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Cuorgnè

Altro che privatizzare l'ospedale: riaprite il Pronto Soccorso!

E' la richiesta che ieri sera hanno avanzato i sindaci del Canavese alla Regione Piemonte

Cuorgnè

Il Consiglio comunale aperto sulla sanità di ieri sera. Al microfono la sindaca Giovanna Cresto

I sindaci del Canavese Occidentale sono concordi nel respingere la privatizzazione dell’ospedale di Cuorgnè: al contrario ne chiedono il potenziamento come struttura pubblica. E chiedono, ancora una volta e con forza, che venga riaperto il Pronto Soccorso.

E’ questo il messaggio emerso dal Consiglio Comunale Aperto convocato per martedì 1 agosto dal sindaco della città Giovanna Cresto, rispondendo alla richiesta delle minoranze. Ed è altrettanto ampia e condivisa l’indignazione nei confronti dell’amministrazione regionale e delle sue intenzioni.  

La Regione esce davvero male da questa storia e in particolare l’assessore Icardi, molto criticato per il suo rifiuto di partecipare all’incontro ed ancor più per le frasi con le quali si era espresso nei confronti della Cresto.

Nessun politico regionale era presente (solo Mauro Fava è arrivato verso la fine) anche perché proprio nello stesso giorno, dalle 10 alle 19, era stato convocato il Consiglio Regionale. Coincidenza sfortunata? Chissà. Fatto sta che a farsi impallinare è stato mandato il direttore generale dell’ASL TO 4 Stefano Scarpetta, che non è certo l’ultimo nella graduatoria delle responsabilità ma nemmeno il primo, visto che come tecnico ha il compito di tradure in scelte concrete gli indirizzi del potere politico.

Riccardo Tessarini del Comitato per la Difesa della Salute

Lo ha detto lui stesso: “La faccia è sempre la mia…” e gli è stato riconosciuto da più d’uno fra gli intervenuti.

E’ rimasto fino alla conclusione della seduta anche se la maggior parte del tempo l’ha trascorsa – secondo una cattiva abitudine molto diffusa in questo Paese – a parlare e discutere all’esterno della sala anziché ad ascoltare quel che veniva detto all’interno.

La riunione, più che un Consiglio Comunale Aperto, è stata in realtà una sorta di “consiglio territoriale”, nel corso del quale hanno fatto sentire la loro voce  sindaci, rappresentanti sindacali, esponenti del Comitato per la Difesa della Salute.

Giuseppe Summa del Nursind

Svoltasi nell’ex-Chiesa della Trinità (in grado di ospitare un numero di persone ben superiore a quello della sala consiliare) è iniziata alle 17 e terminata quasi tre ore più tardi.

Gli iscritti a parlare erano ben 15 e, rispetto al precedente Consiglio Aperto sull’argomento (quello di inizio novembre 2022) le differenze tra gli schieramenti sono parse quasi insignificanti.

Stefano Scarpetta direttore generale dell'Asl To 4

Di fronte ad un attacco senza precedenti ai diritti garantiti dalla Costituzione a tutti i cittadini, il bene della collettività ha avuto la meglio sulle appartenenze partitiche e, fra gli amministratori presenti, anche quelli vicini al centro-destra si sono schierati contro la loro parte politica mentre il gruppo cuorgnatese dei “Moderati e Indipendenti” ha rinunciato ad attaccare la giunta Cresto visto che le posizioni ora sono analoghe.

L’unico a non deporre le armi è stato il capogruppo di ”Cuorgnè C’è” Davide Pieruccini che anzi ha soffiato sul fuoco, provocando però aspri commenti da parte del pubblico.

Gli amministratori pubblici intervenuti

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