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Il caso
02 Novembre 2023 - 10:26
Mario Burocco a sinistra, Giorgio Perello a destra
C'è chi l'ha interpretato come l'episodio che ha scoperto (ma era come scoprire l'acqua calda) la divisione interna al PD ciriacese. C'è chi (tendenzialmente nel PD) l'ha visto come un malinteso e basta. Sta di fatto che lo scorso lunedì, nella commissione dedicata alla riqualificazione dell'ex Ipca, sono volati gli stracci tra componenti dello stesso partito.
Da una parte Marta Vittone, capogruppo dem in consiglio comunale. Dall'altra Giorgio Perello, direttore di SIA, e Mario Burocco, presidente di CISA. Rispettivamente si tratta dell'azienda che gestisce i rifiuti nel ciriacese e del Consorzio che associa tutti i Comuni in cui opera SIA.
Com'è noto, Burocco e Perello fanno parte della minoranza del PD ciriacese. Lo scorso lunedì, in consiglio, i due hanno presentato assieme alla Giunta il progetto della nuova ecostazione da ricavare dentro l'ex Ipca ciriacese. Andrea Valle, vicesegretario del circolo ciriacese del PD e membro della commissione, s'è accorto che qualcosa non quadrava.
"Noi abbiamo fatto un progetto - ha detto - votato all'unanimità che includeva un ragionamento sul cosiddetto salto dell'acqua e sul magazzino delle ammine. A noi risulta che quest'area si è allargata: la proposta arriva dal Comune o dal Consorzio?". Insomma, il problema era che, nel progetto pensato da Giunta e Consorzio, l'area destinata all'ecostazione si è allargata mentre quella destinata alla creazione di un parco urbano e di un museo sulla storia dell'Ipca si è rimpicciolita.
"Con i nostri iscritti - ha puntualizzato Vittone - abbiamo approvato quel documento... dei nostri iscritti fa parte anche CISA...". A quel punto l'assessore Alessandro Pugliesi è saltato su: "CISA fa parte del vostro partito?". "No, ma ci sono due persone qua dentro che sono tesserate PD..." la controreplica di Vittone.
Marta Vittone, consigliere comunale del PD
In sostanza, Vittone si chiedeva da dove arrivasse la difformità tra il progetto di riqualificazione votato dall'assemblea del PD, in cui erano presenti anche Burocco e Perello, e il progetto presentato in commissione lunedì scorso. Burocco e Perello non hanno risposto, ma Mattia Palermo, che in commissione rappresentava Fratelli d'Italia, ha steso una nota assieme al capogruppo in consiglio comunale Davide D'Agostino.
Per i due, le affermazioni di Vittone "mai smentite dai presenti in commissione, evidentemente impreparati a reggere un attacco diretto così imprevedibile, pongono una grave ombra di credibilità sulla gestione del sistema rifiuti del Ciriacese e delle Valli di Lanzo".
Già perché, secondo FdI, esiste una "precaria contraddizione politica che vede ai vertici di due organi come CISA e SIA, rispettivamente nei ruoli di controllore e controllato, due esponenti dello stesso partito politico che a lungo ha governato a Cirié in qualità di capofila del consorzio CISA".
Davide D'Agostino, consigliere comunale di FdI
Questa situazione "ha ormai raggiunto il suo culmine trascinando in una situazione grottesca enti ed istituzioni che avrebbero dovuto essere risparmiate dalle crisi interne al Partito Democratico locale". In sostanza, Palermo e D'Agostino pongono un problema di imparzialità amministrativa: a dirigere CISA e SIA ci sono due persone dello stesso partito, e questo creerebbe dei problemi in caso di conflitto tra azienda e consorzio. Ne farebbe le spese l'imparzialità dell'azione dei due dirigenti pubblici.
Per Vittone, però, si sarebbe trattato solo di un grande malinteso. "La discussione avvenuta in commissione - ha detto in una nota a La Voce - riguarda la distribuzione delle aree tra consorzio e area da riqualificare e non ha assolutamente a che vedere con la gestione del consorzio, men che meno con quanto illustrato in commissione".
Questo perché per Vittone "la proposta di recupero area ex-Ipca è un progetto nato in seno al PD ciriacese, discusso, approvato dal circolo, e successivamente proposto in sede di commissione consiliare ed è stato redatto con lo scopo di salvaguardare il più possibile la memoria storica del sito orfano". Nel gruppo di lavoro che ha preparato il progetto, peraltro, non erano presenti né Perello né Burocco, che si sono limitati a votare il progetto come componenti "di base" del circolo.
E quindi "abbiamo pertanto lamentato la differente redistribuzione delle aree di spartizione tra Cisa e amministrazione poiché non è mai stato chiarito dall’assessore quale fosse la ripartizione. Il fatto che si siano creati 'attriti' e che io sia 'sbottata' è proprio dovuto al fatto che, nonostante i ripetuti solleciti non abbiamo avuto risposte a come si sia arrivati alla redistribuzione delle aree ed è semmai prova che il PD è autonomo come anche il consorzio".
Alessandro Pugliesi, assessore della Giunta Devietti
Insomma, va bene che un progetto era stato votato dai due dirigenti pubblici in seno al PD, ma per Vittone il fatto che poi questo progetto sia cambiato dimostra l'imparzialità e la correttezza dei due dirigenti.
Infine, per Vittone, "in una dialettica politica ci si confronta, come tutti, in sede di commissione ed in tal sede ci si aspetta di ottenere risposte alle domande poste. Le polemiche e i tentativi di screditare il lavoro del PD non ci interessano, ci interessa solo il futuro dell’area".
Sulla vicenda interviene anche Franco Silvestro, rappresentante del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale: "Probabilmente ragioni opportunità istituzionale avrebbero dovuto indurre i dirigenti del sia e del cisa ad astenersi nella votazione avvenuta all'interno del PD sul tema riqualificazione area ipca. Probabilmente questo suggerimento sarebbe dovuto provenire dal PD stesso. Non il massimo. Ovviamente nulla da eccepire sulla professionalità delle persone coinvolte".
Eppure per Fratelli d'Italia l'episodio "dimostra il modo con cui viene intesa una gestione del territorio fatta negli interessi di partito più che in quello dei cittadini, una situazione che pone grave pregiudizio non solo sulla credibilità dei due alti dirigenti di CISA e SIA, incacapaci di mantenere un netto distacco tra i loro ruoli e il loro attivismo politico, ma anche sull'Amministrzione Devietti che, al di là della tanto sbandierata vocazione civica dimostra ancora una volta di essere succube di dinamiche politiche degne della Prima Repubblica e che, nelle stanze di potere, il cambiamento promesso non è mai avvenuto".
Da qui la richiesta dall'amministrazione fatta dai due meloniani: prendete posizione, dite che ne pensate. "Siamo consapevoli - dice a La Voce l'assessore della Giunta Devietti Alessandro Pugliesi, che segue i lavori di progettazione rispetto all'ex Ipca - che chi ricopre quelle posizioni ha la tessera PD, ma dal punto di vista operativo non abbiamo nulla da eccepire: si tratta di due professionisti con cui abbiamo sempre lavorato. Timori che ci siano dei condizionamenti politici nell'operato dei vertici di CISA e SIA non ce ne sono".
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