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La Storia dell'estate
24 Agosto 2023 - 10:38
Il finanziere e commercialista Massimo Segre dopo Alassio se n'è andato ad Assisi non tanto a farsi confessare piuttosto a pregare con padre Gian Maria Polidoro. Lo ha fatto sapere lui steso pubblicando su Facebook qualche foto con su scritto: «Ad Assisi con Padre GianMaria Polidoro a pregare per la PACE! Pace tra Russia e Ucraina, per le tante guerre dimenticate, per le piccole diatribe personali, che da qui paiono ridicole, per tutti gli uomini e le donne di buona volontà. PACE E BENE A TUTTI!"
E lei? E Cristina Seymandi?
Tutti attaccati alla Tv morbosamente incuriositi. Per sentire la sua voce. Per ascoltare il suo pensiero nel corso della trasmissione TV, "Zona bianca" su Rete 4, condotta da Giuseppe Brindisi. E' successo ieri sera.
Dal Vietnam, dove si trova in vacanza ha mandato un messaggio: «Devo correggere una narrazione non genuina... - dice - Non è vero che mi avrebbe richiesto la restituzione della somma: questa circostanza non è provabile in giudizio, molto semplicemente perché non è mai accaduta. Ho appreso della vertenza dopo il sequestro di uno dei miei conti correnti, dove peraltro la somma giace nella sua interezza. Non risponde assolutamente al vero l'affermazione che Massimo Segre mi avrebbe richiesto la restituzione della somma di 700 mila euro. Questa circostanza non è provabile in giudizio, molto semplicemente perchè non è mai accaduta».
E se i soldi sono ancora lì dov'erano stati spostati nello scorso mese di marzo, sull'anello, lo Zaffiro sparito chissà dove, chiarisce di non aver mai detto che "lo ha preso Segre" ma anche che lei non sa dov'è.
«Se avessi voluto accusare Massimo di essersi appropriato dell’anello lo avrei detto platealmente. Sono stata chiara: quell’anello è sparito 15 giorni prima di quella maledetta serata del 27 luglio, ed è vero: non l’ho perso né preso io. Qualcuno deve averlo preso, questo è certo».
Il banchiere ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali di valutare una richiesta di risarcimento nei suoi confronti per «danno reputazionale», a causa delle allusioni su presunte relazioni sentimentali del manager durante il loro legame e sulla sparizione dell’anello di fidanzamento.
«Massimo - spiega Seymandi - mi confidò di aver commesso anche lui degli errori nelle sue precedenti relazioni. Gli domando: avrebbe gradito se le sue compagne gli avessero riservato lo stesso identico trattamento che lui ha riservato a me? Quali che siano stati i miei errori - veri o presunti - nella vita di coppia, mi sarei aspettata non un’umiliante messa in scena ma un confronto schietto: le nostre strade avrebbero potuto eventualmente dividersi senza causare tutto questo dolore».
«Avrei desiderato - aggiunge con il cuore in mano - di non trovarmi coinvolta in questa centrifuga di dichiarazioni, smentite, articoli. E' tutto estremamente pesante dal punto di vista emotivo, ma non ho voluto io questa situazione... La sto interamente subendo e non sarò purtroppo io che potrò farla terminare».
Infine un passaggio anche sulla Savio Spa, l'azienda di cui Seymandi è amministratrice. Un messaggio chiaro ai dipendenti: "State tranquilli!"
Intanto a Torino e un po' in tutta Italia non si parla d'altro, sui social come nei bar. Nell'epoca in cui un fatto del tutto privato può diventare virale in meno di 24 ore, la storia di un uomo che alla festa pre matrimoniale con una cinquantina di amici, prende il microfono in mano e lascia ufficialmente la futura moglie accusandola di averlo tradito, ha trovato e continua a trovare vita facile.
E se poi i protagonisti sono due volti noti della 'Torino bene' e pure ricchi, lui finanziere di una nota famiglia torinese, lei imprenditrice ed ex esponente dei Cinque Stelle, il tutto è ancora più facile.
Una storia di tradimenti, giacché lo stesso Segre nel video diventato virale si dice con tristezza tradito.
Tutto è precipitato quel 27 luglio ma se si aggiunge questo capitolo il finale sembra scritto con largo anticipo.
Intanto in tribunale a Torino, il giudice Fabrizio Alessandria ha aggiornato al 5 settembre il procedimento civile attivato da Massimo Segre a carico della ex fidanzata, l'imprenditrice Cristina Seymandi. Segre ha chiesto il sequestro conservativo per 700 mila euro, la somma che la Seymandi avrebbe prelevato da un conto cointestato senza comunicare l'iniziativa.
I legali di Segre hanno chiesto un termine per esaminare la documentazione presentata. La tesi è che Segre era a conoscenza del trasferimento di denaro e delle sue finalità.
"La somma di cui si discute in tribunale a Torino fu trasferita dalla signora Cristina Seymandi su un conto personale della stessa detenuto con lo specifico accordo di Massimo Segre per una esigenza temporanea" commenta lo staff legale del banchiere torinese.
"Mai - proseguono gli avvocati - è stato sostenuto, tantomeno giudizialmente, che il bonifico fosse stato eseguito clandestinamente dalla Seymandi. Una volta cessata tale esigenza, Massimo Segre ha effettuato specifiche richieste di restituzione di detta somma che sono state disattese dalla Seymandi. Questa ultima circostanza, che può essere assolutamente giustificata in una dinamica di coppia e nei tanti impegni quotidiani, non risulta più accettabile nel momento in cui è terminata la loro relazione affettiva (circostanza che risulta evidente da un filmato depositato agli atti del procedimento civile in corso)".
Ma c'è dell'altro. I legali di Segre avrebbero infatti anche ricevuto "mandato per valutare la possibilità di richiedere il risarcimento del danno reputazionale connesso alle affermazioni della Seymandi, così come riportate da alcuni organi di informazione, relativamente sia alla sparizione, certamente non attribuibile al mio assistito contrariamente a quanto alluso dalla signora Seymandi, dello zaffiro appartenuto alla madre di Massimo Segre e in quanto tale avente un forte valore affettivo, sia a presunti tradimenti compiuti dallo stesso Massimo Segre in torto alla Seymandi".
"Tale azione di risarcimento - avevano precisato l'altro giorno - verrà valutata qualora non venga effettuata in tempi brevi dalla stessa Seymandi una smentita pubblica. Massimo Segre non è mai venuto meno al vincolo di fedeltà durante la relazione con la Signora Seymandi. Ben diverso, rispetto a una relazione matrimoniale non ancora iniziata - è il caso di una relazione extraconiugale avuta da Segre - durante la parte finale del suo precedente matrimonio, che è terminata ben prima di intraprendere la relazione sentimentale con Cristina Seymandi e che nulla rileva sull'attuale questione e per la quale l'autorevole richiamo del garante della privacy dovrebbe essere di monito a tutti".
La smentita a quanto pare è arrivata in diretta TV.
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