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Lutto

Ciao Vitto.. ti vogliamo ricordare così

Il nostro pensiero per il giornalista Vittorio Savoia, spentosi questa mattina

Ciao Vitto.. ti vogliamo ricordare così

Trovare qualcosa da scrivere non mai è semplice. Alle volte, però, è un po’ più difficile. 

È nella mattinata di oggi, mercoledì 18 ottobre, che si è spento Vittorio Savoia, 37 anni, trovato senza vita nella sua abitazione dopo che alcuni conoscenti hanno provato a mettersi in contatto con lui senza riuscirci. 

Un giorno buio, per Settimo e per il giornalismo locale e torinese. 

Che dire di te, Vitto? Come ricordarti? Un giornalista conosciutissimo sul territorio, una penna arguta ma sempre equa, e, soprattutto, imbattibile sulla cronaca. Cresciuto alla Nuova Periferia di Settimo, fino a diventare responsabile di edizione. 

“Sono un carabiniere mancato ragazza, cosa credi” mi dicevi quando si parlava di fatti accaduti nelle nostre zone, sempre il primo a precipitarsi sul posto, con il tuo obiettivo da far invidia alla National Geographic a tracolla e l’immancabile zainetto. 

Un personaggio eclettico, quello di Vittorio, sospeso tra il giornalismo, con le gioie che questa professione sa dare, ma anche i molti sacrifici di un lavoro che più volte hai definito “atipico e stancante.. ma alla fine non vorrei fare nient’altro”. 

Ma non eri solo questo: i primi passi li hai mossi da fotografo, non solo sulla cronaca locale ma anche nell’ambito della musica. Erano tuoi gli scatti per l’album “Amore di Classe” degli Statuto, e quanto ne andavi fiero, citato sulla copertina come Vittorio “Bond” Savoia. E per quante storie e avventure riuscivi a raccontare alle volte 007 lo sembravi davvero. “Se mai venissi a casa mia i vinili li devo nascondere!” Ridacchiavi di fronte a un bicchiere di vino. 

Ma come, voi della Voce con quelli della Periferia?” dicevano spesso gli avventori se ci vedevano cenare assieme al bar durante le pause del consiglio comunale. Già, perché la tua è sempre stata una concorrenza leale, con tutti i consigli che a noi “nuove leve” hai dato, con quello sguardo da chi “la sapeva lunga” e il sorriso sornione e stanco dopo una giornata di lavoro interminabile. 

Immancabile, un pensiero per la tua mamma, a cui resta il tragico onere di sopravvivere a un figlio.

Ti ricorderemo così: seduto al Petit con una sigaretta fra le dita, un whiskey da sorseggiare e il computer di fronte, in prima linea per quello che un giornalista deve saper fare meglio: parlare e stare in mezzo alle persone.

La nostra redazione si stringe al cordoglio della famiglia Savoia e della Nuova Periferia. 

Ciao Vitto, ti abbraccio. Oggi un po’ più forte. 

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