Cerca

Strage di Brandizzo

Corteo a Vercelli: la cugina di Michael Zanera si sente male, Landini l'abbraccia

Ha ricevuto un gesto di conforto dal leader della Cgil

Strage di Brandizzo

Samantha Farace tiene tra le mani la fotografia del cugino Michael Zanera

Troppo dolore da sopportare.

Samantha Faraci, cugina di Michael Zanera, il 34enne operaio di Vercelli morto mercoledì scorso nella strage del treno a Brandizzo, questa mattina alla manifestazione organizzata dai sindacati non ha retto.

Con in mano la fotografia del cugino, Samantha si è sentita male: è stata costretta a sedersi sul marciapiede. Nulla di grave, ma immediatamente si sono stretti intorno a lei familiari e amici di Michael.

Quando si è ripresa, la donna ha ricevuto un abbraccio ed una carezza da Maurizio Landini, il leader della Cgil che si è intrattenuto qualche minuto con i famigliari delle cinque vittime della strage del treno.

Landini a colloquio con Samatha Farace

Nessuno dei famigliari dei dipendenti della Sigifer ha rilasciato dichiarazioni: hanno sfilato al corteo - a cui hanno partecipato oltre duemila persone - portando con loro le fotografie dei cari parenti defunti.

Le voci dal corteo

Tante invece le voci che si sono levate. A partire da quelle degli operai Sigifer.

"Quando andiamo a lavorare siamo sereni. Non ci andiamo con la paura perché la regola è quella di iniziare a lavorare quando la linea è bloccata - hanno detto i dipendenti, una quindicina, che hanno partecipato al corteo -. Non c'è un perché. E' successo. Non ci sono parole, li conoscevamo bene. Sapendo come si lavora non può che esserci rabbia".

Al corteo di oggi c'era anche Daniele Valle, vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte:  "Occorre che la politica tutta e le istituzioni diano risposte immediate e concrete al silenzioso grido di dolore lanciato dal mondo del lavoro al corteo di Vercelli. Bisogna fermare la strage. Il binario 1 della stazione di Brandizzo è come lo stabilimento ThyssenKrupp di corso Regina Margherita o il cantiere di via Genova dove due anni fa crollò una gru: luoghi simbolo, che devono essere di monito a tutti noi, perché non si può più perdere tempo".

"La Prefettura e le istituzioni ci hanno ringraziato per la manifestazione, per la vicinanza, per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica vercellese. Noi abbiamo chiesto atti concreti". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, dopo l'incontro in Prefettura a Vercelli. "Abbiamo bisogno che ci siano più ispezioni, che la Regione faccia il piano di prevenzione e aumenti gli ispettori sul campo. Dobbiamo ognuno di noi attivarci perché non ci siano più morti e incidenti".

"Vedere così tante persone in piazza a Vercelli per manifestare la propria solidarietà ai familiari delle cinque vittime della strage di Brandizzo e per chiedere più diritti e tutele sul lavoro è sicuramente un fatto positivo. Occorre però uscire dalla logica dell'emergenza e del sensazionalismo. La salute e la sicurezza sul lavoro devono essere una priorità ogni giorno, sul lavoro, in strada, a scuola".

Lo afferma il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico.

"Ci sono ogni anno in Italia migliaia di morti e infortunati sul lavoro silenziosi, che non fanno notizia. Mi auguro anche che l'ennesima strage sul lavoro rinnovi l'attenzione quotidiana sull'incolumità di lavoratori e lavoratrici e la renda quotidiana. E speriamo che vengano accertate le responsabilità e sia fatta rapidamente giustizia, per offrire un minimo conforto a chi ha perso i propri cari, ma anche per dare un segnale forte a imprese e istituzioni, affinché rivedano le procedure e incrementino le tutele per lavoratori e lavoratrici, in particolare per quanto riguarda appalti e subappalti, e si possano così evitare altri lutti".

Alla tragedia di Brandizzo ha dedicato una vignetta dal titolo "Il buco nero delle responsabilità" il cartoonist di Sicurezza e Lavoro, Tiziano Riverso.

La vignetta

 

"L'indignazione per l'incidente di Brandizzo si trasformi in cambiamento": lo chiede il segretario del Pd del Piemonte, Domenico Rossi.

"La strage delle morti sul lavoro - sottolinea Rossi - va fermata trasformando lo sgomento e l'indignazione di questi giorni in un cambiamento profondo perché l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, lo dice la Costituzione. Ogni volta che qualcuno muore lavorando, muove anche un pezzo della nostra repubblica".

"E' necessario - evidenzia Rossi - cambiare la visione che antepone il profitto a qualsiasi altra cosa, ma anche l'idea che sebbene ci siano delle regole si possono ignorare: occorre elevare la cultura della salute e della sicurezza in ogni luogo di vita e di lavoro".

"E poi - aggiunge il segretario dem piemontese - servono investimenti a partire dal personale necessario ai controlli all'interno delle aziende, per la formazione continua e per la prevenzione. Occorre evitare la deregulation del sistema subappalti e ripristinare le somme del Pnrr per la sicurezza ferroviaria che il governo aveva recentemente deciso di eliminare".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori