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Seymandi vuole denunciare Sgarbi e lui si scusa: "Era una battuta!"

L'avvocato: "Vergognosa campagna gossip"

"Fidanzato fiorentino?...". Seymandi vuole denunciare Vittorio Sgarbi

 "Continua la vergognosa campagna di sciatto gossip, la morbosità basata sul nulla e le volgari aggressioni alla mia persona". L'imprenditrice Cristina Seymandi si dice ''sbigottita'', a seguito "dell'improbabile accusa", mossa da Vittorio Sgarbi in trasmissione a Pomeriggio 5, ospite di Myrta Merlino.

"Il professor Sgarbi ha dichiarato che Cristina Seymandi sarebbe l'amante di un noto e imprecisato politico fiorentino: una falsità" ha dichiarato in una nota l'avvocato Claudio Strata, legale che assiste l'imprenditrice.

"Questa voce ha avuto avvio quella sera del 27 luglio e certamente, prima o poi, qualcuno dovrà renderne conto'' aggiunge in riferimento alla festa in cui il finanziere Massimo Segre avrebbe dovuto annunciare il loro matrimonio e da cui venne invece diffuso un video della rottura, diventato virale sul web.

''Nell'attesa - prosegue l'avvocato - attendiamo smentite da Vittorio Sgarbi, da Giuseppe Brindisi e da quelle trasmissioni tv e quei giornali che rilanciano in modo spregiudicato notizie false e infondate al solo scopo di fare audience, in totale spregio alle indicazioni che il garante della privacy ha saggiamente dato su questo caso, e gettando discredito gratuito verso la dottoressa Seymandi, che tuteleremo con decisione in tutte le sedi possibili".  

La risposta di Sgarbi non si è fatta attendere...

"Nessun gossip - scrive in una nota affidata ai giornali - E nessuna vergognosa campagna stampa e tanto meno aggressioni. Io ho parlato di Traviata e di Otello. E, nel salotto che si crea su argomenti oggettivamente morbosi, esiste anche la battuta. Mi scuso con Cristina Seymandi, ma era un semplice riferimento del tutto irreale alle allusioni su presunti amanti contenuti nella lettera indirizzata dal suo ex a lei. Per purissimo divertimento e senza alcuna volontà diffamatoria io ho detto - la presenza del sindaco la identificava come una pura battuta - che nelle allusioni dell'avvocato Segre c'era un politico fiorentino. Cosa evidentemente non vera. Battuta che riguardava solo lui e non la vita e le scelte reali dell'imprenditrice alla quale, se non ha inteso il paradosso giocoso, vanno tutte le mie scuse".

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