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Il caso
21 Settembre 2023 - 00:21
In quel di Gassino, a inizio di questa settimana, è nata una polemica che ha coinvolto non pochi cittadini.
Al centro della questione, ci sono gli interventi che l’amministrazione locale ha da poco approvato sulla scuola elementare Gandhi.
Una decina di giorni fa, infatti, era proprio l’assessore alle Opere Pubbliche Andrea Morelli a spiegarci quanto accaduto sull’edificio: “a inizio luglio si era verificato un piccolo cedimento di un pilastro nella zona dell’ingresso - diceva - l’area è stata messa in sicurezza, ed è stato escluso l’utilizzo dell’aula biblioteca, proprio sopra l’entrata. In seguito sono stati installati gli strumenti di controllo e fatte tutte le verifiche del caso e il movimento non si è più ripresentato. Per quanto l’aula biblioteca sia chiusa, tutto il resto dell’edificio è completamente stabile e sicuro”.
L'entrata della scuola Gandhi a Gassino
Proprio su questo tema, però, sono giunte le prime critiche di alcuni cittadini.
“Dovevano aspettare l’inizio delle scuole per accorgersi che il plesso Gandhi è in processo di autodistruzione? - chiede una gassinese - basta inviare un comunicato sottoscrivendo che le zone a rischio sono state transennate? Stiamo parlando di bambini delle elementari, vergogna davvero! Io solitamente evito di fare polemiche, ma questo è veramente inaccettabile”.
I lavori sul plesso, in realtà, non sono ancora partiti: la zona è stata messa in sicurezza con dei pontelli e la scorsa settimana è avvenuta la progettazione degli interventi di ripristino. Terminate le valutazioni degli ingegneri, e stimato il costo dell’opera, i lavori potranno cominciare.
Tradotto? Prima di sistemare questa parte della Gandhi ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Alcune domande, però, vengono spontanee: se il cedimento è avvenuto a metà luglio, come mai per i lavori e le valutazioni si è aspettato fino a settembre? Ma più che altro, e se il problema al pilone si fosse verificato con i bambini all’interno dell’edificio? Fortunatamente il danno non sembrerebbe essere massiccio, ma l'interrogativo comunque sorge.
“È semplice, i soldi servono per la nuova scuola” commenta ironico qualche cittadino, facendo riferimento “all’astronave” da ben 7 milioni di euro che sorgerà proprio al posto della Gandhi, edificio vecchio, non riutilizzabile e che verrà demolito.
Se gli interventi per la sistemazione del cedimento che è avvenuto a inizio luglio sono già stati pianificati, la certezza è una: quest’opera di “manutenzione” probabilmente sarà una delle ultime sull’edificio, con la Gandhi che nel futuro prossimo verrà abbattuta per lasciare spazio proprio alla nuova scuola.
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