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Quando i medici dell'ospedale di Ivrea le dicono di fermarsi. Un anno con il loop recorder

Ecco come funziona

Quando i medici dell'ospedale di Ivrea le dicono di fermarsi. Un anno con il loop recorder

Ogni tanto ci scrive per raccontare, per raccontarci e per raccontarsi. Insegnante in pensione, Mariella Beata Getto, di Ivrea, non usa parole a caso. Tutto è calibrato e significativo, anche in quest'occasione ...

Un anno con il loop recorder

Sono una signora anziana, ma con la voglia immutata di scrivere e di esternare le mie esperienze: esse, in qualche modo, potrebbero giovare a qualcuno?

Così, davanti al PC provo a raccontare…

Sono sicura che non tutti sanno che cosa è il loop recorder, ma tutto si può conoscere, consultando il PC. E soprattutto si può imparare ad avere fiducia nelle risorse della scienza e nelle persone che si dedicano ai malati.

 

E’ trascorso un anno: l’estate scorsa ero in città, quando, per un improvviso malore, mi fermai al pronto soccorso all’ospedale di Ivrea. Sono stata accolta con premura, sono stata visitata e consigliata. I medici mi hanno proposto di fermarmi ancora in neurologia per approfondire le cause del mio problema.

Sono stata sottoposta a numerose visite e controlli anche in reparto di cardiologia: tutti, Infermieri e Dottori si rivolgevano a me con premurosa gentilezza.

Trascorrevano i giorni e io mi sentivo sana, ma ero contenta di essere seguita con tanti esami.

Poi il Medico responsabile del reparto mi propose di inserire il loop recorder, così avrei potuto anche da casa essere seguita dal Personale della cardiologia.

Io ho insegnato nella scuola per tanti anni, e mi sono immedesimata in quei Medici, che mi proponevano di aiutarmi ancora, anche a distanza, come io stessa per tanto tempo avevo seguito i progressi dei miei ex alunni, trovando una conferma al mio lavoro fatto con amore.

Non solo: ho trovato disponibilità anche nella struttura tecnica a Milano (ricordo un nome: il sig. Stefano) dove con disponibilità mi hanno mandato a casa un nuovo macchinario Medtronic di supporto al loop recorder.

Foto d'archivio

Qual è oggi il mio impegno? 

Una volta al mese, con il macchinario Medtronic invio all’ospedale di Ivrea i miei dati, e i tecnici rilevano le eventuali difficoltà del mio cuore.  E… “nessuna nuova, buona nuova” dice il proverbio: diversamente io sarei contattata personalmente dal Personale della cardiologia.

Concludo brevemente.

Le notizie positive devono essere esternate.

 Inoltre, fra tante difficoltà   nella vita, e che si sentono in televisione, penso che soffermarsi un poco sulla disponibilità di chi sceglie di far del bene, nell’accoglienza e anche nella ricerca tecnologica, questo non debba essere taciuto, perché è la luminosità di un raggio, che rischiara la vita e la rende più facile.

Ed esprimo ancora un  GRAZIE a Chi con consapevolezza si dedica al bene dell’Umanità.

Mariella Beata Getto

 

 

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