso orientamento e 21 consigli comunali, hanno elaborato una proposta di legge regionale di iniziativa popolare intitolata “Giochiamo la nostra partita”. Una proposta che partendo dalla legge del 2016 l’ha superata in termini restrittivi per aumentare il contrasto al gioco patologico. Le associazioni proponenti, tra le quali Libera, Arci, Acli, Cgil, Gruppo Abele, sono riuscite a raccogliere in sei mesi ben 12.000 firme andando decisamente oltre le 8000 necessarie, sintomo questo di quanto il problema sia sentito fra la popolazione. 

Cirio e la sua maggioranza hanno però dimostrato totale disinteresse verso la volontà dei cittadini e delle famiglie colpite dal dramma del gioco malato. La proposta di legge è stata portata in Consiglio a fine settembre e il centro-destra ha ignobilmente snobbato la proposta, dedicando meno di 10 minuti alla discussione e naturalmente bocciandola. Nessuno stupore per la bocciatura, ma grave è stato il disinteresse per una proposta che arrivava - è bene ripeterlo - da 40 associazioni, 21 consigli comunali e soprattutto 12.000 cittadine e cittadini.

L’ipocrisia della maggioranza in Regione Piemonte sul gioco d’azzardo patologico è dunque palese.  

Sarebbe dunque doveroso che l’amministrazione comunale eporediese, pur giustamente accogliendo con favore il laboratorio “Fate il Nostro Gioco”, denunciasse il comportamento bifronte della maggioranza di centro-destra in Regione riguardo ad una patologia grave che colpisce in Piemonte 42 mila giocatori problematici (stima studio Gaps). 

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