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Cuorgnè
08 Ottobre 2023 - 19:17
Alberto Cirio oggi ha spiazzato tutti quanti a Cuorgnè
Un annuncio che puzza tanto di spot elettorale, con le elezioni regionali che si terranno nella primavera 2024. E, guarda caso,"l'8 gennaio 2024 riapre il Pronto Soccorso di Cuorgnè".
A dirlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio dal palco dell’Auditorium dell’ex Manifattura durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla Brigata Taurinense.
Un annuncio seguito da stupore, applausi, persino un po' di commozione.
Stupita, stupitissima anche la sindaca di Cuorgnè Giovanna Cresto, presente all'incontro, che per la riapertura del Pronto Soccorso aveva iniziato una vera e propria battaglia politica con la Regione.
L'ospedale di Cuorgnè
"Il Pronto soccorso di Cuorgnè riaprirà 24 ore su 24 e con tutto il necessario per fornire il servizio adeguato ai cittadini dell’Alto Canavese e alle sue montagne", ha detto Cirio alla folta assemblea, quasi che tutte le parole che si sono fatte fino ad oggi - dalla chiusura in poi per la necessità di razionalizzare le risorse allo studio commissionato dalla Regione per la privatizzazione dell'ospedale - siano stati uno scherzo. Uno scherzo degno dei produttori della trasmissione televisiva "Scherzi a parte".
Un annuncio che anticipa il dibattito che ci sarà domani, a questo punto superfluo, in Commissione Sanità in Regione Piemonte proprio sulle 3.200 firme raccolte tra i canavesani per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso.
Cirio ha sparigliato le carte e fatto l'annuncio.
Il governatore Cirio oggi a Cuorgnè
Per la gioia del consigliere regionale canavesano Andrea Cane, della Lega, che aveva già in canna il comunicato stampa per commentare la notizia.
Ce l'immaginiamo già, la comunicazione telefonica tra i due sulla strada dell'uno e dell'altro verso Cuorgnè. "Lo dici?". "Lo dico, lo dico. Ceeeerrtooo che lo dico". Et voilà, les jeux sont faits.
Sarà stato tutto studiato a tavolino? Mah! A pensar male si fa peccato... ma in questo caso, siamo sinceri, basta semplicemente pensare e fare 2+2.
"L'8 gennaio del 2024 - commenta il vicepresidente della commissione Sanità di Palazzo Lascaris - riprenderà a pieno regime l'attività del Pronto Soccorso presso il presidio ospedaliero di Cuorgnè, come annunciato un anno fa dall'assessore Icardi e dal presidente Cirio. Questo riavvio garantirà assistenza 24 ore su 24, rispettando rigorosamente tutte le normative vigenti, compresa la disponibilità della sala gessi e delle altre strutture essenziali.
L'attività di emergenza del presidio sarà gestita dalla società di servizi attuale, mentre l'assistenza medica sarà fornita dai dipendenti dell'Asl. Questo approccio integrato garantirà un'assistenza di alta qualità per i pazienti.
Con la riapertura del Pronto Soccorso, il presidio ospedaliero di Cuorgnè tornerà alle condizioni pre- pandemia, permettendo un aumento sia dei ricoveri sia delle attività chirurgiche. Questo è un passo fondamentale per garantire la salute e il benessere della comunità locale e conferma l'impegno delle autorità nella fornitura di servizi sanitari di qualità".
Il consigliere regionale Andrea Cane
“La chiusura del Pronto Soccorso, avvenuta nell'ottobre 2020, a causa della pandemia - commenta il consigliere canavesano della Lega - si è protratta a causa della carenza di sanitari. Avevamo preso un impegno preciso con i canavesani e lo abbiamo perseguito e raggiunto con ostinazione: la riapertura del Pronto Soccorso, testimoniando la determinazione della Regione a garantire l'accesso alle cure mediche necessarie a tutti i cittadini in egual modo, sia in città sia in montagna e nelle aree interne. Una notizia che oggi mi dà un'enorme soddisfazione e che dedico tutta ai cittadini del mio territorio: dopo tanti mesi, anni d'impegno e confronto giornaliero con Sindaci, cittadini e direzione dell'Asl, questa Giunta a trazione Lega ha finalmente raggiunto l'obiettivo per la nostra squadra, ovvero il Canavese!".
Claudio Leone consigliere regionale della Lega
Tempestivissimo e sospettabilissimo anche il commento di Claudio Leone, altro consigliere regionale della Lega, di Rivarolo Canavese, che subito s'è fiondato al telefono per far partire la sua nota stampa: "Il ritorno del Pronto Soccorso del nosocomio di Cuorgnè alla sua piena operatività 24 ore su 24 - commenta soddisfatto il canavesano presidente della Terza commissione di palazzo Lascaris Claudio Leone - è un traguardo importante per noi canavesani. Da gennaio 2023, il Pronto Soccorso aveva operato come Punto di Primo Intervento, ma ora si prepara a ripristinare tutte le funzionalità tipiche di un pronto soccorso completo. Questo annuncio rappresenta una notizia eccezionale per l'intero territorio, che aveva espresso forti richieste di riapertura sin dalla chiusura causata dall'emergenza sanitaria. Il Pronto Soccorso riaprirà le porte l'8 gennaio 2024, fornendo nuovamente tutti i servizi essenziali che un tempo erano a disposizione. Questo risultato è stato reso possibile grazie all'impegno costante della politica locale e alla determinazione della comunità, che ha operato per questo traguardo”.
E vabbè.
Non tutti hanno però l'anello al naso. E a qualcuno la bomba arrivata da Cuorgnè puzza più che ad altri.
Come Giuseppe Summa, segretario territoriale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.
"Apprendiamo della riapertura del Pronto Soccorso di Cuorgnè h 24 a partire dal prossimo 8 gennaio 2024 - commenta Summa -. Siamo seriamente preoccupati poiché questa ci sembra essere diventata più una bagarre politica che una seria programmazione sull'utilizzo appropriato del personale e dei servizi. Attualmente le prestazioni dei medici sono affidate a personale non dipendente e nonostante il DL 34 abbia previsto in maniera rigida prima e con delle deroghe successivamente il termine di affidarsi a personale esterno con costi onerosi immaginiamo che per riaprire il Pronto si proseguirà su questa strada, nonostante il monito dello stesso ministro della sanità".
Giuseppe Summa del Nursind
"Per quanto riguarda il personale del comparto invece - prosegue Summa - è nota la difficoltà nel reperire personale infermieristico e a maggior ragione sull'area di Cuorgnè a meno che non si pensi, in virtù di logiche politiche che nulla hanno a che vedere con la programmazione e con le risorse a disposizione di sguarnire maggiormente altri reparti e servizi già in gravi difficoltà che riguardano in primis gli infermieri e in secondo luogo anche tecnici di radiologia e laboratorio.
Sarà necessario chiedere all'azienda che immaginiamo abbia condiviso o subito la scelta, non lo sappiamo, sapere anche come e dove intende prendere il personale necessario. È evidente che non vi è un piano di riorganizzazione generale come ad esempio doveva essere il potenziamento e la riorganizzazione del territorio ma solo interventi dettati dall'agenda politica".
Già, perché se non c'era il personale prima - quando è stato chiuso, nell'ottobre 2020 - cos'è cambiato oggi? Lo scopriremo solo vivendo.
E' arrivata poco fa anche la nota stampa del Comune di Cuorgnè.
Giovanna Cresto sindaca di Cuorgnè
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